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Bond Credit Suisse: investitori USA in causa contro Svizzera

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Un gruppo di investitori internazionali si sta preparando a citare in giudizio la Svizzera, dopo aver già proceduto nei confronti di Finma, in relazione ai bond di Credit Suisse effettivamente azzerati dalle decisioni delle due autorità durante l’acquisizione del gruppo bancario da parte di UBS. Una scelta, ritenuta necessaria dalle autorità per raggiungere un accordo altrettanto indispensabile, che ha però causato proteste tra molte categorie di investitori.

A raccogliere il malcontento di almeno una parte di investitori è lo studio legale Quinn Emanuel, lo stesso che sta già conducendo un’azione legale nei confronti dell’omologa svizzera di CONSOB, Finma, ritenuta parimenti responsabile di quanto è avvenuto durante l’acquisizione che ha salvato non solo Credit Suisse, ma la credibilità del sistema bancario svizzero. Le tempistiche per la citazione in giudizio non sono ancora note, ma secondo fonti vicine allo studio legale, l’azione legale dovrebbe essere avviata entro la fine del 2023.

Credit Suisse Svizzera
La questione Credit Suisse è lontana dalla chiusura

La credibilità del sistema bancario svizzero finisce in tribunale

A finire in tribunale non sono soltanto Finma e – eventualmente – la Svizzera nella sua persona giuridica. A finire in tribunale sarà la credibilità stessa del sistema bancario svizzero e del sistema legale dello stesso paese: sistemi che sono (o erano?) riconosciuti come i più credibili al mondo e che invece con il caso UBS / Credit Suisse hanno dimostrato agli investitori una certa capacità nel superare e aggirare regole quando, come e se necessario.

La cosa però non è andata giù ai tanti creditori di Credit Suisse che avevano in cassa i bond Tier 1 che sono stati di fatto azzerati durante l’operazione. Ad aver portato in giudizio Finma, per la medesima situazione, sono stati già due studi legali: Quinn Emanuel, che rappresenta clienti che hanno in cassa circa 6 miliardi di dollari dei titoli di cui sopra, e Pallas a Londra, che rappresenta clienti per un totale di 2 miliardi di dollari dei Bond Tier 1.

Credit Suisse - Tier 1Bond
In ballo la credibilità del sistema svizzero

Studio legale specializzato e vincente

Lo studio legale Quinn Emanuel ha trascorsi importanti in cause legali conto enti sovrani in relazione ai titoli di debito. Nel recente passato ha infatti condotto un’azione legale nei confronti dell’Argentina – che è costata a Buenos Aires oltre 1,3 miliardi di dollari in risarcimento riconosciuto a favore dei clienti dello studio legale.

Lo studio, con ogni probabilità, rappresenterà il medesimo gruppo di investitori internazionali della causa v. Finma anche nella causa contro la Svizzera.

Una lunga serie di cause legali

L’accordo del secolo – così era stato definito dalle massime cariche politiche e finanziarie della Confederazione – è stato un grande affare anche per diversi studi legali in tutto il mondo, a partire dalla Svizzera stessa. Oltre alle cause di cui sopra ne sono partite diverse anche internamente a Berna e Zurigo, con ex-dirigenti di Credit Suisse che contestano la cancellazione di bonus maturati prima della fusione.

Le autorità svizzere avranno certamente preventivato queste cause legali e probabilmente avranno offerto rassicurazioni a UBS, che ha acquisito l’istituto bancario.

Le conseguenze però potrebbero essere, tanto a New York quanto a Londra. Diverse da quanto preventivato dalle autorità elvetiche, che hanno dovuto decidere anche in un arco temporale molto ristretto, con Credit Suisse che rischiava il fallimento tecnico da un momento all’altro.

Financial Times sottolinea come sia altamente inusuale vedere citati in giudizio enti sovrani, in quanto hanno in genere accordi con gli altri stati in termini di investimenti e di emissioni di titoli di debito. Tra Svizzera e Stati Uniti però non c’è alcun tipo di accordo – e gli investitori che si stanno muovendo contro la Confederazione sono residenti in larga parte in paesi che non hanno, parimenti, accordi.

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