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Arm debutterà a 47-51$ per azione, valutazione a $54 mld

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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SoftBank ha fornito maggiori dettagli su quella che gli analisti ritengono poter essere la IPO dell’anno. Arm, società con sede in UK che progetta i microchip per quasi tutti i più importanti venditori di smartphone al mondo, si prepara alla quotazione in Borsa. L’IPO è prevista per la prossima settimana e la società si aspetta di raccogliere fino a 5,4 miliardi di dollari. La valutazione della società è stimata tra 50 e 54 miliardi di dollari, che la renderebbe la società più capitalizzata a essere quotata a New York da quando Rivian ha debuttato nel 2021.

Oggi sono arrivati degli importanti dettagli riguardo alla valutazione dell’azienda, che dovrebbe puntare a un prezzo iniziale di 47-51$ per azione. SoftBank potrebbe comunque ancora aumentare i prezzi e la valutazione se la domanda fosse particolarmente alta, come d’altronde ci si aspetta. Insieme alla IPO di Instacart, che dovrebbe arrivare entro la fine del 2023, quella di Arm è considerata la quotazione da seguire in questa seconda metà dell’anno.

Bisogna notare che la valutazione attuale rappresenta una minusvalenza rispetto alla valutazione a cui SoftBank ha comprato le ultime quote nel gruppo inglese. L’ultima transazione in questo senso è arrivata il mese scorso, quando il colosso del venture capital giapponese ha acquisito il 25% rimanente di Arm dal fondo Vision Fund. In quell’occasione, la società era stata valutata $64 miliardi. Probabilmente Arm confida in un rapido aumento del valore delle azioni dopo la quotazione in Borsa, che permetterebbe a SoftBank di recuperare questa minusvalenza. Si tratterà di una IPO tradizionale, scelta decisamente accolta con favore dagli investitori dopo che il caso VinFast ha gettato nuovamente ombre sulla trasparenza delle quotazioni tramite SPAC. Verranno vendute sul mercato 100 milioni di azioni, che al prezzo attualmente indicato da SoftBank rappresenterebbero circa il 10% del valore dell’azienda.

presentazione della notizia sulla valutazione delle azioni Arm
La valutazione stimata della società è circa 20 volte più alta del suo fatturato: i multipli non sono attraenti, ma la forte crescita compensa

Trovati accordi con grandi investitori di Big Tech

Per assicurarsi una domanda elevata per le azioni prima che vengano quotate, SoftBank si è assicurata di stringere accordi con alcuni dei nomi più importanti di Big Tech. Tra questi ci sono alcuni dei nomi che figurano tra i principali clienti di Arm. Apple, che aveva addirittura partecipato a fondare Arm nel 1990, ha assicurato la sua partecipazione all’offerta; all’inizio di agosto, anche Amazon aveva detto che avrebbe acquisito una quota significativa delle azioni che saranno vendute sul mercato.

Altri nomi importanti includono quello di Nvidia, Intel e AMD: tutti i più importanti produttori di microchip al mondo vogliono partecipare all’asta di azioni pre-IPO, e non soltanto con l’obiettivo di ottenere una plusvalenza dopo il giorno della quotazione. Per i produttori di microchip, mettere mano sulle azioni di Arm significa impedire ai concorrenti di acquisire il controllo della società e di tutti gli importanti brevetti con cui realizza i suoi prodotti.

Nessuno vuole rimanere escluso, soprattutto per assicurarsi le forniture di prodotti Arm. Si è anche parlato molto del fatto che SoftBank voglia mettere in competizione Big Tech non soltanto per questa IPO iniziale, ma per quello che seguirà dopo: c’è la sensazione che dopo la IPO il valore della società possa aumentare in modo significativo, permettendo poi a SoftBank di vendere il resto delle azioni al miglior offerente tra i colossi della Silicon Valley.

Al momento queste sono soltanto speculazioni, ma non si può fare a meno di notare come ci sia stata una risposta estremamente rapida alle offerte di pacchetti azionari che sono arrivate da SoftBank. Il fatto che quasi tutte le azioni siano già prenotate prima della IPO significa che, quasi certamente, vedremo un grande balzo positivo della quotazione già nella prima giornata di scambi. In ogni caso si spera di evitare un caso come quello di VinFast, in cui un flottante eccessivamente basso ha causato una rivalutazione esagerata e ingiustificata delle azioni nei primi giorni dopo la quotazione.

foto di un chip installato in uno smartphone
Secondo i documenti pubblicamente disponibili, il fatturato di ARM in questo momento è intorno ai $2.5 miliardi

Il leader dei chip per gli smartphone

Arm è una società inglese che progetta e vende semiconduttori. La società è stata fondata nel 1990 da Acorn Computers, Apple e VLSI Technology. Il nome Arm deriva da Acorn RISC Machine, il primo processore progettato dalla società. Arm ha rapidamente conquistato il mercato dei processori per dispositivi mobili, diventando il fornitore di riferimento per Apple, Samsung e vari altri produttori di smartphone. I processori Arm sono anche utilizzati anche in tablet, computer portatili, server e dispositivi IoT. Nel 2016 la società è stata acquisita da SoftBank Group, conglomerato giapponese che ha lanciato alcune delle società tech più importanti del Nasdaq. L’acquisizione ha permesso a Arm di accelerare la sua crescita e di espandersi in nuovi mercati.

Indipendentemente dai risultati dell’IPO, Arm rimane un attore fondamentale nel settore dei semiconduttori. I suoi processori sono essenziali per un’ampia gamma di dispositivi, e la società è in una posizione forte per continuare a crescere e innovare. Il suo vantaggio competitivo è soprattutto rappresentato dall’architettura RISC. Si tratta di un modo particolare per costruire i processori che risulta particolarmente efficiente nel consumo energetico, rendendo questi prodotti ideali per i dispositivi alimentati da batterie al litio di dimensioni limitate come gli smartphone. Il suo processore più recente è l’ARMv9, considerato un grande passo in avanti rispetto alle generazioni passate sia per potenza di calcolo che per efficienza energetica. Con un business consolidato e ad alti margini, la società ha velocemente attirato l’interesse di Wall Street con i suoi piani di IPO.

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