News, Obbligazioni

Cina avvisa banche a rischio di default sulle obbligazioni: dovranno tagliare l’esposizione subito

Avatar di Alessandro Calvo
Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
Scopri i nostri principi editoriali

In un momento in cui l’economia cinese continua a vedere problemi sotto ogni punto di vista, partendo dalla crisi immobiliare che procede dal 2021 per arrivare all’atteggiamento sempre più protezionista di Europa e Stati Uniti, la banca centrale si preoccupa per le banche private. Oggi un ramo della People’s Bank of China, cercando di evitare un crollo del sistema finanziario, ha chiesto a una serie di istituti di credito di ridurre la propria esposizione al mercato obbligazionario. Negli ultimi due anni c’è stato un boom dei default sulle obbligazioni cinesi, al punto che secondo gli analisti internazionali sono oltre $170 miliardi i prestiti obbligazionari non rimborsati agli investitori.

Finché a farne le spese sono imprese e investitori, il problema è limitato a chi registra la perdita. Nel momento in cui a farne le spese sono le banche, però, si rischia di passare da un problema interno del mercato obbligazionario a un problema endemico dell’economia. Se una banca dovesse registrare perdite eccessive legate all’esposizione ai bond, si rischierebbe una corsa ai prelievi simile a quella che lo scorso anno ha fatto tracollare Credit Suisse in Svizzera e Silicon Valley Bank negli Stati Uniti. Da una banca, poi, il rischio che il panico si allarghi ad altre è elevato. Per questo motivo la banca centrale cinese negli ultimi mesi ha spinto per le fusioni tra le banche più piccole e ora chiede che le riserve vengano gestite in un modo più prudente.

presentazione della notizia su banca centrale cinese che chiede deleveraging alle banche private
La banca centrale cinese intanto continua ad accumulare grandi riserve di oro fisico

Rischi elevati, bisogna ridurre l’esposizione

Le indicazioni della banca centrale cinese sono strettamente confidenziali e non sono state divulgate pubblicamente in un comunicato stampa, per cui la notizia è trapelata attraverso fonti interne alla stampa internazionale. Attualmente non è possibile sapere quali siano le istituzioni che hanno ricevuto l’indicazione della banca centrale: in particolare ci si chiede se si stia parlando di grandi banche o di piccole istituzioni. Questo potrebbe fare la differenza sia in termini di quanti bond verranno venduti per rimanere in linea con le indicazioni, sia per capire quali siano effettivamente i rischi per l’economia cinese nel caso di una nuova ondata di default. Secondo una previsione pubblicata in settimana da Standard & Poor’s, è probabile che già tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 si verifichi una nuova forte serie di default sui bond privati cinesi.

Oltre a chiedere una riduzione generale dell’esposizione al mercato obbligazionario, la banca centrale cinese chiede anche di ridurre la duration -cioè l’esposizione ai tassi d’interesse e alle loro fluttuazioni- sul patrimonio obbligazionario delle banche. Una delle fonti ha indicato che questo provvedimento è stato preso solo per una questione di cautela generale, mentre un’altra fonte ha suggerito che a essere coinvolte sono soprattutto delle piccole banche provinciali. Per il momento non ci sono certezze, ma è chiaro che i mercati rimarranno attenti a monitorare la situazione per cogliere sul nascere qualsiasi segnale di una possibile corsa agli sportelli in Cina.

foto di Shangai
Sono soprattutto i bond legati all’immobiliare che preoccupano i mercati

Boom degli investimenti in oro

Un altro dei segnali che indicano preoccupazione per la stabilità dello yuan e dell’ecosistema finanziario cinese è il boom della domanda di oro sia da parte delle istituzioni governative che da parte dei privati. Già in questo momento, prima della fine del mese, il volume di trading di oro di aprile risulta in aumento del 400% rispetto a marzo. Ad accumulare è soprattutto la banca centrale, ma si nota una richiesta in aumento anche da parte delle banche private, dei fondi d’investimenti e degli investitori al dettaglio. Negli ultimi 17 mesi, la banca centrale cinese è stata il più grande compratore di oro accumulando complessivamente 515 tonnellate del metallo prezioso. Potrebbe essere complice anche il trend ribassista del cambio tra lo yuan e il dollaro. La situazione è così estrema che in questo momento c’è una vera e propria mancanza di oro disponibile per la consegna presso la Borsa di Shangai.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *