News, Forex

G7 Economia: le priorità sono supporto Ucraina e inflazione

Avatar di Alessandro Calvo
Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
Scopri i nostri principi editoriali

I ministri delle finanze del G7, dopo essersi riuniti nella città di Niigata in Giappone, hanno divulgato i punti più importanti su cui si è discusso durante il loro incontro. Sembra che tutti i leader economici delle principali economie sviluppate abbiano convenuto su due temi: il supporto all’Ucraina e l’impegno per abbassare il tasso di inflazione, che rimangono due argomenti molto caldi ormai da oltre un anno. I ministri hanno convenuto anche su altri temi importanti, come la necessità di diversificare la supply chain delle industrie più critiche e quella di sforzarsi nella direzione delle fonti di energia rinnovabile.

L’evento ha preceduto la riunione dei capi di Stato del G7 che avverrà la prossima settimana a Hiroshima: si attende qui anche la presenza del Presidente Joe Biden, malgrado negli Stati Uniti si continui a cercare una soluzione all’impellente tetto del debito pubblico che, se non risolto entro il 1 giugno, porterebbe a un default pubblico. Anche visto il forte simbolo storico rappresentato dalla città di Hiroshima, tuttavia, sarebbe stato poco elegante sul fronte diplomatico che il Presidente degli Stati Uniti non cercasse di partecipare all’evento in prima persona.

Il gruppo dei Sette rinnova la propria solidarietà all’Ucraina, che nel frattempo si prepara al nuovo contrattacco

Tra Cina, Ucraina e energia rinnovabile

Dal momento che tutte le nazioni del Gruppo dei 7 hanno importanti relazioni economiche con la Cina, nessuno si è esposto direttamente menzionando il nome del paese. Tuttavia un tema tornato più volte nelle conversazioni del summit è stato quello di diversificare le filiere produttive, cercando di ridurre la dipendenza da uno o pochi grandi centri manifatturieri mondiali. Si può leggere chiaramente tra le righe di questa affermazione che i membri del G7 vogliano ridurre la rilevanza strategica della Cina nelle supply chain occidentali, specialmente quando si tratta di tecnologia e altri settori di rilevanza strategica.

Un altro tasto toccato sul fronte economico è stato quello del tasso di inflazione, un tema che in tutto il mondo è ormai ampiamente al primo posto tra gli argomenti di conversazione. Riuscire a contenere la pressione sui prezzi è fondamentale per dare stabilità all’economia e ai mercati finanziari, per quanto sembra che tutte le grandi potenze stiano avendo difficoltà nel riuscire a vincere questa sfida. Infine, anche considerando che i membri del G7 sono provenienti dal blocco occidentale, i ministri hanno voluto riconfermare il loro appoggio economico all’Ucraina.

L’influenza cinese diventa un argomento sempre più preoccupante per l’amministrazione Biden, che ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia

Contro la “coercizione economica” cinese

I ministri delle finanze hanno espresso una serie di preoccupazioni legate alla Cina, tra cui quello di un possibile utilizzo dell’influenza economica come leva politica a livello internazionale. Il governo cinese è stato più volte accusato di violazione dei diritti umani, senza considerare la sempre più incandescente situazione riguardante Taiwan. Ci si aspetta che questa volta il G7 non agisca come semplice gruppo informale, ma che vengano prese nel corso dei prossimi mesi delle misure concrete per limitare via via di più l’influenza che Pechino può esercitare sui paesi membri.

La priorità rimane quella di evitare un conflitto aperto, ma gli animi sembrano piuttosto irrequieti. Proprio il mese scorso, la Cina ha definito l’atteggiamento del G7 verso la propria nazione come arrogante e “pieno di pregiudizi”. Dall’altra parte, Joe Biden ha cercato di calmare le acque sottolineando che l’impegno del G7 è diverso ed è orientato soprattutto alla diversificazione del rischio connesso all’affidarsi troppo a una singola nazione per la gestione delle filiere produttive. Un rischio che si è apertamente manifestato durante la pandemia, quando per molte imprese occidentali è diventato difficile rifornirsi di elementi essenziali per il proprio business vista la politica zero Covid applicata da Xi Jinping.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *