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Oro ai massimi da 6 mesi con i mercati che puntano sulla Fed

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Il prezzo dell’oro ha aperto la settimana toccando il suo punto più alto da 6 mesi a questa parte, con Wall Street che si attende sempre di più un taglio ai tassi d’interesse da parte della Federal Reserve nel corso del 2024. Il prezzo dell’oro si trova ora stabilmente oltre i 2.000$ per oncia, e la maggior parte degli analisti concorda sul fatto che la politica monetaria dovrebbe aiutare il metallo prezioso a mantenere questo supporto nel corso della prima metà del prossimo anno. Aiuta anche il fatto che il dollaro americano si trovi in una fase ribassista, al suo punto più basso rispetto alle altre principali valute mondiali da tre mesi a questa parte. Considerando che la quotazione dell’oro è espressa in dollari, la debolezza del dollaro favorisce l’aumento della quotazione dell’oro.

Uno degli strumenti comunemente utilizzati per studiare le previsioni sui tassi d’interesse è la curva dei rendimenti delle obbligazioni. Guardando alla curva dei rendimenti dei Treasuries americani, il mercato attualmente sta prezzando una probabilità vicina al 100% che la Federal Reserve non aumenti i tassi d’interesse oltre i livelli attuali nel corso di questo ciclo economico. I mercati stanno anche prezzando una probabilità del 50% di vedere addirittura i tassi scendere a partire da maggio del prossimo anno.

presentazione della notizia su rally dell'oro in base alle attese dei tagli ai tassi della Fed

L’asse tra oro e tassi d’interesse

Nel momento in cui i tassi d’interesse centrali aumentano, aumentano anche i rendimenti delle obbligazioni. Le obbligazioni americane a breve termine sono considerate pressoché prive di rischio, esattamente come l’oro fisico; se i tassi diminuiscono, di conseguenza, gli investitori sono meno incentivati a comprare obbligazioni e più incentivati a comprare oro. Questa è la dinamica che spiega come mai l’attesa di tagli ai tassi della Fed nel 2024 abbia portato alla nascita del trend rialzista degli ultimi giorni, un trend che secondo molti analisti è destinato ad andare avanti. Daniel Ghali di TD Securities, ad esempio, ritiene che durante il primo semestre del 2024 l’oro arriverà a toccare nuovi massimi storici e che si possano toccare i 2.100$ per oncia già nel breve termine.

Le previsioni variano anche in base alle attese sull’andamento dell’economia americana. TD Securities è tra le società che si aspettano una recessione nel corso del prossimo anno negli Stati Uniti, un fatto che sarebbe indubbiamente rialzista per il prezzo dell’oro. Già la scorsa settimana, il mercato dei bond ha dato segno di mostrare un aumento delle attese legate a una possibile recessione negli USA. Sarà importante anche scoprire l’evoluzione dell’andamento dell’economia cinese, che in questo momento continua a fare i conti con forti venti di coda. Le importazioni di oro sulla Borsa di Hong Kong sono recentemente calate per il secondo mese di fila, indicando una scarsa domanda per l’oro fisico da parte dei mercati cinesi.

foto di lingotti d'oro bullion da investimento

Si attendono i dati macroeconomici della settimana

Questa settimana è prevista la pubblicazione di dati macroeconomici molto rilevanti negli Stati Uniti, che potranno confermare se le attese di un taglio ai tassi della Fed nel 2024 siano giustificate. Il dato più rilevante sarà quello sul PIL del terzo trimestre, che dovrebbe essere pubblicato mercoledì; molto importante sarà anche il dato sull’attività dei consumatori previsto per giovedì. Nel corso degli ultimi due anni, il dato sull’attività dei consumatori è diventato particolarmente rilevante: la Fed lo sta utilizzando in tandem con l’indice dei prezzi al consumo, come metrica per il tasso reale d’inflazione nell’economia. Questi dati aiuteranno a capire se effettivamente l’economia americana stia rallentando: nel caso in cui la risposta fosse affermativa, è probabile che aumenteranno ancora le attese per un taglio ai tassi nel corso del 2024.

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