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Dollaro: è l’anno peggiore dal 2020. CHF star, segue l’Euro

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Gli ultimi giorni dell’anno sono tempo di bilanci anche per il mercato del Forex, con il 2023 ormai al termine che racconta di un anno assai complicato per diverse valute, a partire dal dollaro USA. Per la valuta di Washington – che è anche valuta di riferimento di finanza e economia globali – potrebbe essere il peggiore anno dal 2020 a questa parte. Discorso invece diverso dalle parti di Berna e anche a Londra, con performance (in larga parte aspettate) che non si vedevano da tempo.

A meno di clamorosi, per non dire impossibili, stravolgimenti, il dollaro chiuderà l’anno con un -3%, perdite che non si vedevano dal 2020 su queste proporzioni e che chiudono un ciclo biennale di gain importanti per il greenback. A pesare sull’andamento già registrato – e anche sull’outlook di medio periodo – per il dollaro USA l’attesa su tagli ai tassi di interesse che ormai i mercati ritengono certi già a partire dalla prima metà del 2023.

Per USD si chiude l’anno peggiore dal 2023

Un anno particolare per il Forex. E per il dollaro è il peggiore dal 2020

Per il dollaro statunitense si chiuderà tra 48 ore l’anno peggiore dal 2024. Nei confronti delle principali valute la divisa degli Stati Uniti ha perso nel complesso il 3%, pagando la forza straordinaria ad esempio del franco svizzero, il ritorno di fiamma della sterlina. I mercati, d’altronde, hanno già prezzato tagli per 150 punti base nel 2024, contro i 75 previsti invece dai dot plot dei membri del FOMC, complici dati sull’inflazione migliori delle aspettative e un’economia in rallentamento.

I mercati sono posizionati, questo vale anche per l’azionario, per il miglior scenario possibile: ovvero per un taglio dei tassi per stimolare l’economia, mentre l’inflazione continuerà a scendere. Una situazione che nel complesso non è detti che si verifichi, motivo per il quale sono in diversi tra gli analisti a ritenere che questi siano minimi per il dollaro sui quali non potrà che rimbalzare, in particolare contro l’euro.

Il franco svizzero up
Il franco svizzero è la migliore delle valute del 2023

Dalle altre banche centrali

L’anno si chiuderà in modo molto positivo per il franco svizzero, che ha guadagnato complessivamente quasi il 10% nei confronti del dollaro. Ottima la performance anche da parte della sterlina britannica, della corona svedese e anche dell’euro, in questo ordine in termini di gain.

La banca nazionale svizzera ha, per l’ultimo trimestre, leggermente ridotto le vendite di valuta estera, rallentando così il percorso di rafforzamento di un franco svizzero che è stato già la superstar di questo 2023.

Pessime invece le performance dello yen giapponese, all’interno di un anno orribile e che soltanto nelle battute finali del 2023 ha visto una parziale inversione del trend. L’assai parziale recupero dello yen è stato spinto dagli annunci reiterati di ritorno a politiche monetarie ortodosse, che includono anche un ritorno in positivo dei tassi di interesse.

Occhi puntati per il 2024 sulla lira turca e sulla locale banca centrale, che proprio oggi ha diffuso le linee guide per la prossime azioni di politica monetaria. Obiettivo inflazione al 5%, che sarà raggiunto però soltanto sul medio periodo secondo le previsioni di Ankara. Focus anche sull’aumento delle riserve di valuta estera, per l’aumento di un cuscinetto che sarà necessario in futuro per politiche monetarie efficaci a sostegno dell’economia turca.

Situazione più complessa per quanto riguarda le economie e le valute africane. Permangono le difficoltà di aggiustamento per l’Egitto. In Nigeria si chiude per la divisa nazionale il peggiore anno dal 1999 e anche in Kenya la situazione non è delle migliori. Effetti collaterali del periodo pandemico, che ha contribuito a sconquassare economie e conti pubblici di paesi in enorme difficoltà. Per qualcuno arriveranno i prestiti del FMI, per altri ci sarà da rivalutare una situazione complessivamente difficile e in molti casi già compromessa.

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