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Chip e Stati Uniti | Pronti aiuti di stato da governo Biden

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Secondo uno scoop di The Wall Street Journal, l’amministrazione Biden annuncerà nei prossimi giorni un ambizioso piano di sostegno all’industria dei chip, che includerà degli aiuti – quantificati dal giornale in miliardi di dollari – alle compagnie più importanti del comparto, come TSMC, Intel. Si tratterà, sempre secondo le indiscrezioni pubblicate dal giornale, di un piano di sostegni economici importanti, teso a finanziare la produzione di nuovi chip all’avanguardia e di sostenere l’apertura anche di altre fabbriche.

Tutto questo per una categoria merceologica che certamente non è come le altre e che è già al centro della guerra politica e commerciale con la Cina, guerra che potrebbe intensificarsi nei prossimi mesi e che vede appunto interessi USA anche nel portare produzioni attualmente nel Lontano Oriente entro i propri confini. Secondo sempre le medesime indiscrezioni, l’annuncio per questo ambizioso programma di aiuti arriverà già entro il 7 marzo, data durante la quale Biden dovrà parlare alla nazione nel classico State of the Union.

Chip pubblico
Gli USA puntano ancora sui Chip, anche a livello pubblico

Un piano per prendersi tutto nel mondo dei chip

Il piano sarebbe appunto assai ambizioso. E aiuterà anche grandi marchi del settore chip in difficoltà rispetto alla concorrenza, come appunto Intel. L’azienda statunitense ha infatti all’attivo diversi progetti per un costo complessivo di oltre 40 miliardi, anche per la creazione di nuove strutture produttive. Un’altra parte degli aiuti dovrebbero essere a sostegno di TSMC e anche Samsung Electronics, entrambe aziende che hanno presentato progetti di espansione negli Stati Uniti di enorme importanza.

Ci sarà spazio, sempre secondo quanto viene riportato da The Wall Street Journal, anche per aziende come Micron Tecnoology, GlobalFoundries e anche Texas Instruments. In sintesi, per accedere a questo tipo di finanziamenti, che dovrebbero essere a fondo perduto, ci sarà bisogno di presentare progetti per l’espansione delle produzioni di chip negli Stati Uniti. E solo a fronte della presentazione di tali progetti si potrà pensare di accedere al programma. Tra i nomi che sono circolati nelle ultime ore sui giornali non sembrerebbe esserci produttori esteri che non hanno ancora una presenza nel Paese e che potrebbero presentare dei progetti in corso d’opera.

Per ora bocche relativamente cucite a Washington, con il piano che è stato con ogni probabilità già discusso con i potenziali diretti interessati e che nel corso del mese di febbraio sarà utilizzato con ogni probabilità anche come strumento elettorale, per quanto si sia ancora lontani dall’appuntamento finale.

Mancano ancora dei dettagli che saranno però, con ogni probabilità, rivelati nelle prossime settimane, con la data ultima indicata da WSJ che anticiperà lo State of the Union, previsto appunto per il 7 marzo.

Intel aiuti pubblici
Intel tra le società che otterranno aiuti

Continua la lotta per i chip

Gli Stati Uniti conservano senza dubbio alcuno la prima posizione al mondo per la produzione di chip o comunque per il controllo di questo mercato tramite le proprie aziende, cosa che ha permesso a Washington di utilizzare questa categoria di merci nella sua guerra commerciale contro Pechino. Guerra commerciale che passa anche da Taiwan e che passerà anche da questi aiuti di stato tesi a aumentare il gap che spara gli USA non solo dalla Cina, ma anche dall’Europa.

Quello dei chip continuerà a rimanere un tema di enorme importanza nei prossimi mesi, anche in virtù delle crescenti tensioni che vedranno contrapposte sempre Washington e Pechino, in un anno elettorale che vedrà proprio le discussioni sui rapporti con la Repubblica Popolare uno dei temi più importanti della corsa elettorale.

Campagna elettorale che entrerà nel vivo e dove il contendente dell’attuale presidente quasi certamente insisterà sulla necessità di maggiore durezza nei confronti della Cina, con questa mossa che anche in chiave anti-cinese potrebbe incontrare dunque un favore bipartisan-.

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