Il presidente russo Vladimir Putin fa sapere che attualmente il 40% del commercio internazionale russo avviene in rubli, mentre il 75% avviene in “valute amiche”. Il fatto che sia direttamente il presidente in persona a far sapere questi dati sembra una chiara indicazione per l’Occidente, come a dire che l’economia russa ormai non ha più bisogno dell’euro e del dollaro e che le sanzioni internazionali non sono rilevanti. Anche se i dati provengono direttamente dalla Russia e quindi non sono necessariamente del tutto affidabili, fa riflettere il fatto che ormai il commercio internazionale abbia iniziato ad adattarsi alla possibilità che gli USA strumentalizzino il dollaro e abbia trovato delle alternative concrete.
Le dichiarazioni di Putin sono state rese di fronte a un forum economico internazionale ospitato a San Pietroburgo, al quale hanno partecipato tutti i paesi che continuano a fare affari con Mosca. La principale di queste è chiaramente la Cina, ed è proprio in yuan che avviene gran parte del commercio internazionale russo che non è già stato convertito ai rubli. Non è solo una questione di valute, ma anche di merci e servizi: oltre i tre quarti del volume complessivo di scambi che la Russia conduce è condotto con altri paesi alleati, senza bisogno della tecnologia occidentale che si pensava sarebbe stata essenziale per lo sforzo bellico e per l’economia locale.
Continua l’affrancamento da euro e dollari
Secondo i report stilati dalle agenzie di analisi internazionali, prendendo per veri i dati di Mosca la crescita del commercio in altre valute è considerevole. Si parla di un aumento del 30% rispetto allo scorso anno e di un aumento del 15% rispetto al pre-pandemia, con risultati sorprendenti anche in termini di offerta di prodotti e servizi nell’economia russa. Anche se ci sono dei brand che continuano a non operare nel paese, sono stati rapidamente rimpiazzati dagli equivalenti cinesi, indiani e di altri paesi che non seguono le stesse linee guida dell’Occidente. Persino per quanto riguarda la manutenzione delle raffinerie russe attaccate dai droni ucraini, le riparazioni continuano a discapito di tutte le sanzioni che sono state introdotte.
Putin ha persino annunciato un piano molto ambizioso per rivoluzionare l’economia russa. Un piano che prevede di raddoppiare la capitalizzazione dei mercati finanziari russi entro la fine di questo decennio, soprattutto aumentando le relazioni commerciali con Asia, America Latina e Africa. Inoltre il presidente intende annunciare un piano senza precedenti di investimenti in infrastrutture, cercando di replicare il sistema già ampiamente impiegato dalla Cina per fomentare la crescita economica.
La crescita non si ferma
Secondo le previsioni di tutti gli analisti istituzionali, inclusi quelli americani ed europei, nel 2024 l’economia russa crescerà più velocemente rispetto alle economie occidentali. Questo mentre Mosca continua a combattere la guerra in Ucraina, che ha completamente destabilizzato le finanze del paese invaso ma che sembra non aver rallentato in alcun modo l’economia russa. La resilienza dimostrata dalla Russia è qualcosa che nessuno avrebbe previsto a fronte di tutti gli sforzi fatti dall’occidente per arginarla. Questo è un trend confermato anche dal livello dei consumi domestici e dei salari, che hanno continuato a crescere negli ultimi trimestri a un ritmo più alto rispetto al periodo pre-pandemia.