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SAP: ristrutturazione da 8.000 posti di lavoro piace ai mercati

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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SAP vola in borsa, toccando un massimo dell’8% di gain rispetto al prezzo all’apertura delle contrattazioni. Il gigante del software tedesco, un tempo la società più capitalizzata in Europa, ha infatti comunicato ai mercati un piano con tagli importanti, che porterà ad una riduzione di circa 8.000 posizioni. Un piano che, come avvenuto da Google pochi giorni fa, servirà anche per recuperare e concentrare risorse sul possibile sviluppo di tecnologie legate all’intelligenza artificiale.

Buone anche le proiezioni su profitti operativi per il 2024: il gruppo di aspetta di superare soglia 10 miliardi, un buon risultato per un gruppo che si trova ora al massimo storico in termini di valore delle azioni, un gruppo che nell’ultimo anno ha visto la propria capitalizzazione di mercato crescere del 50%. Il piano di tagli, come spesso accade, piace parecchio ai mercati, che hanno premiato il titolo di SAP con un +6-8% nel corso della sessione mattutina della borsa tedesca.

SAP piano
SAP: un piano che piace ai mercati

SAP ha un piano – e intanto i profitti corrono

Il piano è sufficientemente chiaro per essere compreso da mercati non sempre disposti a prestare orecchio. SAP vuole ridurre le posizioni lavorative di circa 8.000 unità, decisione che arriva all’interno di un più ampio movimento di riorganizzazione delle attività del gigante del software europeo, che produce programmi gestionali e che può vantare tra i propri clienti diverse delle principali aziende su scala globale.

Il colosso tedesco taglierà dunque una quantità importante – anche per un’azienda di queste proporzioni – di posti di lavoro, recuperando così capitale che dovrà essere impegnato in modo più proficuo nelle attività pianificate per il futuro.

Tra queste un maggiore focus sull’intelligenza artificiale, nell’identificazione delle possibili integrazioni con il segmento business. L’azienda, che pur ha evitato di commentare sui numeri specifici dei tagli, conta comunque di chiudere il 2024 con un numero di dipendenti vicino a quello attuale, dato che procederà ad assunzioni in nuovi settori strategici al termine dell’ampio programma di ristrutturazione.

La ristrutturazione, afferma l’azienda, sarà assolutamente necessaria per garantire al gruppo una maggiore tenuta finanziaria per le sfide del futuro, con capitali che andranno ad essere liberati in vista del loro impiego in quello che sembrerebbe essere ancora oggi il settore che continuerà a dominare lo scenario del comparto tech, quello dell’intelligenza artificiale, settore che è stato già responsabile delle buone performance della borsa USA.

SAP AI
Anche da SAP la parola d’ordine è AI

Continuano i tagli nel settore tech: cosa dicono i più ottimisti e i più pessimisti

Continuano intanto i tagli nel settore tech, tanto negli USA quanto da questa parte dell’oceano. Da un lato, questa è la spiegazione più ricorrente tra le aziende coinvolte, si tratta di rivalutare determinati rami di business, in particolare ora che il capitale ha un costo. Dall’altro, faranno notare i più ottimisti, si tratta di mosse necessarie per liberare capitali per la prossima sfida, quella dell’AI, che potrebbe aiutare a mischiare carte in tavola e ranking di capitalizzazione delle società che hanno dominato il mercato nel corso degli ultimi 20 anni.

Una situazione da dentro o fuori che sta tenendo impegnate le migliori società del comparto, da Microsoft a Google, passando per Amazon e da oggi anche per SAP. Una situazione che però, nel caso del gigante tedesco, non dovrebbe costare posti di lavoro almeno secondo i canoni della statistica.

Ci sarà chi esce, perché ormai in rami d’azienda che interessano sempre meno – e chi, come gli specialisti AI, che sono merce sempre più richiesta e presto sempre più rara.

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