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Brasile, al via i test della nuova moneta digitale

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Il Brasile potrebbe presto unirsi all’elenco di nazioni che hanno già iniziato a far circolare una versione digitale della propria moneta, totalmente basata su blockchain e con un cambio 1:1 con il real brasiliano. Proprio pochi giorni dopo che la BCE ha confermato il suo interesse per il lancio del nuovo euro digitale, la banca centrale brasiliana sembra anticipare i tempi e volersi unire al fronte dell’innovazione. Nel corso delle prossime settimane verranno raccolte le adesioni delle istituzioni interessate a partecipare al progetto pilota, prima che la nuova valuta venga effettivamente emessa per la prima volta.

Già da mesi la banca centrale aveva dichiarato che il Brasile si sarebbe unito alle nazioni al lavoro su una versione basata su blockchain della propria moneta di corso legale. Ora si è arrivati al momento chiave, quello di lanciare a tutti gli effetti i primi progetti pilota che porteranno alla circolazione della moneta in operazioni concrete all’interno dell’economia. Un test che sicuramente avrà gli occhi puntati anche da parte della Banca Centrale Europea e della Bank of England, entrambe al lavoro per realizzare la stessa cosa nel corso dei prossimi anni.

presentazione della notizia secondo cui il Brasile è pronto a testare il real digitale
Il Brasile è pronto a testare la sua nuova valuta basata su blockchain

Annunciato il progetto pilota ufficiale

A partire dalla prossima settimana, le istituzioni finanziarie interessate a partecipare al progetto potranno inviare le proprie candidature. Ci sarà tempo per farlo fino al 12 maggio, data in cui la banca centrale brasiliana deciderà quali istituzioni potranno partecipare: l’obiettivo è raccoglierne almeno 10 tra banche, finanziarie, società fintech, broker di investimento e startup. In questo modo sarà possibile osservare quanto l’introduzione del real digitale riuscirà a impattare su diversi settori dell’economia, quali potrebbero essere i benefici e quali le preoccupazioni che ne deriveranno.

Una soluzione prudente, ma anche concreta. La banca centrale non imporrà alle società coinvolte nel progetto alcun obbligo sull’utilizzo dei fondi, in modo da osservare come questa nuova valuta circolante su blockchain verrà adottata all’interno dell’economia senza influenzarne i passaggi. In una nazione in via di sviluppo come il Brasile, dove molte persone sono ancora scollegate dai circuiti bancari tradizionali, il real digitale potrebbe rappresentare una svolta nella gestione delle finanze personali per milioni di cittadini.

foto di un pagamento effettuato con smartphone
Il nuovo real digitale aiuterà più persone a poter approfittare dei pagamenti elettronici, anche senza avere un conto corrente presso una banca tradizionale

Arrivano i primi progetti sul real digitale

Le imprese hanno già iniziato a studiare le possibili applicazioni della nuova tecnologia e ci sono già dei progetti concreti pronti ad arrivare sul mercato. Un caso interessante è quello della banca Itaù, uno dei più grandi istituti di credito del Brasile e di nazioni limitrofe come il Paraguay. L’azienda ha già sviluppato una soluzione che permetterà alle persone di pagare facilmente da smartphone, utilizzando la tecnologia NFC, anche senza avere una connessione a internet. Il tutto senza aver bisogno di una banca tradizionale, come avviene nel caso di Google e Apple Pay, ma semplicemente utilizzando il circuito di pagamenti immediati PIX già ampiamente diffuso in Brasile.

Attualmente circa il 20% della popolazione brasiliana vive in aree dove l’accesso alla connessione su smartphone è ancora un problema, per cui questi cittadini sono di fatto tagliati fuori dall’utilizzo di PIX. Allo stesso tempo, si tratta di un sistema di pagamento presente in modo capillare nell’economia e dal quale può essere pregiudicante essere esclusi. La nuova soluzione di Itaù è solo uno dei tanti esempi di come le nuove valute basate su blockchain potrebbero avere un grande impatto sull’inclusione sociale e sullo sviluppo delle economie emergenti.

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