Guide Obbligazioni

Le obbligazioni sono dei titoli di debito che vengono emessi da stati ed aziende per ottenere somme in prestito. Chiunque abbia mai acquistato un’obbligazione, ha pertanto prestato denaro a chi ha emesso il titolo.

Si tratta di uno strumento ritenuto di risparmio – ma che ammesso che esista una differenza in questo senso, deve essere ritenuto un investimento a tutti gli effetti. Perché i rendimenti possono anche essere alti – scegliendo determinati titoli – e perché il rischio di non rivedere il proprio denaro, proprio come per gli altri investimenti, esiste.

In cambio del denaro prestato, si ottiene un interesse, pagato o a scadenze regolari o con meccanismi meno intuitivi, come avviene per le obbligazioni zero coupon.

Obbligazioni: cosa sono e come funzionano esattamente - La guida completa di TradingOnline.com.
Le obbligazioni sono una pietra angolare dei mercati di oggi

Il mondo delle obbligazioni, per chi vuole investirci, è relativamente semplice, anche se negli anni lo strumento ha assunto diverse forme. La centralità che accomuna tutte le obbligazioni è il prestito di denaro, che viene versato per acquistare un titolo, che successivamente potremo anche scambiare in mercati regolamentati.

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    Cos’è un’obbligazione: definizione

    Le obbligazioni sono un titolo finanziario che prevede un rendimento costante e che rappresenta un prestito a favore di uno stato o di un’azienda. Questo è quanto per la definizione di scuola, concentrata come spesso accade sull’aspetto legale ma non su quello operativo per chi investe. Per questo scomporremo la definizione di scuola per comprenderne gli aspetti che devono interessare chi investe in questo tipo di prodotti.

    • Titolo finanziario

    Abbiamo compreso che quando parliamo di obbligazioni stiamo parlando in realtà di un prestito fatto ad un terzo. Questo tipo di prestiti sono però in forma di titoli finanziari. Il prestito avviene comprando un titolo, che ha un taglio fisso, un funzionamento standard e che può pertanto essere venduto anche sui mercati, pur prima della scadenza. Come vedremo più avanti questo aspetto è uno dei più importanti per quanto concerne il funzionamento delle obbligazioni.

    Leggi anche: Trading finanziario, cos’è e come funziona

    • Che prevede un rendimento costante

    Questo nel caso di scuola delle obbligazioni a tasso fisso – che rimangono comunque la stragrande maggioranza delle obbligazioni, sebbene siano ormai comuni anche le obbligazioni a tasso variabile. Il rendimento delle obbligazioni è in genere segnalato nel titolo (BOT con rendimento a 1,20%, per fare un esempio) e può essere saldato o periodicamente con le cedole semestrali, oppure a scadenza, con le obbligazioni zero coupon. Più che di rendimento costante, oggi dovremmo parlare forse di rendimento prestabilito.

    • A favore di uno Stato o di un’azienda

    Non tutti possono finanziarsi con le obbligazioni. Siamo davanti ad una tipologia di titoli che vengono emessi in genere dagli stati o comunque da sottoinsiemi degli stessi (può essere il caso degli stati di una repubblica federale e in alcune aree del mondo anche di regioni e municipalità). In aggiunta, con le obbligazioni corporate, abbiamo bond che vengono emessi anche dalle aziende di grandi e grandissime dimensioni.

    Per gli stati l’emissione di obbligazioni è oggi necessaria non solo per finanziare spese, ma anche e soprattutto per rifinanziare debito emesso in precedenza e arrivato a scadenza. Per le imprese, come vedremo, ci sono invece delle regole molto stringenti sia per l’emissione di tali titoli, sia sui requisiti di solidità che l’azienda che emette il titolo deve rispettare.

    Principali caratteristiche delle obbligazioni:

    Tipologia di investimento A scadenza, rendimento prefissato
    Rischio Da basso a molto alto
    Capitale minimo 500/1.000 euro per la maggior parte dei titoli
    Canali di investimento Broker di trading e banche
    Mercato MOT (Italia), EUROMOT (Europa), TLX (internazionale)
    Rendimento Periodico o a scadenza (zero coupon)
    OBBLIGAZIONI – Riassunto tabellare in forma sintetica

    Obbligazioni come funzionano esattamente

    Le obbligazioni sono titoli finanziari che possono essere acquistati sia all’emissione, sia invece sul mercato secondario. Chi vi investe, punta ad ottenere un rendimento o periodico, oppure alla scadenza del titolo stesso. Il funzionamento esatto delle obbligazioni deve essere però assolutamente chiaro prima di investire anche in bond di piccolo taglio e somme relativamente ridotte. Pena l’allocazione scorretta del proprio capitale, che è poi causa del mancato raggiungimento degli obiettivi del nostro portafoglio.

    • Rendimento

    Il rendimento di un’obbligazione è stabilito durante la sua emissione. L’emittente non decide arbitrariamente il tasso di interesse dell’obbligazione. Deve offrire un tasso di interesse che sia appetibile per il mercato, in relazione al rischio offerto. Questo discorso può risultare complicato per chi non ha dimestichezza con questo tipo di titoli e per questo necessita di ulteriore spiegazione.

    In un libero mercato di obbligazioni, quando sono diversi stati e aziende a competere per il capitale messo a disposizione dal risparmiatore, ognuno degli emittenti deve risultare “allettante“, per vincere la competizione degli altri emittenti e riuscire a collocare i propri bond (questo il nome angloamericano delle obbligazioni).

    Per farlo deve offrire rendimenti soddisfacenti in relazione al grado di rischio che il titolo che emette comporta: a parità di rischio, un investitore sceglierà sempre il titolo che ha un rendimento maggiore. Sul rapporto tra rischio e rendimento torniamo tra pochissimo, perché è il vero fulcro che deve orientare le scelte di chi vuole investire in questo tipo di titoli.

    • Rischio

    Le obbligazioni hanno un rischio insito, come lo hanno tutti gli strumenti di risparmio e di investimento. Il rischio, in questo caso, è che l’emittente diventi insolvente, ovvero incapace di rimborsare i prestiti che ha ottenuto. Sebbene possa sembrare un’ipotesi assurda quando sono coinvolte entità come gli stati, questo in realtà accade piuttosto di frequente.

    Per rimanere confinati agli stati e limitando il raggio temporale a 10 anni, abbiamo avuto i default totali e parziali di Libano, Argentina, Barbados, Venezuela, Grecia (due volte) e Costa D’Avorio. Se dovessimo includere anche i 10 anni precedenti, dovremmo includere Ecuador, Zimbabwe, di nuovo Argentina, Repubblica Dominicana, Camerun, Nigeria, Grenada, Venezuela di nuovo, Dominica, Paraguay, Myanmar, Madagascar.

    Sì, gli stati possono fallire, nel senso di non essere più capaci di rimborsare i prestiti ottenuti. E questo si tradurrebbe, per chi ha comprato obbligazioni, nell’impossibilità di ottenere indietro il suo denaro.

    Il rischio non può che essere legato a doppio filo al rendimento: uno stato o un’azienda che hanno un buon rating, che vengono ritenuti solidi, possono ottenere prestiti a tassi molto bassi. Se invece chi richiede il prestito è poco affidabile, per attirare capitali dovrà per forza di cose aumentare l’interesse offerto. Proprio come avviene tra i prestiti tra privati.

    Non è una cospirazione, ma il naturale comportamento del prestatore che tende a massimizzare la propria utilità. A parità di condizioni, chiunque presterebbe denaro a chi paga più interessi. Quando le condizioni sono impari, quando un debitore futuro è meno affidabile, l’unica cosa che può invogliare il prestatore (ovvero il risparmiatore/investitore) a offrire il suo denaro è un rendimento più alto.

    • Rating

    Se ne parla purtroppo sempre a sproposito, soprattutto da quando i politici di ogni genere e classe vi hanno individuato un facile capro espiatorio per giustificare politiche di bilancio allegre, quando non apertamente disastrose. Il rating è un punteggio sintetico che agenzie internazionali e indipendenti assegnano al credito di uno stato o di un’azienda. Le più famose sono tre, Moody’s, S&P e Fitch.

    crescita del debito - gif realizzata da tradingonline.com
    L’enorme crescita del debito pubblico negli ultimi 60 anni è stata esclusivamente finanziata tramite obbligazioni – GIF realizzata da ©TRADINGONLINE.COM

    Se è vero che non possono essere ritenute il capro espiatorio della situazione debitoria insostenibile di molti stati, è altrettanto vero che le loro decisioni hanno ripercussioni molto importanti. Uno stato con rating più basso di un altro trova maggiore difficoltà a finanziarsi e deve pertanto offrire tassi di interesse più alti.

    La vera soglia importante, anche per il valore delle obbligazioni nel mercato secondario, è quella che divide le obbligazioni in investiment grade – ovvero di qualità da investimento – e speculative grade – ovvero quelle che non sono più investimento, ma speculazione. Passata quella soglia, i fondi comuni di investimento non solo smettono di comprare, ma cercano di liberarsi anche dei titoli che hanno già in portafoglio. Potendo innescare un effetto a catena.

    Per noi investitori il rating è importante, ma fino ad un certo punto. Segnala in modo preciso il grado di rischio di un titolo molto di più il prezzo di un bond sul mercato secondario che il rating attribuito da una di queste agenzie. Il punteggio sintetico che le agenzie assegnano può comunque essere utile per valutare obbligazioni di stati e aziende che non conosciamo bene.

    • Guadagnare con le obbligazioni: gli interessi

    Perché investiamo in obbligazioni? Per avere un’utilità, un guadagno. E il funzionamento delle obbligazioni in questo senso è molto particolare. Abbiamo già detto che quando acquistiamo un titolo di questo tipo stiamo prestando denaro all’emittente. E questo, in cambio del capitale, ci verserà un interesse prestabilito. A scadenza, se tutto filerà liscio, riceveremo inoltre indietro l’interezza del capitale versato.

    Le obbligazioni si dividono oggi in due macro-categorie in relazione al pagamento degli interessi: le obbligazioni con cedola, che ogni 6 mesi pagano metà dell’interesse annuale stabilito. Un’obbligazione al 3% pagherà, per due volte in un anno, l’1,5% del capitale versato in prestito.

    Poi ci sono – ma avremo modo di approfondire ulteriormente questa vicenda – le obbligazioni zero-coupon, il cui funzionamento è meno intuitivo. L’obbligazione di questo tipo ha un valore a titolo maggiore del costo del titolo stesso. Ad esempio, può esserci un’obbligazione dal valore di 1.000 euro zero coupon. Viene collocata a 950 euro e ha durata 5 anni. Riceveremo dunque 50 euro di “interesse” in 5 anni, ovvero 50 / 950, circa il 5,2% lungo l’arco di un lustro.

    Rendimento obbligazioni italiane
    Il rendimento dei titoli decennali italiani varia ad ogni emissione

    Questo tipo di obbligazioni non paga interessi intermedi e vede l’interesse stesso “maturare” alla scadenza, quando riceveremo 1.000 euro pur avendone versati 950 all’acquisto.

    • Guadagnare con le obbligazioni: mercato secondario

    Abbiamo già detto che le obbligazioni sono un titolo finanziario a tutti gli effetti e che pertanto può essere rivenduto sul mercato secondario. È lecito chiedersi che senso abbia vendere un titolo che porta un valore incorporato fisso a scadenza, ma la realtà è che il prezzo dei titoli suddetti varia radicalmente, anche in virtù del fatto che il loro rendimento è fisso mentre i tassi di interesse generali e la solidità dell’emittente possono variare.

    Immaginiamo il caso in cui abbiamo acquistato un’obbligazione del valore di 1.000 euro, con rendimento del 2% annuo, con cedola. Nel frattempo nel mondo finanziario i tassi interbancari sono molto bassi, il che rende il capitale “poco caro” (e con poco rendimento) e l’emittente che abbiamo scelto è in posizione molto solida, senza che nessuno dubiti della sua capacità di rimborsare il prestito.

    1. CASO 1: i tassi di interesse salgono. Il che vuol dire che il capitale diventa più caro, mentre il nostro è vincolato ad un titolo a scadenza. Venderlo ora sul mercato secondario vuol dire perdere denaro, perché il nostro titolo, in virtù del rialzo dei tassi medi, sarà molto meno appetibile;
    2. CASO 2: i tassi di interesse scendono, che è il caso opposto di quello appena descritto. Il valore del nostro titolo obbligazionario aumenta, perché ha un rendimento fissato che diventa relativamente maggiore rispetto all’andamento del mercato del debito. In questo caso vendere la nostra obbligazione sul mercato secondario.

    Anche eventuali cambiamenti sull’affidabilità e solidità finanziaria dell’emittente possono modificare e di molto il valore di un’obbligazione sul mercato secondario. Qui non serve neanche procedere con esempi. Basterà guardare il valore di obbligazioni venezuelane ancora non scadute, per valore nominale di 100. Si potrebbero acquistare oggi ad un terzo del capitale che promettono di restituire.

    Investire in Obbligazioni: come si comprano

    Il canale classico per comprare obbligazioni è quello bancario: le banche sono scelte per la collocazione di questi titoli sia da parte degli emittenti statali e pubblici, sia da parte degli emittenti privati, per quanto concerne le obbligazioni societarie.

    Ci sono però due alternative per entrare in possesso di un titolo obbligazionario: possiamo acquistarlo in fase di emissione, oppure possiamo andare ad acquistarlo sul mercato secondario, con un titolo che è già in corso d’opera. Nel primo caso possiamo parlare in senso più stretto di acquisto di obbligazioni, nel secondo caso invece siamo nel campo del trading online, nel quale possiamo puntare su titoli obbligazionari comprandoli e vendendoli prima della scadenza.

