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Parla CEO di BlackRock: “Economia in buona posizione”

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Larry Fink, recentemente impegnato in un tour di pubblicizzazione dell’ultimo prodotto di casa BlackRock, l’ETF su Bitcoin negli Stati Uniti, ha trovato anche tempo per dire la sua sull’inflazione e sulle prossime decisioni di Federal Reserve. Le previsioni / proiezioni del capo del più potente gestore di fondi al mondo non sono però in linea con quelle dei più ottimisti sui mercati. Secondo Fink infatti il cammino di riavvicinamento verso il target del 2% della banca centrale sarà molto difficile.

L’inflazione, secondo quanto è stato affermato da Larry Fink ai microfoni di Fox, sarà sticky intorno al 3%. Questo però non sarà necessariamente un problema, per un’economia statunitense che secondo Fink è ben posizionata per avere un altro anno di crescita e per evitare lo spauracchio della recessione, con un outlook positivo sul settore azionario e più in generale su quello economico. Un ottimismo che dipende forse in parte anche dalla necessità di Federal Reserve di iniziare a intervenire sui tassi già a partire dalla prima metà del 2024.

Parla Fink BlackRock
Parla Larry Fink

Ottimismo del CEO di BlackRock sul futuro economico degli Stati Uniti

A prescindere dall’andamento dell’inflazione, che secondo Larry Fink convergerà verso un 3% che sarà poi difficile da superare al ribasso, l’economia degli Stati Uniti è ben posizionata per uscire da questo periodo di elevata inflazione senza troppi problemi. Il CEO di quello che è il più grande, ricco e importante gestore di capitali su scala globale si dice dunque ottimista non solo per un soft landing, ma anche per la crescita che le aziende americane e più in generale l’economia farà registrare nel corso del 2024.

Ottimismo certamente minore per quanto riguarda il ritorno verso il mantra del livello di inflazione ritenuto ottimale dalle principali banche centrali e anche da Federal Reserve. Ritorno sotto il 2% che sarà dunque lungo – cosa che tra le altre cose è certificato anche dalle proiezioni delle principali banche centrali, Federal Reserve inclusa. Niente di nuovo, verrebbe da dire: la vera novità introdotta dal commento di Larry Fink riguarda la possibilità che l’economia USA possa evitare una recessione e al contempo offrire delle prestazioni di ottimo livello in termini di crescita.

L'intervento di Larry Fink

Arrivano però segnali di fatica da alcuni top player

Arrivano però nel frattempo segnali di fatica da parte di Apple, che sta affrontando un periodo molto difficile che condivide con diversi dei produttori e brand di elettronica di consumo. Il marcio fondato da Steve Jobs ha appena annunciato degli sconti – cosa inusitata per il gruppo – nei prodotti che saranno venduti in Cina, mercato non solo molto rilevante, ma anche quello che è al centro delle maggiori preoccupazioni per il gruppo degli smartphone.

Stessi segnali che potrebbero presto arrivare da altre società collocate nella fascia di prezzo premium e che segnalano una certa stanchezza dell’economia, richiamata anche dalla difficile situazione della domanda globale.

In un contesto di questo tipo sono in diversi a ritenere prematura qualunque conclusione su soft landing, l’atterraggio morbido e comunque privo di una recessione importante, almeno per l’economia statunitense. Larry Fink però, che è al tempo stesso impegnato in un tour promozionale del nuovo ETF Bitcoin e che quindi vedremo spesso in TV nei prossimi giorni, sembra esserne convinto.

L’economia, dice Fink, è in una buona posizione. E si accontenterebbe di due o tre tagli da 25 punti base nel corso del 2024 per ritenere soddisfacente l’effetto positivo che tali tagli avranno sull’economia. Un quantitativo di tagli che è in linea in realtà con quanto è stato individuato dai dot plot dei membri del FOMC lo scorso dicembre. Il ragionamento, in altre parole, potrebbe essere corretto o comunque è in linea con i dati di cui tutti siamo in possesso.

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