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Sino Ocean chiede ristrutturazione. Altri problemi per immobiliare cinese

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Il settore immobiliare cinese continua a scricchiolare e a mandare segnali poco incoraggianti anche all’economia globale. È notizia di poche ore fa l’interruzione dei pagamenti verso l’estero per Sino Ocean – che è una delle prima 20 società di sviluppo immobiliare nella Repubblica Popolare. La notizia è arrivata tramite la comunicazione obbligatoria alla borsa di Hong Kong dove la società è quotata. Si tratta dell’ennesimo segnale di stress per un settore che in molti ritengono essere – non senza ragione – il possibile grande malato dell’economia globale, che potrebbe innescare problematiche importanti e difficili da risolvere sul breve e medio periodo.

Il gruppo si troverebbe – è quanto si legge all’interno della comunicazione – in una situazione economica complicata e aggravata dal rapido declino delle vendite, nonché dall’aumentata incertezza che riguarda la valutazione e la liquidità degli asset in possesso del gruppo. E per questo motivo, oltre che a evidenti difficoltà di cassa, il gruppo ha deciso di richiedere ai creditori del tempo per cercare una soluzione.

Problemi immobiliare cinese
Altri problemi per l’immobiliare cinese

Altra crisi, altri problemi per Pechino

Per quanto siamo distanti per dimensioni dai problemi manifestati da Country Garden e prima da Evergrande, siamo comunque davanti ad un segnale preoccupante per la tenuta dell’economia della Repubblica Popolare Cinese. Il settore immobiliare, che vale circa 1/5 dell’economia di Pechino, ha infatti mostrato nuovi segni di difficoltà con il filing di venerdì di Sino Ocean, che ha inviato richiesta di trattativa con i creditori e che ha annunciato contestualmente l’interruzione dei pagamenti per i debiti offshore.

Sino Ocean si occupa dello sviluppo immobiliare nel comparto residenziale e commerciale, e secondo quanto riportato da CNN ha all’attivo circa 600 progetti, distribuiti tra più di 80 città in Cina.

Il gruppo si occupa anche di sviluppo di aree commerciali per uffici high end e centri commerciali. Sviluppi che ora dovranno essere messi in attesa di una possibile ristrutturazione del debito.

Uno dei settori trainanti dell’economia di Pechino in crisi aperta

Crediti importanti in ballo

Secondo gli ultimi dati che sono stati diffusi da Sino Ocean, il gruppo avrebbe più di 8,4 miliardi di dollari di debiti in scadenza nei prossimi 12 mesi, somma alla quale il gruppo non sarebbe appunto in grado di fare fronte.

Una situazione che il gruppo imputa però alla crisi del settore e non alla gestione delle proprie attività. Crisi del settore che è stata confermata anche dai più recenti dati diffusi dal governo cinese, che parlano di una riduzione anno su anno degli investimenti nel settore immobiliare dell’8,8%.

Difficile la ripresa del settore

La ripresa eventuale del settore è molto lontana, con Country Garden che non ha escluso ancora la possibilità di fallimento e con la situazione di Evergrande che potrebbe avere ulteriori evoluzioni negative.

La crisi delle vendite e degli investimenti ha ulteriormente accelerato durante i mesi di giugno e luglio, con i dati che arriveranno dai mesi di agosto e settembre che, almeno secondo le proiezioni, non dovrebbero offrire nulla di buono.

In un contesto del genere è possibile che altre società, anche delle dimensioni (importanti) di Sino Ocean possano seguirne le orme. Situazione che è preoccupante per Pechino e, di conseguenza, anche per l’economia globale.

Moody’s nel frattempo ha richiamato l’attenzione su China SCE Group, il cui rating aggiornato a giovedì è di junk. In altre parole il debito emesso dal developer immobiliare è ritenuto essere spazzatura. Un rating che per la maggioranza delle imprese e società è il bacio della morte prima dell’agenzia di rating e poi dei mercati.

Le misure spot di Pechino non sembrerebbero aver ancora innescato reazioni, con gli sconti sui mutui che difficilmente saranno in grado di invertire la rotta di un comparto i cui problemi non sono ancora completamente conosciuti e computabili.

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