    Trading Online in Obbligazioni

    Per fare trading online in obbligazioni, ovvero per investire in titoli che sono già in circolazione, abbiamo due canali principali ai quali rivolgerci. Da un lato il MOT – ovvero il Mercato Obbligazionario Telematico – che è il mercato italiano che permette a domanda e offerta di titoli di incontrarsi (ne esistono poi di separati per i titoli esteri). Dall’altro, anche se in via principalmente residuale, è possibile fare trading online sulle obbligazioni anche con contratti derivati come i CFD.

    • TRADING ONLINE TRAMITE IL MOT/EUROMOT/TLX…

    Il MOT – Mercato Obbligazionario Telematico – è il mercato di riferimento in Italia per chi vuole fare trading online sulle obbligazioni. Un mercato che permette di vendere titoli che abbiamo acquistato magari durante l’emissione, oppure che abbiamo acquistato in un secondo momento. Ha un funzionamento molto simile al mercato borsistico, nel senso che si tratta di un mercato regolamentato, fissato in Borsa e che permette la libera fluttuazione dei prezzi.

    Offrono accesso a questo tipo di mercato tutti i migliori gruppi bancari che offrono un deposito titoli, con le obbligazioni che continuano ad essere la pietra angolare dell’offerta di risparmio e di trading offerto dagli istituti italiani. Possiamo aprire un conto per fare trading sulle obbligazioni tramite:

    • FinecoBank

    Uno dei gruppi maggiormente attenti alle necessità di chi vuole fare trading, che si tratti di obbligazioni sul MOT o di altro tipo di titoli. FinecoBank offre costi competitivi e accesso ad un gran numero di mercati oltre il MOT, con la possibilità di gestione di portafogli anche complessi. Offre accesso anche al TLX, che è il mercato dove vengono scambiate le obbligazioni straniere.

    • Degiro

    Degiro non è una piattaforma bancaria, ma un broker a tutti gli effetti, che permette di avere accesso ai mercati obbligazionari di Amsterdam, Bruxelles, Lisbona, Francoforte. I titoli trattati includono anche le obbligazioni italiane, con la possibilità anche di acquistare titoli OTC, ovvero di carattere derivato e che abbiano come sottostante l’obbligazione che ci interessa.

    • Unicredit

    Uno dei migliori e più importanti gruppi italiani offre una piattaforma di trading online che punta anche alle obbligazioni. Si possono acquistare obbligazioni quotate sul MOT, su EuroMOT e anche su EuroTLX, per un pieno accesso a tutti i principali mercati del mondo per quanto concerne il settore delle obbligazioni.

    Broker internazionale che offre accesso diretto al mercato delle obbligazioni, tanto su quelle europee, quanto su quelle che invece vengono trattate dai mercati USA. Trade.com offre a listino oltre 38.000 obbligazioni corporate USA, italiane e canadesi, oltre che a quasi 2.000 obbligazioni sovrane, accompagnate da quasi 1.5 milioni di obbligazioni municipali sul mercato USA.

    Dove comprare Obbligazioni

    Lo stesso discorso può essere fatto per chi invece vuole comprare obbligazioni all’emissione. I canali che offrono accesso ai titoli sono gli stessi che abbiamo citato per il trading online, dato che i due mercati, ormai da qualche tempo a questa parte, vengono gestiti dagli stessi interlocutori.

    Vale però la pena di spendere qualche parola sulle obbligazioni di nuova emissione: il procedimento che porta all’acquisto delle stesse è particolarmente laborioso e varia da paese a paese e soprattutto da emittente ad emittente. Il modo classico è quello delle aste al ribasso: le banche raccolgono le intenzioni di investimento dei propri risparmiatori – con un tasso medio che questi sarebbero disposti a comprare, per poi partecipare ad una gara al ribasso.

    Ci si può liberamente informare presso la propria banca per quanto riguarda questa possibilità. Aggiungiamo però noi che acquistare un titolo di nuova emissione qualche ora dopo il suo ingresso su MOT o su altro mercato telematico, rimane una procedura sicuramente più semplice e lineare.

    Conviene comprare obbligazioni oggi?

    Conviene investire in obbligazioni oggi? Quali sono le condizioni generali di questo mercato? La situazione, complice il susseguirsi di crisi e di tumulti sul mercato dal 2009 – con la crisi dei mutui subprime – alla più recente crisi imputabile all’epidemia di COVID-19, non è delle più rosee. Ci sono diverse considerazioni che devono essere necessariamente fatte prima di avvicinarci a questo mercato.

    • Tassi interbancari bassissimi

    È lecito chiedersi come un livello di tassi molto basso a livello mondiale possa influenzare il mondo delle obbligazioni. Le considerazioni da fare sono molte, partendo dal fatto che 10 anni di tassi molto bassi hanno reso il capitale molto economico e di conseguenza abbassato i tassi che circolano, in media, sulle obbligazioni.

    Euribor rendimento
    Euribor è su valori negativi ormai da diversi trimestri

    • Quantitative easing e altre manovre di politica monetaria espansiva

    La BCE (anche se la FED non è stata da meno) è intervenuta negli ultimi a più riprese inondando letteralmente i mercati di capitali a basso costo, tramite il circuito bancario. Talvolta sono entrate pesantemente anche nel mondo del mercato secondario delle obbligazioni, anche qui permettendo indirettamente di abbassare i tassi.

    Sono state manovre sicuramente necessarie, dati i debiti monstre che gli stati sovrani hanno accumulato. Ma questi interventi, come al punto di prima, hanno contribuito a spingere ulteriormente in giù i tassi offerti dalle obbligazioni.

    • Generale insicurezza dei mercati

    Che è ormai protratta da tempo e che ha portato soprattutto i gestori di risparmio ad investire in obbligazioni, anche qui contribuendo ad abbassare i tassi che vengono offerti dagli emittenti solidi.

    Il risultato di questo concorso di cause è un mercato delle obbligazioni dove i rischi sono forse superiori a quelli di 10 anni fa, ma con tassi medi che si sono fortemente abbassati. Non è colpa delle obbligazioni, né tanto meno il risultato di qualche tipo di cospirazione ai danni dei risparmiatori. È il risultato di 10 anni di attività finanziaria particolarmente convulsa, con tassi di crescita bassissimi in tutti i paesi sviluppati e con la mancanza, inoltre, di ulteriori mercati dove far sfociare la domanda di investimenti sicuri.

