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Precipitano i rendimenti delle obbligazioni nell’Eurozona

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Written by Moreno La Guardia
Durante le prime fasi della mia carriera giornalistica, mi sono concentrato prevalentemente sull'universo delle criptovalute. Successivamente, ho ampliato il mio campo d'azione approdando a TradingOnline.com, dove mi occupo attualmente delle tematiche legate al settore tecnologico e all'innovazione.
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Mercoledì, i rendimenti dei bond nell’Eurozona hanno continuato la loro discesa in seguito alla pubblicazione dei dati che hanno sorprendentemente evidenziato una riduzione dell’inflazione nel Regno Unito nel mese di giugno. Questo dato si aggiunge alle altre segnalazioni che indicano una tendenza di allentamento delle pressioni inflazionistiche a livello globale.

In particolare, il rendimento del titolo decennale tedesco, considerato il riferimento per l’Eurozona, ha toccato il punto più basso dal 2 giugno, scendendo al 2,285%. Successivamente, si è stabilizzato a 2,299%, mostrando una diminuzione di 5 punti base rispetto alla chiusura precedente.

Parallelamente, il rendimento del bond decennale italiano ha raggiunto il livello più basso dal 27 giugno, attestandosi al 3,962%, con una riduzione di 5 punti base rispetto al giorno precedente, quando aveva raggiunto il 3,94%. Ricordiamo che i rendimenti si muovono in direzione opposta rispetto ai prezzi dei bond.

Immagine di copertina, "Bonds Eurozona, Precipitano i rendimenti dopo i dati positivi sull'inflazione del Regno Unito", sfondo di un titolo di stato.
Il rendimento del titolo decennale tedesco ha toccato il minimo dal 2 giugno.

I dati sull’inflazione nel Regno Unito

A giugno, l’inflazione nel Regno Unito ha mostrato un notevole rallentamento, scendendo al 7,9% su base annuale, sorprendendo gli economisti che si aspettavano un aumento più elevato. Infatti, le previsioni del consenso indicavano un tasso annuale dell’8,2%, a seguito del dato più alto del previsto dell’8,7% registrato a maggio.

Guardando alla variazione mensile, l’indice CPI è aumentato solo dello 0,1%, risultando al di sotto delle previsioni concordate, che si aspettavano un aumento del 0,4%. L’inflazione di base, che esclude i prezzi volatili dell’energia, del cibo, dell’alcol e del tabacco, è rimasta piuttosto stabile al 6,9% su base annua, segnando comunque una diminuzione rispetto al picco del 7,1% registrato a maggio, che rappresentava il valore più alto degli ultimi 31 anni.

L’Ufficio delle Statistiche Nazionali ha sottolineato che il calo dei prezzi dei carburanti è stato il principale fattore che ha influenzato negativamente la variazione mensile del tasso annuale dell’IPC. D’altra parte, i prezzi dei generi alimentari sono aumentati a giugno, ma a ritmo inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante il rallentamento, l’elevato livello dell’inflazione rappresenta ancora una sfida significativa per il Regno Unito.

Immagine che mostra l'andamento del tasso di interesse della BCE dal 2014 in poi.
Quello di luglio potrebbe essere l’ultimo rialzo del tasso di riferimento per la BCE

Probabile uno stop ai rialzi

I dati sull’inflazione britannica hanno contribuito a migliorare il sentiment degli investitori. L’inflazione nel Regno Unito ha avuto un impatto significativo sui mercati obbligazionari della zona euro, come sottolineato da Rainer Guntermann, stratega dei tassi presso la Commerzbank. L’andamento dei mercati europei nei giorni precedenti ha già portato gli investitori a riconsiderare la decisione sui tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE) prevista per settembre.

A giugno, la BCE ha già alzato i tassi al 3,5% e li riaumenterà il prossimo giovedì. Tuttavia, Guntermann prevede che questo aumento di 25 punti base, portando i tassi al 3,75%, sarà probabilmente l’ultimo di questo ciclo, e si prevede che i tassi rimarranno a tale livello per il resto dell’anno.

A causa di queste prospettive, il rendimento del bond decennale tedesco, sensibile alle aspettative sui tassi, ha segnato un calo di 7 punti base, scendendo al 3,103%. Durante la sessione, il rendimento è sceso persino a 3,097%, il livello più basso dal 15 giugno.

Secondo i prezzi nei mercati dei derivati, i trader si aspettano che i tassi della BCE raggiungano un picco di circa il 3,91% nel mese di dicembre, in calo rispetto al livello superiore al 4% della settimana precedente.

Anche un discorso di Klaas Knot, membro del consiglio direttivo della BCE, ha influenzato i rendimenti. Knot, presidente della Banca Centrale Olandese, ha dichiarato a Bloomberg TV che i tassi di interesse aumenteranno questo mese, ma ha anche sottolineato che tutto ciò che accadrà dopo luglio non è “affatto certo”. Inoltre, lo spread tra i BTP italiani e i BUND tedeschi si è leggermente ridotto a 165 punti base mercoledì.

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