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Tesla taglia i prezzi anche in Europa. Wall Street la punisce

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Written by Alessio Ippolito
Attivo nel settore del digitale dal 2008, ricopro il ruolo di CEO e fondatore di ALESSIO IPPOLITO S.R.L. Editore, un'entità che possiede una rete di oltre 70 siti internet, concentrata sul mondo degli investimenti finanziari. Registrato presso l'Ordine dei Giornalisti di Roma dal 22/02/2022. Attualmente, sono il direttore responsabile della rinomata pubblicazione sulle criptovalute, Criptovaluta.it. A marzo 2023, ho assunto inoltre la direzione di TradingOnline.com, espandendo ulteriormente il mio impegno nel giornalismo finanziario.
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Fact checked by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Non solo in Cina. Tesla, il produttore di auto elettriche legato a Elon Musk, ha annunciato per il 2024 un ampio piano di sconti che riguarda i principali veicoli a listino. Si tratta di una mossa che arriva a poca distanza da una decisione identica presa in Cina e che segnala la presenza di un ambiente sempre più competitivo per il gigante americano nel mercato delle auto elettriche. Gigante che è cinto d’assedio da un lato dai veicoli low cost made in China, dall’altro da un recupero importante di Volkswagen proprio in Germania.

Il gruppo autoctono, almeno secondo i dati diffusi dalle associazioni di categoria, sarebbe infatti diventato il primo per vendite di vetture elettriche in Germania, segnalando altri problemi per un produttore, Tesla, che sta combattendo anche importanti battaglie contro i sindacati, proprio in Europa. Ai problemi alle vendite che sarebbero simboleggiati dal taglio ai prezzi su tutto o quasi il listino, si aggiungono inoltre problematiche per la mega factory in Germania, che sospenderà i lavori a causa del ritardo nella consegna di parti fondamentali a causa dei problemi nel Canale di Suez.

Dopo la Cina tocca all’Europa

Altri tagli ai prezzi per Tesla: questa volta tocca alla Germania e all’Europa

Si parla di Germania, ma la situazione è in realtà da estendersi a tutta l’Europa. Tesla ha deciso di effettuare delle importanti riduzioni di prezzo che riguardano le vetture del gruppo Model Y. Si passa da 54.990 euro di base a 49.999€ per Model Y Long Range e da 60.000€ circa a 55.990€ di base per Model Y Performance. Si tratta di tagli ai prezzi vicini al 10% del prezzo totale che segnalano una certa difficoltà nelle vendite per un gruppo che preoccupa sempre di più Wall Street.

Wall Street che ha confermato un outlook negativo per Tesla in apertura della sessione odierna, con il titolo che perde il 3% dopo poco più di 1 ora di negoziazione sui mercati. Preoccupazioni che sono ben salde non solo nella maggiore aggressività della concorrenza, ma anche in dati di vendita, quelli del 2023, lontani dall’eccellenza alla quale il gruppo di Musk aveva recentemente abituato.

Pesano certamente anche le condizioni economiche: l’accesso al credito è sempre più costoso, così come l’outlook negativo sull’economia cinese e europea non hanno certamente aiutato il mood di potenziali compratori. Di risposta, pertanto, Tesla non ha potuto che cercare di intervenire sui prezzi, con gli sconti che, in particolare quando così importanti, vengono considerati come pessimi segnali dai mercati, che infatti stanno punendo il titolo dell’azienda di Elon Musk.

Tesla Y tagli prezzi
Parte la guerra dei prezzi di Tesla

Settore EV sempre più competitivo, nonché al centro di diverse battaglie politiche

Si tratta di un settore EV sempre più competitivo, anche a causa dell’arrivo in massa anche sui mercati europei di vetture made in China a basso costo e che, almeno secondo la Commissione Europea, sfruttano anche aiuti di stato che sarebbero altrimenti proibiti in Europa. La questione si è fatta non solo commerciale, ma anche politica, con la Turchia che ha recentemente introdotto leggi che renderanno di fatto impossibile vendere veicoli made in China su tutto il suo territorio.

La questione è stata anche sul tavolo delle discussioni bilaterali in quel di Davos tra rappresentanza europea e rappresentanza cinese, dopo una escalation di restrizioni e indagini che hanno finito per toccare anche altri settori.

In questa situazione difficile ci sarà Tesla che proverà quantomeno a conservare la sua quota di mercato, in condizioni però di crescente difficoltà che mettono in agitazione stockholder e potenziali speculatori.

Sarà un 2024 ad alta tensione, passateci il gioco di parole, per tutte le società del settore EV, in particolare per quelle che hanno qualcosa da perdere in termini di quota di mercato.

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