    Premesso che il mondo delle obbligazioni è un mondo variegato e che incorpora titoli e situazioni molto diverse tra loro, per rispondere alla domanda che ci siamo posti, ovvero se sia o meno conveniente oggi, dovremo approfondire ulteriormente la vicenda:

    • Non esistono molte alternative: per chi cerca un investimento non troppo complesso e con rendimenti prestabiliti e periodici, le alternative sul mercato sono effettivamente poche;
    • Le tripla A pagano oggi interessi negativi: il grosso delle obbligazioni tripla A, quelle più affidabili, oggi pagano dei rendimenti negativi. Il che vuol dire che otterremo meno di quello che abbiamo versato, in aggiunta a quello che perderemo per l’inflazione;
    • Le obbligazioni ad alto rendimento sono estremamente rischiose: in un quadro come quello odierno, dove le obbligazioni hanno mediamente rendimenti molto bassi, rivolgersi al mercato delle obbligazioni high yield vuol dire correre rischi enormi.

    Potremmo facilmente concludere che non è conveniente investire in obbligazioni oggi. Ma allo stesso tempo dovremo sottolineare il fatto che di alternative, almeno in determinati contesti, ne esistono purtroppo poche.

    Obbligazioni rischi

    Sì, le obbligazioni hanno dei rischi incorporati, che possono essere anche importanti e maggiori dei rischi che incontreremmo investendo in altre categorie di asset, magari tra quelle storicamente considerati come maggiormente rischiosi.

    I rischi che si corrono sono di diverso tipo, con quello più importante che è il rischio di default dell’emittente, accompagnato però da altri tipi di rischi che tendiamo ad ignorare quando parliamo per l’appunto di obbligazioni.

    • Rischio default

    Dovrebbe essere ormai chiaro che quando parliamo di obbligazioni stiamo parlando di un prestito a tutti gli effetti. E quando il debitore in un prestito fallisce, non ripagherà quanto ottenuto. Questo è un rischio molto più concreto di quello che si possa credere, sia per le obbligazioni statali, sia per quanto riguarda le obbligazioni corporate.

    Se è vero che difficilmente si lasciano fallire gli stati, soprattutto in Europa, è altrettanto vero che il default totale non è l’unica procedura per stati che hanno ormai debiti insostenibili. In molti casi, d’accordo con i creditori (per i piccoli in genere ci si consocia) si procede a ristrutturazioni del debito, che spesso prevedono comunque una riduzione importante del capitale che viene restituito.

    caso di bancarotta su obbligazioni

    Il rischio di bancarotta dell’emittente è il rischio più grave che un obbligazionista si assume

    I default sovrani sono possibili e disastrosi sia sui cittadini che sugli investitori

    • Rischio tassi di interesse

    Una delle poche verità assolute che riguardano i mercati è la correlazione inversa tra valore dei bond e tassi di interesse generali. Al crescere dei tassi generali, il valore delle obbligazioni scende, e viceversa. Il rischio che ci sia pertanto un innalzamento dei tassi da parte delle banche centrali non può essere ignorato.

    Certo, si potrà dire che comunque l’obbligazione continuerà a pagare interessi come prima. Ma chi volesse rivenderla sul mercato secondario, dovrà sicuramente accontentarsi di un prezzo minore.

    • Rischio di cambio

    Quando investiamo in un’obbligazione in valuta diversa dall’Euro dobbiamo anche incorporare il rischio che la valuta di denominazione del titolo perda molto terreno. Basterebbe chiedere a chi ha investito soltanto qualche tempo fa in obbligazioni denominate il Lire Turche: il rendimento effettivamente è stato alto, ma la perdita da parte di TRY/YTL di oltre il 40% del suo valore, ha reso l’investimento comunque pessimo.

    Le obbligazioni dei paesi maggiormente rischiosi vengono spesso emesse in valuta più solida (per tornare alla Turchia, paese notoriamente a rischio, il grosso del suo debito pubblico è denominato in Euro e Dollari USA) e questo ammortizza, almeno parzialmente, il rischio di cambio.

    Obbligazioni rendimenti medi

    I rendimenti medi delle obbligazioni variano grandemente a seconda della tipologia di titoli, dell’emittente e delle condizioni generali di mercato.

    • Obbligazioni a basso rendimento

    Oggi possono avere anche rendimento negativo e vengono in genere emesse da stati o enti di grande affidabilità, il cui debito pubblico è sotto controllo e che non destano, almeno per il momento, preoccupazioni di sorta. Sono le classiche tripla A, anche se nelle condizioni attuali di mercato, gli investitori hanno cominciato ad accontentarsi di rendimenti minimi anche su titoli non esattamente eccellenti.

    • Obbligazioni ad alto rendimento

    Quando l’emittente potrebbe avere dei problemi nel periodo di durata dell’obbligazione, i tassi di rendimento non possono che muoversi verso l’alto. Sono le cosiddette speculative grade, ovvero obbligazioni che non presentano le caratteristiche minime per essere considerate, dalle agenzie di rating, come obbligazioni valide per il risparmio di lungo periodo.

    Vale la pena di sottolineare ancora una volta la legge fondamentale di ogni mercato, compreso quello delle obbligazioni: quando il rendimento medio di un titolo è molto alto, vuol dire necessariamente che il rischio che incorpora è di livello altrettanto alto.

    Costi e commissioni sulle obbligazioni

    Le obbligazioni vengono trattate da broker su mercati regolamentati, cosa che risulta in costi dei quali tenere debita considerazione prima di investire.

    Sarebbe assolutamente impossibile tenere in considerazione l’ampissimo margine di differenza che esista tra le commissioni applicata da un istituto rispetto ad un altro. Ci limiteremo pertanto a riassumere le modalità di funzionamento di questo specifico mercato.

    • Commissioni variabili

    Sono la forma più comune di commissioni che vengono applicate nel mondo delle obbligazioni. Ci troveremo in questo caso a pagare una commissione che varia a seconda del capitale investito. Occhio a chi investe piccoli capitali: le commissioni di questo tipo prevedono comunque un minimo. Se il calcolo della percentuale variabile dovesse risultare più basso del minimo fissato, ci troveremmo a pagare, in rapporto, molto di più.

    • Commissioni fisse

    Alcune tipologie di conti permettono – anche se sempre più rari – di pagare delle commissioni fisse a prescindere dal capitale che andremo ad investire. In questo caso il vantaggio è importante per chi vuole investire capitali molto elevati.

    Mediamente trattare obbligazioni sul MOT/EuroMOT comporta commissioni tra lo 0,15% e lo 0,25% del capitale investito. Le percentuali possono farsi decisamente più alte per il trading su piazze più lontane.

    Obbligazioni cedole: cosa sono e come funzionano

    La cedola o coupon è il pagamento tendenzialmente semestrale degli interessi che le obbligazioni classiche pagano al detentore del titolo. Prendono il loro nome dalla loro vecchia conformazione cartacea, che prevedeva appunto un blocchetto di cedole da staccare e portare in banca per ricevere gli interessi.

