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USA tornano alla carica: vietare TikTok o forzare la vendita

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Il Comitato sull’Energia e sul Commercio della Camera degli Stati Uniti si prepara a votare una risoluzione che darà un ultimatum a ByteDance, la società cinese proprietaria di TikTok. La risoluzione darebbe all’azienda un tempo massimo di 6 mesi per incontrare un compratore, pena un blocco totale dell’applicazione negli USA. Di questo si è parlato più e più volte, prima con l’amministrazione Trump e poi con quella Biden. Fino a questo momento, però, ByteDance è sempre riuscita a evitare la necessità di vendere il suo social media. Un social che vanta 150 milioni di utenti negli Stati Uniti, la nazione che vede più iscritti alla piattaforma subito dopo la Cina. Tra questi anche creators che ne hanno fatto un lavoro a tempo pieno e che si ritroverebbero nel fuoco incrociato di questa vicenda geopolitica.

Il tema su cui la Camera sta facendo leva è la sicurezza nazionale, soprattutto in relazione ai dati degli utenti. La legislazione cinese e il modo di gestire gli affari in Cina fanno sì che le società private, molto spesso, si ritrovino ad avere a che fare con ingerenze da parte del governo. Questo significa che potenzialmente TikTok potrebbe essere utilizzata dal Partito Comunista Cinese per avere accesso ai dati personali di quasi metà della popolazione americana; non soltanto quelli pubblicamente condivisi tramite l’app, ma tutti quelli che gli utenti custodiscono sui loro dispositivi mobili e che potenzialmente sono raggiungibili attraverso le autorizzazioni richieste dall’app.

Nel 2020, TikTok aveva vinto la sua battaglia legale per evitare la vendita

Cosa prevede la nuova risoluzione

Nel caso in cui la Camera dovesse approvare la sua risoluzione di oggi, ByteDance avrebbe 165 giorni per vendere i suoi asset negli Stati Uniti. La vendita andrebbe a riguardare soltanto la componente statunitense dell’app, mentre l’azienda potrebbe continuare a rimanere proprietaria della versione utilizzata in ogni altro paese. A sottolinearlo è Mike Gallagher, deputato repubblicano che guida il Comitato sulla Cina della Camera degli Stati Uniti. Gallagher evidenzia come ciò che si sta cercando sia proprio una separazione delle due versioni. In quella americana, tutti i dati andrebbero custoditi direttamente negli USA e processati esclusivamente dal compratore americano di TikTok. In caso di mancata vendita, Apple e Google sarebbero costrette a togliere l’app dalla versione statunitense del loro store e qualunque altra società avrebbe il divieto di vendere servizi di hosting a ByteDance.

Sembra che in questo caso il supporto sia molto forte sia da parte del lato repubblicano che da quello democratico del Parlamento statunitense. Per questo motivo sembra quasi sicuro che la risoluzione verrà approvata e inviata alla scrivania di Joe Biden, dove il presidente dovrà dare la firma finale per approvare la legge. Già nel 2020, Donald Trump aveva provato ad approvare la stessa operazione ma in quel caso fu bloccato dal sistema giudiziario degli Stati Uniti; anche in questo nuovo caso, rimane un dubbio riguardo alla validità costituzionale di una risoluzione pensata per penalizzare una singola specifica azienda.

Microsoft e Oracle, secondo indiscrezioni, sarebbero tra gli acquirenti interessati

La Casa Bianca sostiene l’iniziativa

La posizione della Casa Bianca riguardo alla nuova risoluzione è piuttosto interessante. Da una parte Joe Biden si è detto favorevole ad approvare la mozione per forzare la vendita della versione statunitense di TikTok. Dall’altra parte, la sua campagna elettorale si è unita a TikTok il mese scorso: se ci sono dei dubbi sulla sicurezza dei dati sensibili, allora avere il Presidente sulla piattaforma può essere pericoloso. Quasi certamente, però, ByteDance non cederà senza combattere: nel 2020 era riuscita a vincere la sua battaglia legale contro la presidenza Trump e quasi certamente procederà a fare la stessa cosa anche in questo caso. Il management dell’app, inoltre, nega di aver mai condiviso dati degli utenti americani con il governo cinese e ritiene che non ci sia alcun motivo di passare questa nuova risoluzione.

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