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La Turchia si accorda con la Russia per rinviare i pagamenti

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Written by Moreno La Guardia
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La Turchia ha deciso di rinviare fino al 2024 il pagamento di 600 milioni di dollari alla Russia per le forniture di gas naturale, secondo fonti anonime citate da Reuters mercoledì scorso.

Il Ministro dell’Energia turco, Fatih Dönmez, ha dichiarato la scorsa settimana che la Turchia ha raggiunto un accordo con il gigante russo del gas Gazprom per posticipare una parte dei pagamenti dovuti per le forniture di gas naturale, in seguito all’incremento dei prezzi registrato l’anno scorso.

La Turchia, che è uno dei maggiori importatori di prodotti energetici, ha visto le proprie finanze pubbliche peggiorare a causa della crisi energetica e dell’invasione russa dell’Ucraina, che hanno fatto aumentare i prezzi del petrolio e del gas naturale nel 2022.

Secondo le fonti di Reuters, ai sensi dell’accordo tra Turchia e Russia sui rinvii dei pagamenti, la Turchia potrebbe posticipare fino a 4 miliardi di dollari del suo debito per le importazioni energetiche dalla Russia.

Immagine di copertina, "Turchia, Accordo con la Russia per ritardare il pagamento di $600 milioni per il gas", sfondo della mappa politica della Russia.
Il Ministro dell’Energia turco ha raggiunto un accordo con il gigante russo del gas Gazprom.

La Turchia punta all’indipendenza energetica

La Turchia sta attualmente facendo grandi sforzi per ottenere l’indipendenza energetica attraverso la scoperta di significative riserve petrolio e gas naturale nel Mar Nero e l’avvio della produzione dal campo di gas di Sakarya, che è iniziato il mese scorso.

Fatih Dönmez, ha recentemente dichiarato che il valore delle riserve di gas scoperte nel Mar Nero supera i 500 miliardi di dollari. Tali scoperte sono di una portata tale da poter garantire l’approvvigionamento di gas per tutte le famiglie del paese per un periodo di ben 35 anni o coprire l’intero consumo di gas naturale della Turchia, compresa l’industria, per 15-20 anni.

La Turchia sta puntando a diversificare la propria fonte di approvvigionamento energetico, che fino ad oggi si è basata principalmente sulle importazioni. L’invasione russa dell’Ucraina ha colpito duramente l’economia turca e ha fatto aumentare i prezzi dell’energia, rendendo le importazioni energetiche molto più costose per Ankara.

Immagine di alcuni gasdotti innevati.
La Turchia attualmente dipende fortemente dalle importazioni di gas dalla Russia.

I legami si rafforzano

Il recente accordo sottolinea l’importanza dei legami tra Russia e Turchia, che hanno una relazione molto stretta grazie alla vicinanza tra i loro Presidenti, Vladimir Putin e Tayyip Erdogan. Questa vicinanza permette loro di discutere frequentemente di molte questioni importanti, come l’energia e le guerre in Ucraina e Siria.

La Turchia cerca di mantenere un equilibrio nel conflitto tra Russia e Ucraina, opponendosi alle sanzioni imposte dall’Occidente contro Mosca, ma allo stesso tempo fornendo armi a Kiev. Inoltre, Ankara ha svolto un ruolo importante nel negoziare un accordo che ha permesso la ripresa delle esportazioni di grano ucraino.

Recentemente, la compagnia statale russa di energia nucleare Rosatom ha costruito una centrale nucleare da 20 miliardi di dollari e 4.800 megawatt (MW) in Turchia. Erdogan ha anche espresso interesse per ulteriori collaborazioni con la Russia nei settori della difesa e dell’energia.

Tuttavia, il crescente legame tra Turchia e Russia ha suscitato preoccupazioni tra i paesi dell’Occidente, che temono che la Turchia si stia allontanando dalla NATO. Nonostante Ankara affermi di essere ancora fedele all’organizzazione, deve mantenere un equilibrio nelle sue relazioni.

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