    Bond Coupon
    I vecchi coupon, in questo caso dello Stato della Lousiana

    Oggi le obbligazioni, così come le cedole, sono immateriali e quando acquistiamo un titolo di stato non ci viene più consegnato il blocchetto: è rimasto però il nome, che oggi denota semplicemente quel pagamento periodico che le obbligazioni che non sono zero coupon, hanno.

    Principali tipologie di obbligazioni

    Esistono oggi diversi tipi di obbligazioni, con lo strumento che ha assunto, sia per necessità degli emittenti, sia per le necessità del mercato, diverse forme.

    La prima grande distinzione che possiamo fare è in relazione all’emittente:

    • Obbligazioni statali

    Emittente Stato Sovrano
    Rischio Da basso a molto alto
    Motivazione emissione Finanziamento spesa, rifinanziamento debito pubblico
    Rendimento A scadenza + periodico
    Obbligazioni Statali – Sintetico tabellare

    Sono emesse dagli stati, o meglio dal Tesoro che gestisce l’autorità di rango più elevato all’interno di un determinato territorio. Sono ad esempio obbligazioni statali i Bund Tedeschi, così come lo sono tutti i titoli di stato emessi dalla Repubblica Italiana.

    • Obbligazioni corporate

    Emittente Società per azioni
    Rischio Da medio a molto alto
    Motivazione emissione Finanziamento progetti e/o spesa corrente
    Rendimento Da medio a molto alto
    Obbligazioni Corporate – Sintetico tabellare

    Sono emesse invece da aziende private, non tutte, dato che devono comunque rispettare dei requisiti particolarmente stringenti per quanto concerne fattori di solidità e capitalizzazione. Vengono generalmente considerate come più rischiose rispetto a quelle statali, anche se non è questo il caso. Investire in un bond di FCA è mediamente meno rischioso dell’investire su di un bond statale del Libano, almeno oggi.

    • Obbligazioni municipali / di enti intermedi

    Emittente Enti territoriali intermedi allo stato
    Rischio Da molto basso a molto alto
    Motivazione emissione Finanziamento progetti in spesa pubblica
    Rendimento Da basso a molto alto
    Obbligazioni Municipali – Sintetico tabellare

    Ormai da tempo anche le amministrazioni locali emettono obbligazioni. È il caso tipico degli USA, dove anche amministrazioni intermedie rispetto allo Governo Federale possono decidere di emettere dei titoli di debito pubblico. Val la pena di ricordare che queste obbligazioni possono essere particolarmente rischiose, perché è più che possibile il dissesto finanziario di un ente locale. Da qualche tempo a questa parte anche in Italia si è dato il via a questo tipo di operazioni, con BOC, BOR e BOP, che vengono utilizzati da comuni, regioni e province per finanziare progetti specifici.

    Per quanto concerne invece i tassi che vengono applicati, abbiamo:

    • Obbligazioni a tasso fisso

    Emittente Stato o azienda
    Rischio Da basso a molto alto
    Motivazione emissione Titolo con rendimento fisso al momento della sottoscrizione
    Rendimento Da basso a molto alto
    Obbligazioni a Tasso Fisso – Sintetico tabellare

    Il tasso di interesse che pagheranno è stabilito direttamente alla sottoscrizione. Le condizioni dei mercati possono cambiare, così come possono cambiare i tassi bancari di riferimento, senza impattare in alcun modo sugli interessi che le obbligazioni a tasso fisso pagano.

    • Obbligazioni a tasso variabile

    Emittente Stato o azienda
    Rischio Rimuove il rischio di movimento dei tassi
    Motivazione emissione Finanziamento emittente, protezione da movimenti nei tassi di interesse
    Rendimento Da basso a molto alto
    Obbligazioni a Tasso Variabile – Sintetico tabellare

    Ne esistono di moltissimi tipi e pagano un interesse legato ad un tasso variabile (in Europa tipicamente EURIBOR), in aggiunta ad un differenziale positivo. Il differenziale serve a differenziare le obbligazioni sicure da quelle meno sicure, secondo la stessa logica che abbiamo descritto poco sopra. Un emittente meno sicuro e più rischioso dovrà offrire qualcosa di più ai risparmiatori affinché riesca a collocare il proprio titolo.

    Per questo, nell’obbligazione a tasso variabile che emette, incorpora un “pagamento aggiuntivo” rispetto al tasso variabile di riferimento. Una parte sarà dunque a tasso variabile, una parte a tasso fisso.

    In relazione al loro funzionamento e alla loro struttura finanziaria possiamo dividere le obbligazioni ulteriormente in:

    • Obbligazioni vanilla

    Sono le obbligazioni standard che prevedono un prestito i cui tassi di interesse vengono pagati regolarmente tramite cedola. Non prevedono l’incorporazione di ulteriori strumenti finanziari o ulteriori possibilità di utilizzo da parte del detentore del titolo.

    • Obbligazioni Zero Coupon

    Le obbligazioni senza cedola. In questo caso il rendimento è legato alla differenza tra valore nominale del titolo e prezzo di acquisto dello stesso. Un’obbligazione zero coupon da 1.000 euro viene venduta dall’emittente ad un prezzo inferiore, immaginiamo di 900 euro, con scadenza a 10 anni. Chi lo acquista non riceverà pagamenti intermedi, ma il valore del titolo di 1.000 euro a scadenza.

    Il rendimento sarà di 100 euro, ovvero dell’11% spalmato su 10 anni, che potrà però essere incassato soltanto alla scadenza del titolo.

    Emittente Tipicamente aziende
    Rischio Molto alto
    Motivazioni emissione Finanziamento di capitale con tutele maggiori per l’emittente
    Rendimento Da alto a molto alto
    Obbligazioni Subordinate – Sintetico tabellare

    A fare la differenza in questo tipo di obbligazioni è la priorità nel rimborso del creditore. Nel caso di problemi, di default, di ristrutturazione o all’innescarsi di determinate clausole, l’emittente può dilazionare il pagamento degli interessi e in alcuni casi anche il rimborso del capitale. Hanno rendimenti, rispetto alla controparte non subordinata, sicuramente più interessanti. Ma in caso di fallimento, problemi temporanei o procedura concorsuale, il detentore delle obbligazioni subordinate viene rimborsato con priorità bassa, ovvero soltanto dopo che tutti gli obbligazionisti ordinari si siano soddisfatti.

    All’interno delle obbligazioni subordinate esistono quattro diversi tier, ovvero quattro diversi livelli che comportano diversi tipi di compressione dei diritti esigibili da parte dell’obbligazionista.

    • Obbligazioni convertibili

    Emittente Aziende
    Rischio Da medio a molto alto
    Motivazioni emissione “Promessa” di crescita del valore aziendale, opzione aggiuntiva per il prestatore
    Rendimento Da alto a molto alto
    Obbligazioni Convertibili – Sintetico tabellare

    Anche qui siamo davanti ad una tipologia di obbligazioni che viene emessa tipicamente dalle aziende. In questo caso l’obbligazione offre la possibilità, a scadenza e secondo un rapporto prefissato, di convertire la propria obbligazione in azioni.

