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Vendite Black Friday online: +7,5%. I negozi fisici in rallentamento

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Secondo i dati che sono stati diffusi da Adobe Analytics, il Black Friday negli Stati Uniti sarebbe stato un enorme successo. Le vendite rispetto a quelle dell’anno scorso sono aumentate del 7,5%, un dato che è in controtendenza rispetto ai timori che erano stati manifestati in settimana e che riguardavano però l’intera stagione estiva. Ci sono tanti dati interessanti, che hanno il pregio anche di indicarci come stanno evolvendo gli acquisti in una fase di mercato che vede i consumatori con una quantità minore di denaro a disposizione.

Il dato generale è importante, per quanto raccolga dati soltanto di quanto è avvenuto online e non tenga traccia alcuna di quanto avvenuto, neanche negli USA, nei negozi fisici. Il segnale potrebbe essere dunque spurio, o così dovremmo considerarlo per valutare la propensione alla spesa del pubblico nel complesso. Sono dati comunque che raccontano di propensioni che è il caso di analizzare, anche al fine di posizionarsi correttamente sul mercato.

Vendite online crescono del 7,5%

Il dato generale e più interessante per molti investitori è questo: rispetto allo stesso giorno – parliamo del Black Friday – dell’anno scorso, le vendite online negli Stati Uniti sono cresciute del 7,5%. Un buon risultato, in particolare se dovessimo tenere conto delle profezie di sventura che si sono accumulate nel corso dell’ultima settimana. Il ragionamento, condivisibile, era il seguente: dato che ci sono meno denari a disposizione del pubblico, aspettarsi una crescita della spesa durante la stagione degli acquisti era irragionevole. O meglio, ci si sarebbe attestati su livelli di crescita simili a quelli dell’anno scorso.

Il dato di Adobe Analytics sembrerebbe però smentire quanto detto, con una certa insistenza, nel corso della scorsa settimana. I siti americani fanno registrare vendite superiori all’anno precedente del 7,5%. Potrebbero però esserci altre questioni a spiegare la situazione, a partire dal fatto che i siti internet potrebbero aver aumentato le vendite anche a scapito delle rivendite fisiche.

Ed è una delle sensazioni che potranno essere verificate quando saranno disponibili nel complesso i dati che riguardano le vendite, tutte, del periodo delle vacanze. Non servirà aspettare molto.

Vendite online
Vendite online ancora in crescita

Gli altri dati interessanti

Ci sono altri dati molto interessanti, a partire dal dato assoluto di 8,9 miliardi di dollari di vendite complessive. Il settore mobile vale già la maggioranza di queste, per 5,3 miliardi di dollari complessivi.

Ridotte, per quanto in crescita, le vendite tramite meccanismi di pagamento dilazionato: 79 milioni di dollari, in crescita del 47% rispetto all’anno precedente. Un segnale, secondo gli analisti, del fatto che questo anno gli acquisti siano stati più “price sensitive” degli altri anni, per quanto comunque gli acquirenti che si sono rivolti a questa soluzione dovranno pagare, adesso o più avanti.

Il dato si può anche incrociare con quanto è stato invece registrato da Mastercard nelle rivendite fisiche: qui la crescita è certamente più ridotta: il gigante dei pagamenti digitali parla infatti di “soltanto” l’1% di vendite in più rispetto all’anno precedente. Questa è la prima conferma del fatto che in realtà gli acquirenti si stanno orientando verso acquisti online, ormai da tempo.

C’è poi un’altra questione: gli sconti praticati dai retailer sono stati mediamente maggiori rispetto agli anni precedenti, forse per anticipare un Black Friday che aveva tutti gli ingredienti giusti per essere un fallimento.

Ci sarà dunque da lavorare di fino con i conti di questa giornata (diventata settimana, almeno da certe parti) di acquisti pazzi, se quello che ci interessa è capire che tipo di impatto abbia avuto sul mercato nel suo complesso, anche in termini di profitti per i grandi player coinvolti. Dietro la percentuale della crescita potrebbero infatti nascondersi realtà meno brillanti per i mercati.

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