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La “variante Eris” fa volare i titoli dei vaccini Covid

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Written by Alessio Ippolito
Attivo nel settore del digitale dal 2008, ricopro il ruolo di CEO e fondatore di ALESSIO IPPOLITO S.R.L. Editore, un'entità che possiede una rete di oltre 70 siti internet, concentrata sul mondo degli investimenti finanziari. Registrato presso l'Ordine dei Giornalisti di Roma dal 22/02/2022. Attualmente, sono il direttore responsabile della rinomata pubblicazione sulle criptovalute, Criptovaluta.it. A marzo 2023, ho assunto inoltre la direzione di TradingOnline.com, espandendo ulteriormente il mio impegno nel giornalismo finanziario.
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Le azioni delle società produttrici di vaccini per la COVID-19 hanno registrato una crescita lunedì, nonostante un declino significativo dall’inizio dell’anno. La ragione principale dietro questa crescita sembra essere l’emergere della variante Omicron, noto anche come EG.5, che sta rapidamente guadagnando terreno. Ciò coincide con un aumento delle ospedalizzazioni legate al virus, soprattutto negli Stati Uniti. Il Dipartimento della Salute della città di New York fa sapere che il 14 agosto sono stati registrati 674 casi contro i 289 casi registrati il 16 maggio. In ogni caso, con soli 40 pazienti che si trovano attualmente in ospedale, sembra che i casi gravi stiano rimanendo ancora contenuti. Ciò nonostante, c’è chi si espone alla possibilità che le vendite di vaccini possano avere un’impennata nei prossimi mesi.

Le aziende farmaceutiche che hanno beneficiato di questa crescita comprendono Novavax (+13.51%), Moderna (+4.65%) e BioNTech (+5.35%). Anche Pfizer e Merck, che hanno sviluppato rispettivamente il vaccino Comirnaty e la pillola Lagevrio per il COVID-19, hanno visto un leggero aumento delle loro azioni. In questo caso il rally è meno netto, dal momento che si tratta di grandi società con business diversificati, i cui risultati non dipendono esclusivamente dalle vendite dei prodotti legati al Covid. Pfizer, in particolare, sta combattendo per la redditività delle proprie operazioni e ha da poco annunciato una grande campagna di riduzione dei costi. Wall Street non sta prezzando un ritorno del periodo peggiore della pandemia, questo è evidente, ma sembra che gli investitori credano nelle opportunità fornite dai booster contro la nuova variante “Eris”.

presentazione della notizia sul rialzo delle azioni legate ai vaccini Covid-19
Già negli ultimi tre anni la fine dell’estate ha visto un aumento dei casi di Covid-19

In alcune aree degli USA torna l’obbligo di mascherine

I dati forniti dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) indicano che la variante EG.5 rappresenta circa il 21% delle infezioni totali da COVID alla fine di agosto. Ciò rappresenta un aumento significativo rispetto al mese precedente, quando la variante costituiva circa il 17% dei casi totali. Parallelamente, è stato segnalato un aumento delle ospedalizzazioni e dei decessi legati al virus. A luglio, l’aumento delle ospedalizzazioni era del 13%, mentre i decessi erano rimasti stabili. Tutto questo non deve causare il panico, ma deve quantomeno far pensare al fatto che una variante nuova stia rappresentando un numero sempre maggiore di casi. Inoltre il numero di casi totali è quasi raddoppiato rispetto all’inizio di giugno, che ha segnato il momento di minor preoccupazione per il virus.

In risposta a questo aumento dei casi, Lions Gate Entertainment ha ripristinato l’obbligo della maschera per circa metà del suo personale nella sede di Santa Monica. La decisione è stata presa in seguito alla scoperta che molti dipendenti erano risultati positivi al virus. Si richiede anche che ogni dipendente esegua un’autotest prima di recarsi in ufficio e di rimanere a casa in caso di sintomi o viaggi all’estero negli ultimi 10 giorni. Il ritorno delle mascherine non riguarda soltanto Lions Gate. Il Morris Brown College di Atlanta ha anch’essa reintrodotto l’obbligo della maschera, diventando la prima università negli Stati Uniti a farlo. La decisione è stata presa a seguito della segnalazione di casi positivi all’interno del consorzio universitario di Atlanta.

foto di un vaccino generico
Un’eventuale nuova campagna vaccinale, anche solo negli Stati Uniti, potrebbe dare un forte impulso ai bilanci di società come Moderna e BioNTech

Cosa sapere su EG.5, la “variante Eris”

In un contesto più ampio, la variante EG.5, ora nota come Eris, sta diventando dominante negli Stati Uniti. Sebbene non vi siano prove che questa nuova variante causi infezioni più gravi rispetto alle precedenti, è più trasmissibile e sta superando altre varianti precedentemente dominanti. Secondo il dott. Scott Roberts, uno specialista in malattie infettive della Yale Medicine, non ci sono dati che suggeriscono che la variante EG.5 porti a rischi maggiori per la salute o che i sintomi possano essere diversi. Tuttavia, è innegabile che si stia diffondendo rapidamente, rendendo necessaria un’attenzione particolare da parte delle autorità sanitarie.

La World Health Organization (WHO) ha classificato EG.5 come una variante di interesse, indicando la necessità di un monitoraggio più stretto. Pfizer ha già condotto uno studio preliminare sui roditori, confermando che quantomeno sulle cavie da laboratorio il suo vaccino più aggiornato risulta efficace contro la variante Eris. Lo stesso vale per Moderna, che ha divulgato i risultati di un suo studio preliminare: anche in questo caso, sembra che la versione più aggiornata del vaccino sia in grado di produrre una forte risposta immunitaria.

Al momento è ancora molto presto per fare delle previsioni su quello che potrebbe succedere nel corso dell’autunno e dell’inverno. In ogni caso i segnali che provengono dalle case farmaceutiche sono incoraggianti: senza bisogno di scomodare i ricordi del 2020-21, è possibile che alcuni governi decidano in via precauzionale di lanciare delle campagne vaccinali che potrebbero segnare un grande risultato economico per i produttori dei vaccini.

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