    Potrà sembrare un titolo piuttosto cervellotico per chi è nuovo di questo mondo, anche se il titolo in questione ha il grande pregio di poter trasmettere una certa tranquillità ai mercati. Una società privata dichiara con uno strumento del genere, ai mercati, di essere sì in necessità di capitali, ma di prevedere comunque una crescita futura, al punto tale da consentire a chi comprerà l’obbligazione di diventare, a condizioni prestabilite, azionista.

    • Obbligazioni cum warrant

    Emittente Azienda
    Rischio Da medio a molto alto
    Motivazioni emissione Offerta di doppio titolo “sdoppiabile“, opzione di acquisto vendibile separatamente
    Rendimento Da basso a molto alto
    Obbligazioni Cum Warrant– Sintetico tabellare

    Anche questa tipologia di obbligazioni permette all’obbligazionista di acquistare successivamente azioni, anche se in modo diverso da quanto abbiamo appena visto con le obbligazioni convertibili. In questo caso infatti in realtà gli strumenti che si vanno ad acquistare sono due: l’obbligazione e un warrant. Il warrant è pertanto separato e può essere anche rivenduto, sempre separatamente, sul mercato secondario. Uno strumento ulteriormente duttile, ma che presenta delle difficoltà operative importanti per chi si sta muovendo per le prime volte sul mercato delle obbligazioni.

    • Obbligazioni indicizzate

    Emittente Azienda o Stato
    Rischio Tutela dal rischio inflattivo
    Motivazioni emissione Finanziamento debito pubblico, rifinanziamento in scadenza, finanziamento progetti aziendali
    Rendimento Da basso a molto alto
    Obbligazioni Indicizzate – Sintetico tabellare

    Sono obbligazioni il cui rendimento segue quello di un indice finanziario. Sono molto comuni quelle il cui rendimento è collegato all’inflazione, perché permettono all’investitore di essere certo che il suo capitale non si degraderà a causa della diminuzione del potere di acquisto della valuta.

    Anche l’Italia negli anni ha emesso diverse obbligazioni indicizzate all’inflazione.

    • Obbligazioni callable

    Emittente Azienda
    Rischio Da medio a molto alto
    Motivazione emissione Finanziamento in debito, con possibilità di chiusura anticipata da parte dell’emittente
    Rendimento Da medio a molto alto
    Obbligazioni Callable – Sintetico tabellare

    Le obbligazioni callable invece offrono la possibilità all’emittente di procedere con il rimborso anticipato rispetto alla scadenza, a patto che siano soddisfatte determinate condizioni, tra le quali il passaggio di almeno 18 mesi dall’emissione del titolo e il rimborso dell’intero valore nominale.

    Vengono utilizzate dalle aziende che vogliono essere pronte nel caso di una diminuzione dei tassi a livello locale e globale, situazione che gli permetterebbe di liquidare il titolo e accedere a nuovi prestiti a tassi più convenienti.

    • Obbligazioni putable

    Emittente Azienda
    Rischio Da basso a molto alto
    Motivazioni emissione Finanziamento, con possibilità del prestatore di chiudere il rapporto in anticipo
    Rendimento Da medio a molto alto
    Obbligazioni Putable – Sintetico tabellare

    Sono la controparte speculare delle obbligazioni callable. In questo caso infatti a poter chiedere il rimborso anticipato è l’obbligazionista e non la società. Si tutela così la possibilità per l’investitore di andare a impegnare i suoi capitali su mercati diventati nel frattempo maggiormente redditizi.

    Analogie e differenze tra azioni ed obbligazioni

    I mercati delle azioni e delle obbligazioni andrebbero tenuti decisamente separati, perché fatta eccezione per taluni meccanismi, che sono comuni a tutti gli investimenti, investire in azioni o investire in obbligazioni comporta rischi, funzionamenti ed esposizioni molto differenti.

    In primo luogo quando si investe in azioni stiamo diventando letteralmente soci dell’azienda e il valore della nostra partecipazione varierà al variare della capitalizzazione di mercato. Per quanto concerne le obbligazioni, possiamo invece astenerci completamente dalla vendita delle stesse e incassare il capitale investito semplicemente a scadenza.

    In secondo luogo, cambia la tipologia di rischio. Il rischio principale delle azioni è che il gruppo nel quale abbiamo investito perda capitalizzazione sul mercato, con perdite correlate e in percentuale.. Per le obbligazioni il rischio principale è del tipo “rischia tutto“. Nel caso di insolvenza ci sono ottime probabilità che ci troveremo a perdere tutto il capitale investito.

    Per quanto concerne il rischio medio invece, e non la tipologia di rischio, le differenze sono di più difficile valutazione. Perché appunto il rischio insito in una determinata obbligazione dipende da moltissimi fattori, primo tra i quali l’affidabilità dell’emittente. Per quanto concerne invece il mondo delle azioni, le considerazioni da fare sono sicuramente più complesse.

    Non è possibile creare paralleli intelligenti neanche tra i dividendi e le cedole: i primi sono incerti e possono variare grandemente, le seconde sono invece, in condizioni di normalità, assolutamente dovute.

    Investimento in Obbligazioni: Pro e Contro

    Le obbligazioni possono essere più o meno vantaggiose, anche qui a seconda del tipo di titolo che andremo a scegliere e soprattutto della solidità dell’emittente. Essendo impossibile elencare tutti i pro e i contro che riguardano la categoria in generale, riporteremo le possibilità che questa categoria di titoli può offrire al risparmiatore e all’investitore.

    • Per chi vuole investire a basso rischio (e basso rendimento)

    Quando si parla di basso rischio, ci sono pochissimi strumenti che possono effettivamente offrire un percorso privo di intoppi come quello offerto dalle obbligazioni. Scegliendo obbligazioni statali/sovrane di organizzazioni con un buon tasso di crescita, un debito pubblico sotto controllo e una certa affidabilità abbiamo la certezza o quasi di rivedere il nostro capitale.

    Lo svantaggio di questa categoria di titoli è costituito però dai rendimenti, mai bassi come oggi. Chi investe in Bund Tedeschi, per fare un esempio, oggi si troverebbe ad incassare un rendimento negativo, pur al lordo dell’inflazione.

    • Per chi vuole tutelarsi dalla crescita dei tassi e da migliori rendimenti del settore azionario

    In questo caso le obbligazioni putable possono essere uno strumento complesso interessante e che permette di cambiare binario quando ce ne sarà il bisogno. Ricordiamo però ancora una volta ai nostri lettori che le opzioni e le scelte hanno, per i mercati, un costo. E che chi sceglie un’obbligazione putable si ritrova con rendimenti mediamente più bassi dei corrispondenti titoli vanilla.

