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TSMC: dati superiori alle aspettative. Ma il 2024…

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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TSMC, una delle più importanti società al mondo per quanto riguarda la produzione di chip, ha battuto le previsioni intorno alle quali si era formato consenso degli specialisti, dopo un 2023 molto duro per tutto il settore. Un 2023 che è costato caro anche a chi produce quanto necessario per la realizzazione dei chip stessi e che potrebbe passare alla storia come un piccolo incidente di percorso per un settore che – vedi NVIDIA – è stato tra quelli trainanti degli ultimi mesi in borsa. Ma torniamo a TSMC: il gigante di Taiwan ha riportato dati sulle revenue più importanti di quanto si aspettassero gli analisti, con l’intelligenza artificiale che sembra essere in grado, almeno per il momento, di sopperire al momento molto fiacco per gli smartphone.

Una buona notizia all’interno di una situazione complessa, che si incrocia anche con questioni di carattere geopolitico, su tutte la guerra commerciale tra USA e Cina, che vede al centro delle misure anche limitazioni all’accesso a chip di ultima generazione che possono essere impiegati dall’intelligenza artificiale. Una guerra commerciale che continuerà a protrarsi per i prossimi mesi (e chissà, per i prossimi anni), che però potrebbe non essere sufficiente a far pagare un prezzo poi così alto al comparto dei produttori di chip.

TSMC dati ok
Buoni i dati che arrivano da TSMC

Revenue migliori delle aspettative: è il ritorno di TSMC

Chi credeva che per il mondo dei chip fosse ormai crisi aperta potrà tirare un sospiro di sollievo. TSMC infatti ha riportato ricavi e vendite superiori alle aspettative per l’ultimo trimestre del 2023, trimestre che in molti si aspettavano essere della medesima problematicità di quello precedente.

Le condizioni del mercato primario per questo tipo di prodotti sono in fin dei conti quelle che sono: laptop, PC e smartphone stanno affrontando, complice la crisi dei consumi, un momento non felice, trascinandosi con sé anche molti dei principali fornitori di componenti a livello mondiale.

Non per TSMC, che sembrerebbe essere riuscita a controbilanciare il momento molto difficile per il comparto con vendite maggiori nel settore dell’intelligenza artificiale. Tuttavia ci sono comunque segnali di crisi: il 2023 è stato un anno di investimenti ridotti anche per la società di Taiwan, che si sta preparando come le altre ad un periodo di domanda bassa che potrebbe essere temporalmente sostenuto e estendersi a tutto il 2024.

E si dovrà anche tenere conto del fatto che limitatamente a dicembre le vendite hanno mostrato qualche difficoltà, cosa che lascia intendere la presenza di questioni da risolvere appunto per l’anno che si è appena aperto.

chip guerra usa china
La guerra commerciale tra Cina e USA continua a tenere banco, anche nel mondo dei chip

Settore comunque da valutare

Per quanto i dati di TSMC siano stati complessivamente positivi, oltre alla questione di dicembre pesa anche quella più in generale dei principali produttori di chip a livello mondiale. Samsung Electronics riporta riduzioni dei profitti operativi da 6 trimestri di seguito.

Rimane poi la questione Apple, che è uno dei clienti principali, se non il principale, per TSMC: il gruppo di Cupertino si trova ad affrontare vendite non brillanti per l’iPhone 15, mentre non ci si aspettano grandi novità per quanto riguarda la prossima iterazione del prodotto di punta della compagnia fondata da Steve Jobs.

Un dato, parafrasando un vecchio proverbio italiano, certamente non può fare primavera per un settore che trova difficoltà anche per la nuova guerra commerciale che continua a svilupparsi tra blocco occidentale e blocco di Pechino. Blocco, quest’ultimo, al quale i principali produttori di chip venderebbero più che volentieri chip, ammucchiando così ulteriori profitti. La cosa però, dati gli ultimi intendimenti di Washington, non sarà possibile. E probabilmente non lo sarà neanche in versione depotenziata, come vorrebbe fare invece NVIDIA per aggirare le sanzioni.

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