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Goldman Sachs bullish sulle banche turche | EPS e target prezzi volano

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Goldman Sachs ha aumentato in media del 18% le previsioni su EPS delle principali banche turche. Tra queste a godere dell’outlook migliorato da parte di GS ci sono Yapı Kredi , Garanti, İşbank e Akbank. Il periodo di riferimento è quello tra il 2024 e il 2026, segno di un più ampio ottimismo sulla situazione turca futura, nonostante la recente semi-rivoluzione nella Banca Centrale della Turchia, che però al tempo stesso ha aumentato le aspettative su una politica monetarie ampiamente restrittiva e su un aumento dei tassi per i prossimi meeting dell’istituto.

Il miglioramento degli EPS si riflette anche su quelle che sono le previsioni di Goldman Sachs sulle principali banche: +22% rispetto ai prezzi attuali per Akbank, aumenti simili per tutti gli altri istituti centrali nel funzionamento dell’economia e del capitale turco. Unica esclusa da questo giro di miglioramento dell’outlook, Halkbank. Ci sarà ora da valutare la reazione della Borsa di Istanbul alla riapertura di lunedì. Si tratta complessivamente di una buona notizia, che potrebbe impattare anche sugli indici principali di questa borsa, all’interno dei quali i titoli bancari hanno un peso specifico importante.

banche turche
Ottimismo anche per Goldman Sachs

Ricavi in crescita per le banche turche, almeno secondo Goldman Sachs

L’outlook positivo di Goldman Sachs è legato principalmente alle aspettative di ricavi aumentati su tutte le fonti principali di ricavo, a dispetto di costi che sono comunque in aumento. Premiato il settore più squisitamente privato: le previsioni infatti hanno punito, pur all’interno di un quadro generalmente ottimista, le banche con una partecipazione importante dello stato turco, come Vakif e Halkbank. Banche che hanno riserve di capitale inferiori e che sono legate a doppio filo alla possibilità che il governo possa continuare a finanziarle.

Una situazione generalmente in via di miglioramento, a meno di un anno dall’insediamento di Mehmet Simsek al dicastero delle Finanze e dall’implementazione della sua dottrina di politica monetaria restrittiva, con i tassi che sono cresciuti in modo rapido e costante. Tassi alti che potrebbero vedere un ulteriore ritocco al rialzo per i prossimi due meeting, almeno secondo quanto traspare dalle prime uscite pubbliche del nuovo governatore della Banca Centrale Turca, Fatih Karahan. Karahan che è arrivato a sostituire la dimissionaria Hafize Gaye Erkan, oggetto di una campagna stampa fatti di attacchi senza quartiere lungo i 9 mesi di durata del suo mandato.

Si dovrà attendere ora la conferma della bontà di queste previsioni lunedì, alla riapertura delle trattative dalla Borsa di Istanbul, mercato che è tornato a farsi di un certo interesse anche per le allocazioni di capitale che arriva dall’estero.

lunedi borsa istanbul
Lunedì la risposta dei mercati

Le altre previsioni di Goldman Sachs

Il miglioramento dell’outlook per le principali banche turche va inquadrato nelle più ampie previsioni che Goldman Sachs ha maturato per quanto riguarda l’economia turca. Ci si aspetta infatti un rapido calo dei tassi di interesse per fine 2024 e un ritorno verso tassi di interesse meno punitivi. Previsioni che potrebbero però incontrare diversi ostacoli: dalla persistenza di un’inflazione ancora fuori controllo alla spinta che i salari stanno continuando a esercitare sul livello dei prezzi.

Il cammino, per quanto l’ottimismo cominci a serpeggiare ai piani che contano, sarà ancora lungo e saranno decisivi i prossimi dati sull’inflazione, nonché quelli sull’andamento generale dell’economia turca. Saranno quelli i dati che confermeranno la bontà sia della prima sia della seconda previsione di Goldman Sachs. Senza tenere conto delle complicazioni politiche che un lungo periodo di politiche monetarie restrittive finisce sempre per generare, anche quando tale programma è stato fondamentalmente chiaro sin da prima delle ultime elezioni.

Intanto lunedì la prima sentenza dei mercati: rally o no per le principali banche turche? Quanto riusciranno a trainare anche le altre azioni quotate a Istanbul?

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