    • Per chi vuole rischiare molto

    Anche se pochi ne parlano, esistono obbligazioni di grandissimo rischio (e altrettanto grande rendimento). Chi si sente particolarmente fortunato, perché su determinate categorie di obbligazioni è alla fortuna che dovremo affidarci, potrà pertanto investire su titoli come le obbligazioni venezuelane a lunghissima scadenza tramite il mercato secondario. O ancora su quelle turche, o ancora su obbligazioni corporate di aziende particolarmente dissestate. Il rischio è enorme, ma il rendimento, nel caso in cui le cose dovessero andare bene, altrettanto alto.

    Ricordiamoci però sempre che quando un’obbligazione è al di sotto della soglia dell’investment grade, è un investimento altamente speculativo e che dovrebbe essere effettuato soltanto da chi ha bisogno di destinare una parte del proprio capitale su mercati ad altissimo rischio.

    Migliori alternative all’investimento in obbligazioni

    Esistono alternative sicuramente valide alle obbligazioni oggi, anche se essendo una categoria di titoli così cruciale, molti dei problemi che le affliggono momentaneamente finiscono per riversarsi anche sui mercati limitrofi.

    La formula che abbiamo utilizzato potrebbe sembrare particolarmente oscura, ma analizzando quello che accade ad esempio con buoni fruttiferi postali e libretti ci si può rendere conto facilmente di quello che affermiamo.

    Sono queste alternative classiche al mondo delle obbligazioni, che essendo però gestite dalla Cassa Depositi e Prestiti, che poi reinveste il denaro raccolto in obbligazioni italiane, non possono mai avere rendimenti più alti delle stesse. In un certo senso i buoni fruttiferi postali dovrebbero essere trattati come strumenti derivati che hanno come sottostante le obbligazioni, ai quali aggiungere i costi di commissione.

    Per chi invece cerca dei rendimenti più elevati ed è pronto a correre qualche rischio aggiuntivo, azioni, nonché Forex e criptovalute possono essere delle buone alternative. Sottolineiamo però il fatto che si tratta di tipologie di investimento molto diverse per genere e che nulla hanno a che vedere con il mondo delle obbligazioni.

    Chi vuole investire in prodotti prestito, ovvero ottenendo un tasso di interesse da capitali che mette nella disponibilità di altri, dovrebbe considerare le opzioni – sicuramente più rischiose – offerte dal mondo del crowdlending. In questo caso stiamo affidando il nostro capitale a soggetti privati, molto meno controllati e solidi mediamente sia degli stati che delle grandi aziende. Ma i rendimenti, altrettanto di conseguenza, possono essere molto più elevati.

    Come imparare tutto sulle obbligazioni

    Si possono seguire diversi canali per approfondire la conoscenza del mondo delle obbligazioni. Dai corsi classici sul trading e sugli investimenti, passando per i libri e anche per i videocorsi, che sono il nuovo centro nevralgico della didattica che interessa il mondo della finanza in generale.

    Insieme alla nostra redazione abbiamo selezionato corsi, libri e videocorsi che possono fungere da ulteriore approfondimento a questo speciale che abbiamo dedicato alle obbligazioni.

    Obbligazioni corsi + Pdf Gratis

    Abbiamo scelto i migliori corsi che possono essere seguiti per comprendere quali siano le funzionalità delle obbligazioni e le possibilità che vengono offerte a chi investe..

    Nel nostro corso trading affrontiamo, tra gli strumenti a rendita fissa, le obbligazioni sia dalle loro prospettive economico-giuridiche, sia in senso operativo, con esempi pratici di inserimento nel portafoglio di questo tipo di titoli.

    • Coursera: Bonds & Stocks (qui)

    In inglese, ma con sottotitoli. Il corso tenuto da Gautam Kaul è disponibile per adesso GRATUITAMENTE sulla piattaforma Coursera. Un corso davvero completo, offerto dall’università del Michigan e ad oggi uno dei migliori per chi vuole imparare il funzionamento sia delle obbligazioni sia delle azioni.

    • Minicorso dell’università di Bergamo – PDF

    La lezione dell’università di Bergamo, che verte sugli aspetti matematici e giuridici delle obbligazioni. Anche questo un ottimo punto di partenza per chi vuole sapere di più, con una lezione scaricabile gratuitamente e da portare sempre con sé.

    • Le obbligazioni – Università di Bari PDF

    Altro mini-corso in PDF, che verte sugli aspetti matematico-finanziari di questa categoria di titoli. Sicuramente utile, chiaro nelle spiegazioni, anche se di tipologia accademica. Un tassello importante per chi vuole diventare davvero esperto di questi investimenti.

    Obbligazioni migliori libri

    sviluppo – elenco 7 libri consigliati (5 ita + 2 eng).

    • Investire in Obbligazioni, di Gianmarco Venturisi

    Testo per principianti che affronta temi molto basilari. Chi si sente totalmente digiuno di nozioni sulle obbligazioni può partire da qui, per poi passare a testi più importanti e più operativi.

    • Investire con le Obbligazioni: conoscere gli strumenti e valutare i rischi, di Luca Bagato e Patrizia Bussoli

    Il classico testo made in HOEPLI: base didattica importante, qualche indicazione immediatamente operativa e tanti input da approfondire. Sicuramente uno dei migliori testi in lingua italiana.

    • Capire i Bond di Angelo Drusiani

    Un buon testo per comprendere cosa influenza i mercati delle obbligazioni, con una particolare attenzione a chi vorrà operare sul mercato secondario e chiudere le posizioni prima della naturale scadenza.

    • Investire con le obbligazioni di Massimo Gotta e Walter Demaria

    Libro di taglio squisitamente operativo e indicato soprattutto per chi vuole marginare sul breve e brevissimo periodo. Non impegnativo sotto il profilo matematico, ma di facile accesso per tutti.

    • Obbligazioni: capire, valutare, investire di Roberto Rossi

    Semplice, chiaro, didattico. Per chi ha ancora difficoltà nel valutare un’obbligazione prima di inserirla in portafoglio. Testo sicuramente importante e ottima base di partenza.

    • How I Trade and Invest in Stocks and Bonds di Richard D. Wyckoff

    In inglese uno dei testi operativi maggiormente conosciuti tra chi opera oggi con una certa esperienza sui mercati. Agile nella lettura, un po’ all’americana, con consigli operativi nascosti tra qualche fanfaronata di troppo. Nel complesso molto interessante e utile per chi investe.

    • Investing in Bond for Dummies di Russell Wild

    Della serie for Dummies, serie che esiste non solo per il mondo della finanza ma più in generale per ogni campo dello scibile umano. A noi questa guida piace e speriamo che sia tradotta al più presto anche in lingua italiana. Per ora, vale sicuramente lo sforzo di leggerla in inglese.

    Videocorsi Gratuiti sulle Obbligazioni

    Farsi largo tra tanti video che parlano di obbligazioni con un doppio fine non è assolutamente semplice. Per questo insieme alla nostra redazione abbiamo selezionato i tre migliori videocorsi sulle obbligazioni.

