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Un 2023 da urlo per le azioni: dominano AI, società crypto e…

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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2023: anno di grazia. Così passeranno alla storia gli ultimi 12 mesi almeno per quanto riguarda le borse americane – e in realtà anche quelle europee. È stato un anno molto positivo per il mercato azionario, nonostante le preoccupazioni in Europa per il soft landing e nonostante una Fed mai così aggressiva nell’aumento dei tassi di interesse di riferimento. A meno di 48 ore dal nuovo anno e con le borse chiuse fino al prossimo martedì, si possono certamente tirare le somme di un anno assai particolare – e che almeno in parte ha colto di sorpresa analisti e investitori.

È stato l’anno dell’intelligenza artificiale, così come è stato l’anno dei produttori di chip. È stato un anno più modesto per le mid e small cap, con la borsa americana che è stata trascinata ancora una volta dalle cosiddette magnifiche sette. Ed è stato un anno, inutile forse girarci intorno, dei tori che battono gli orsi, nonostante le preoccupazioni anche di carattere geopolitico.

piazze azionarie 2023
Un 2023 memorabile per le principali piazze azionarie

Il 2023 a trazione AI

Il più importante tema dell’anno è stato quello dell’intelligenza artificiale. L’arrivo di ChatGPT presso il grande pubblico ha innescato la solita FOMO, la solita corsa nella paura di rimanere indietro. OpenAI ha fatto bene all’outlook di Microsoft, che ha investito in modo insistente in quella che fino a poco tempo fa era una start up di belle speranze. A ruota sono arrivati anche Google, Amazon e tante altre società che le loro tecnologia. Per quanto, come dicono gli americani, half baked, e cioè ancora altamente sperimentali, sono riuscite a solleticare gli animal spirit dei mercati.

I primi a beneficiarne in termini di gain in borsa sono stati i gruppi che producono CPU e GPU. È stato un anno incredibile per NVIDIA, nonostante non possa esportare in Cina e in altri paesi invisi agli Stati Uniti d’America e nonostante i chip siano appunto l’arma più forte della guerra commerciale che Washington ha mosso ai propri nemici.

È stato un grande anno anche per Intel, per quanto sembri essere indietro rispetto al resto della truppa per quanto riguarda gli sviluppi tecnologici legati all’AI.

ai com'è andata
Al centro l’AI, ma non solo

L’esercito di Bitcoin è il migliore in borsa

Al netto dell’AI, ci sono state performance di grande importanza da parte di tutte le società quotate legate a Bitcoin. Ottima Coinbase, l’exchange di criptovalute che è coinvolto anche in qualità di custode degli ETF che saranno presto approvati.

Alla grande anche MicroStrategy, società che ha in cassa più di 8 miliardi di dollari in Bitcoin e che ormai è una sorta di ETF travestito da società quotata. Buone le performance anche delle società che fanno mining, ovvero che possiedono dei data-center dove computer specifici macinano numeri per sostenere la rete di Bitcoin.

Ottimismo per il 2024

Nonostante ieri le borse abbiano mostrato una certa stanchezza dopo una corsa che si è estesa per diverse settimane. Sul tavolo rimarranno comunque diverse questioni, a partire dall’avvio del taglio dei tassi di Federal Reserve e di BCE. Rimarranno inoltre da valutarsi le effettive condizioni economiche negli Stati Uniti, in Europa, in Giappone e anche in Cina.

Cina che nonostante continui a crescere su tassi che per il mondo sviluppato sono fantascientifici, sta cominciando ad accusare stanchezza. Il rally post pandemia non è avvenuto e rimarrà la grande cantonata presa dagli analisti e dagli investitori per il 2023. Chissà se Pechino riuscirà a tornare agli antichi fasti durante il 2024. E vedremo anche se l’India, che ormai diversi gestori ritengono essere la nuova… Pechino, sarà in grado di confermare il suo grande stato di forma, sull’entusiasmo di una stabilità politica importante e sull’onda di riforme che ha effettuato prima della controparte cinese.

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