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Muore Charles Munger, braccio destro di Warren Buffett

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Charles Munger, storico braccio destro di Warren Buffett, vice-presidente di Berkshire Hathaway, si è spento all’età di 99 anni in un ospedale californiano. L’annuncio è arrivato, poco dopo la chiusura degli scambi a New York, dalla stessa Berkshire Hathaway, che ha contribuito a rendere la società di riferimento nel mondo degli investimenti su scala globale. Brevi ma ricche di commozione le parole con le quali il partner storico, Warren Buffett, lo ha ricordato nel comunicato di Berkshire Hathaway: “Berkshire Hathaway non avrebbe potuto essere quello che è oggi senza l’ispirazione, la saggezza e la partecipazione di Charlie.

Il mondo dei mercati perde non solo un investitore leggendario, ma anche un commentatore sempre acuto, senza peli sulla lingua e dalle opinioni mai moderate. Fondamentale il suo contributo a quella che oggi tutti conoscono come teoria del value investing, che ha reso ricca Berkshire Hathaway e chi vi ha investito per tempo.

Addio a Charlie Munger – (foto CC Nick Webb)

Muore una leggenda dei mercati: addio Charlie Munger

L’addio è stato di quelli concisi, ma commoventi per chi sa leggere tra le righe. La notizia della morte di Charlie Munger, partner storico di Berkshire Hathaway e Warren Buffett, è arrivato infatti a mercati chiusi, come è solito farsi quando le notizie sono di quelle importanti. Secondo quanto è stato annunciato dalla stessa Berkshire Hathaway Munger si è spento all’età di 99 anni in un ospedale californiano, senza che siano stati aggiunti morbosi dettagli sulle cause della morte.

La commozione però, anche nello scarno comunicato di Berkshire Hathaway, che contiene anche un breve ricordo da parte di Warren Buffett, è evidente. Muore non solo un grande investitore, un ancora più grande filantropo, ma anche una delle due colonne portanti della società di investimenti più longeva e più di successo della storia dei mercati.

Per quanto banale possa sembrare, è davvero la fine di un’era tanto per Berkshire Hathaway, quanto per il mondo degli investimenti e di quello che potremmo definire come mondo corporate negli Stati Uniti. Una generazione anziana che però, basta guardare ai rendimenti, ha avuto fino all’ultimo dei suoi giorni fegato, arguzia e conoscenza dei mercati tali da giocarsela con i più giovani e anche con chi non ha mai dato troppo peso al value investing.

Qui con Warren Buffett e i fratelli Hilal

Non partecipava ormai da tempo alle operazioni quotidiane di Berkshire Hathaway

Qualcuno – e forse Charles Munger ne sarebbe stato orgoglioso – sarà anche preoccupato per la performance del titolo Berkshire Hathaway. In realtà Charlie Munger non partecipava alle operazioni e alla gestione quotidiana di Berkshire Hathaway da tempo e il gruppo ha già organizzato il passaggio di consegne, per diversi settori operativi, verso una nuova generazione di manager. Il tempo, che è notoriamente tiranno, passa per tutti e passa anche per Warren Buffett, che non può essere più per ovvi motivi anagrafici un uomo solo al comando.

Staremo comunque a vedere la reazione dei mercati che andrà oltre la commozione una volta che le piazze di scambio saranno di nuovo aperte. Difficile però aspettarsi grossi scossoni. Il titolo è rimasto fondamentalmente piatto dopo l’annuncio della morte di Munger e difficilmente potrebbe essere altrimenti dato appunto lo scarso coinvolgimento dello stesso nelle attività della società.

Ci sarà poi da valutare, ma questo attiene più alla storia dei mercati che al loro funzionamento e al loro andamento, se la nuova generazione sarà in grado di ripetere l’incredibile storia creata e portata avanti dal magic duo dei mercati. E a chi segue, professionalmente, i mercati, mancheranno anche i commenti, spesso sboccati, di uno dei padri nobili degli investimenti azionari. Commenti sì fuori le righe, ma sempre sul pezzo, sempre intelligenti e mai banali. Addio Charlie.

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