    • Cosa sono le obbligazioni?

    Del ciclo Finanza Semplice di Pietro Michelangeli. Video che fa dell’estrema chiarezza espositiva il suo enorme punto di forza. Sicuramente non sarà pane per i denti di chi ha già una grande esperienza, ma per chi è meno esperto è forse il migliore in circolazione in italiano.

    • Educazione Finanziaria: Le obbligazioni e i titoli di stato

    Videocorso di Unicredit, di durata breve, ma più che sufficiente per conoscere il funzionamento e il motivo del ricorso, da parte degli stati, al finanziamento tramite obbligazioni. Intessante e utile per chi investirà soprattutto in bond statali.

    • Obbligazioni e Rating di Emilio Barucci

    Video pubblicato nella serie Polimi OpenKnowledge, serie di grande interesse non soltanto di carattere finanziario. Si occupa, il video, di qualcosa di cui si parla troppo e si conosce troppo poco, ovvero il rating delle agenzie. Per capire come funziona e muoversi di conseguenza sui mercati.

    Obbligazioni opinioni e recensioni

    Avere delle opinioni sulle obbligazioni vuol dire avere opinioni su strumenti eterogenei che hanno come unica caratteristica comune il fatto di essere tecnicamente dei prestiti.

    Abbiamo pertanto raccolto, oltre alle opinioni della nostra redazione, anche le opinioni che si possono consultare autonomamente su forum di discussione di qualità.

    Obbligazioni: Migliori forum di discussione ed approfondimento

    Abbiamo qui raccolto in segnalazione i primi 5 forum per qualità delle discussioni che riguardano le obbligazioni. Potremo pertanto utilizzarli in autonomia non solo per consultare thread già formati, ma anche per porre dubbi e domande a basi di utenti spesso composte anche da esperti del trading.

    • FinanzaOnline: rimane il forum più importante per chi vuole discutere in generale di finanza in Italia. Ottima la sezione dedicata alle obbligazioni.
    • Borse.it: forum quantitativamente minore, ma che offre tanto in termini di qualità delle informazioni scambiate. Da consultare per chi vuole investire in obbligazioni!
    • InvestireOggi: forse lontano dai fasti di un tempo, ma sicuramente adatto per discussioni mirate sul mondo dei bond e anche su titoli specifici.
    • Investing.com: sotto la pagina di quotazione di ciascun titolo obbligazionario, è possibile scambiarsi informazioni con altri utenti. Utilissimo, anche per l’immediatezza della comunicazione.
    • Reddit: anche per i bond costituisce un punto di svolta importantissimo a livello di hub digitale di informazioni. Ottimo per la gestione delle discussioni.

    La nostra opinione sulle Obbligazioni

    Le obbligazioni sono strumenti che sono caratterizzati, fatte rare eccezioni, da una scarsa duttilità, da una buona liquidità e dalla certezza di rendimenti che possono essere fissati al momento dell’acquisto. Sono strumenti sicuramente utili per chi ha bisogno di una certa programmabilità del proprio portafoglio e dei rendimenti incassati, avendo però dei limiti superiori di eventuale rendimento (non possono rendere più del tasso di interesse prefissato).

    Possono essere un’utile strumento, a seconda comunque della tipologia che si sceglierà, per rinforzare portafogli troppo esposti all’ondivago moto del mercato, sebbene i rischi, come ci siamo preoccupati di dimostrare, esistono.

    Chiudiamo la breve parte concessa alle nostre opinioni ricordando a tutti che il mondo degli investimenti è raramente questione di strumenti. Contano composizione e strategia, che le obbligazioni possono aiutare o meno a conseguire.

    Conoscerle e saperle utilizzare è sicuramente un grosso passo avanti per l’investitore, anche se indipendente. Invitiamo pertanto ad approfondire per quanto possibile la conoscenza di uno strumento che, in qualunque area del mondo, è tra i più comuni tra quelli a disposizione degli investitori.

    Obbligazioni quotazioni

    Le quotazioni delle obbligazioni sono riportate da tutti i maggiori quotidiani online specializzati in finanza. Riportiamo gli hub più importanti, che operano sempre con la regola dei 20 minuti di delay per chi non è iscritto ad alcuna piattaforma di investimento.

    Il quotidiano italiano più importante tra quelli che si occupano di finanza e investimenti. Si trovano qui tutte le principali quotazioni dei bond quotati al MOT e all’EuroMOT, con la presenza anche di listini dei principali bond dei paesi stranieri extra-UE.

    Investing.com è uno dei siti di più facile consultazione per quanto riguarda il mondo dei titoli finanziari, sia che si tratti di quotazioni, sia che si tratti di altri dettagli sul titolo. Da tenere tra i preferiti sempre, quando si investe.

    Gruppo editoriale con una sezione finance molto importante e attenta a tutto quanto concerne i mercati USA ed Europei. Anche questo è un sito fondamentale sia per le quotazioni, sia per i notiziari allegati.

    Considerazioni finali

    Le obbligazioni sono la pietra angolare dei mercati per risparmiatori ed investitori, anche se non rivestono esclusivamente quel ruolo di porto sicuro che spesso i promotori vorrebbero far intendere.

    Anzi, tutto il contrario: il mondo delle obbligazioni è vario al punto tale da offrire investimenti per tutte le tasche, per tutte le esigenze e per tutti i profili di rischio. Impararne il funzionamento è parte fondamentale del bagaglio di conoscenze di un risparmiatore che voglia operare in proprio.

    Glossario sulle Obbligazioni: domande frequenti

    Che cosa sono le obbligazioni? Sono titoli di credito emessi da stati e aziende per finanziarsi. Chi li compra, presta denaro all’emittente in cambio di interessi.
    Le obbligazioni sono rischiose? Dipende dal tipo di obbligazione e dall’emittente. C’è una grande differenza di rischio tra un Bund tedesco e un’obbligazione subordinata Tier IV.
    Conviene investire in obbligazioni? Le obbligazioni sono uno strumento fondamentale per la costruzione del portafoglio e possono essere utilizzate praticamente da chiunque, scegliendo ovviamente il titolo giusto.
    Posso rivendere un’obbligazione prima della scadenza? Assolutamente sì. Mercati secondari come MOT e EuroMOT permettono di negoziare obbligazioni prima della scadenza.
    Cosa succede alla scadenza di un’obbligazione? Tipicamente si riceve il capitale indietro. Con le obbligazioni convertende, si può invece decidere di convertire il capitale in azioni.
    Come si investe in obbligazioni? Acquistando i titoli sul mercato secondario o ad emissione. In entrambi i casi è necessario rivolgersi ad una banca o ad un broker.
    Quante tasse si pagano sulle obbligazioni? 12,5% su quelle statali dei paesi in White list. 26% sulle restanti.
    Glossario – Domande e Risposte frequenti sulle Obbligazioni