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Shekel israeliano ancora in recupero. Trend finalmente invertito?

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Written by Alessio Ippolito
Attivo nel settore del digitale dal 2008, ricopro il ruolo di CEO e fondatore di ALESSIO IPPOLITO S.R.L. Editore, un'entità che possiede una rete di oltre 70 siti internet, concentrata sul mondo degli investimenti finanziari. Registrato presso l'Ordine dei Giornalisti di Roma dal 22/02/2022. Attualmente, sono il direttore responsabile della rinomata pubblicazione sulle criptovalute, Criptovaluta.it. A marzo 2023, ho assunto inoltre la direzione di TradingOnline.com, espandendo ulteriormente il mio impegno nel giornalismo finanziario.
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Fact checked by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Novembre di fuoco per lo shekel israeliano, che dopo aver fatto registrare performance tra le peggiori sui mercati subito dopo l’esplosione del conflitto a Gaza, ha fatto registrare un rimbalzo importante partito sul fine di novembre, dopo che ILS aveva toccato il livello più basso da 11 anni a questa parte. Il rimbalzo però è da valutarsi almeno per la sua tenuta di medio e lungo periodo, tenendo conto del fatto che diversi dei problemi fondamentali che lo avevano trascinato a fondo, almeno per ora, persistono.

La Banca Centrale di Israele ha utilizzato quantità consistenti di riserve di valuta estera per tutelare il valore della propria divisa nazionale, piano che sembrerebbe aver funzionato almeno al fine di tenere il cambio sotto i 4,1 per dollaro. Nel momento in cui viene dato alle stampe questo approfondimento, un dollaro USA può comprare sulle piazze internazionali 3,75 shekel israeliani. A giocare a favore di ILS anche la relativa debolezza del dollaro USA sulle piazze internazionali.

Settimana di grande recupero per ILS

Shekel tra i migliori al mondo: l’analisi della situazione

Dopo aver lambito quota 4,1 contro il dollaro USA, lo shekel israeliano è riuscito nell’impresa di un consistente rimbalzo, che gli ha permesso di raccogliere gain per oltre il 7% nel corso delle ultime due settimane. Una performance è stata tra le migliori a livello mondiale, complice anche però una certa debolezza del dollaro derivante da un quadro macroeconomico in cambiamento a Washington. I dati recenti sull’inflazione statunitense sembrerebbero infatti aver scongiurato la possibilità che il FOMC nella prossima riunione decida per un ultimo rialzo dei tassi e i mercati hanno iniziato invece a prezzare tagli già dal prossimo maggio.

Non è però soltanto la debolezza relativa del dollaro a far brillare le performance di ILS. La divisa nazionale israeliana ha potuto contare su un piano piuttosto imponente di interventi della banca centrale locale a tutela del suo valore, che è costata quantità rilevanti di valuta estera tenuta in cassa e che, aggiungiamo, non potrà essere tenuta in piedi per sempre.

Nel frattempo i costi della guerra nella Striscia di Gaza vengono valutati in più di 200 milioni di dollari al giorno, quantità di denaro che – se la spesa dovesse protrarsi – inizierà ad avere rilevanza per i conti pubblici dello stato, che non potranno in eterno sostenere il cambio nei confronti delle principali valute.

In altre parole, il quadro macro e quello del conflitto sono cambiati relativamente poco, se non per il fatto che un potenziale allargamento del conflitto sembri, almeno per il momento, scongiurato. Che questo però sia il segnale definitivo dell’inversione del trend per lo shekel, che ha addirittura guadagnato rispetto ai valori anteguerra, è ancora tutto da dimostrare.

Debolezza USD dollaro
Aiuto anche dalla debolezza del dollaro

Quanto a lungo può durare il sostegno?

Abbiamo qualche numero che può aiutarci a ampliare il ragionamento. Nel mese di ottobre Bank of Israel ha venduto posizioni per 8,2 miliardi di dollari, a fronte di un programma complessivo che potrà spingersi fino a una spesa di 30 miliardi di dollari. Si tratta dunque di poco più di un quarto della potenza di fuoco sulla quale, in termini monetari, può fare affidamento la Banca Centrale Israeliana.

Affinché vengano mantenuti certi livelli di prezzo sarà necessario che la situazione rimanga relativamente stabile sul fronte bellico e che non ci siano sorprese da Washington, che oggi ha fatto registrare anche l’ennesimo, per quanto parziale, raffreddamento del mercato del lavoro.

Nel complesso il quadro è migliorato, ma la calma del mercato del Forex, in queste potenzialmente esplosive condizioni macro, può sempre rapidamente trasformarsi in forte volatilità. Che ILS sia al riparo o meno, dovremo valutarlo tra qualche settimana, tenendo anche sotto controllo le manovre a mercato della sua banca centrale.

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