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Asia: si teme effetto domino sui tassi. Dati importanti dal Giappone nelle prossime 24 ore

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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I movimenti delle valute asiatiche continuano a preoccupare tanto i mercati quanto le banche centrali dell’area. Dopo l’intervento a sorpresa della banca centrale indonesiana, ora i mercati dovranno fare i conti con il potenziale effetto domino che potrebbe innescarsi nell’area del Pacifico in particolare. A preoccupare però di più è la situazione del Giappone, con lo yen che nella giornata di ieri ha sfondato ampiamente quota 155 contro il dollaro, comandando un intervento di Bank of Japan, almeno per i più hawkish, proprio mentre si apre il meeting della massima autorità monetaria di Tokyo.

Una situazione, quella sui mercati del Forex, che continua a essere di massima tensione, soprattutto per le coppie cosiddette esotiche e delle divise nazionali ritenute, in tempo di potenziale crisi globale, meno affidabili del dollaro statunitense. Le situazioni da seguire in quello che in Italia sarà un giorno di festa saranno pertanto due: la prima, quella di Tokyo, con i tassi che almeno a rigor di logica dovrebbero comunque rimanere fermi, e quella delle prossime decisioni delle cosiddette banche centrali minori.

Effetto domino Asia
Può essere effetto domino per le politiche monetarie del Pacifico?

C’è la possibilità di effetto domino?

È questa la domanda che tutti si stanno facendo nei corridoi dei principali centri di analisi e di allocazione di capitali, nonché in prossimità dei più importanti trading desk. La narrazione è nata da poco, ma è già quella dominante: se l’Indonesia ha operato con un rialzo dei tassi inatteso per i mercati a tutela della Rupia, quella potrebbe essere la strada che verrà intrapresa anche da paesi in situazioni simili e in particolare quelli che possono rinunciare a qualche decimo percentuale di crescita a tutela, necessaria, del valore della divisa nazionale.

A interessare sono principalmente le situazioni di Corea del Sud, Tailandia, Taiwan e Malesia, nonché quella delle Filippine, almeno per rimanere su quelli che sono i cosiddetti hub minori. Da monitorare anche poi i due proverbiali elefanti in cristalleria, ovvero India e Giappone, con il secondo che come dovrebbe essere già noto a tutti gli operatori del mondo Forex, ha superato anche la soglia dei 155, seconda soglia di allarme dopo che è stata persa – non senza un tentativo di strenua difesa fatto principalmente di annunci – la soglia dei 152.

Il buon senso e la storia indicherebbero dunque la possibilità di rialzi a sorpresa, cosa che però dovrà come sempre essere verificata e confermata dai fatti, in quella che sarà una settimana densa di appuntamenti almeno a Tokyo.

APAC Forex
Occhi puntati sull’area APAC

Tanti dati interessanti tra oggi e domani

Saranno diversi i dati che saranno di interesse per quanto riguarda le economie di cui sopra. Poco fa sono arrivati i dati sul PIL della Corea del Sud, superiore alle aspettative, cosa che probabilmente potrebbe lasciare più ampio spazio di manovra alla banca centrale locale. Domani sarà il turno di un doppio dato in Giappone. Avremo i dati sull’inflazione, così come avremo la decisione di Bank of Japan, che si attende come… attendista, a meno appunto di clamorose sorprese.

D’altronde Kazuo Ueda, governatore di Bank of Japan, ha lasciato intendere pochi giorni fa che la tutela dello yen non passerà dal rialzo dei tassi, che dovrà essere comandato invece dai dati sull’inflazione, che arriveranno essi stessi appunto domani.

La situazione, come abbiamo già detto qualche giorno fa, rimarrà tesa e dettata dai dati. Dati la cui natura è per ora – ne sia testimonianza l’errore importante degli analisti sul PIL coreano – difficili da anticipare. E che potrebbero cambiare, ancora una volta, tutto in termini di outlook per il mercato valutario. Ore di tensione squisitamente finanziaria, alla quale potrebbero aggiungersi tensioni esogene che tutti stanno cercando di scongiurare.

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