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Forex: settimana densa di dati | Il Calendario Economico

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Sarà una settimana relativamente densa di dati e appuntamenti per il mondo del Forex, con il dollaro USA che dovrà smentire quanto avvenuto durante la settimana che arriva a conclusione, ovvero il primo ribasso settimanale da inizio 2024. Sarà una settimana appunto importante, che si aprirà lunedì con un’apparizione pubblica di Christine Lagarde di BCE, che confermerà con ogni probabilità una strategia attendista da parte dell’istituto di Francoforte. Ci sarà però anche altro, in particolare per quanto riguarda i dati che arriveranno da Washington e che avranno potenzialmente un impatto importante sul dollaro USA.

I dati sono diversi, dal PIL fino agli ordini di beni durevoli, passando per il PCE che rimane uno degli indicatori più importanti per *Federal Reserve per valutare l’attesa sul rialzo dei prezzi / inflazione per le prossime settimane e i prossimi mesi. E ci sarà spazio anche per valutare cosa potrebbe avvenire in Giappone e pertanto allo yen.

Dati Forex cosa succede
Una settimana ricca di dati

La settimana dei dati che potrebbero avere un impatto sul Forex

Sarà una settimana che potrebbe vedere diversi sussulti per quanto riguarda le principali coppie che vengono scambiate sul Forex. Lunedì alle 17:00 ora italiana, sarà Christine Lagarde a aprire le danze. La governatrice di BCE potrebbe rispondere alle pressanti richieste di guidance da parte degli operatori di mercato, per quanto riguarda le future decisioni di politica monetaria per l’area euro. Questo a pochi giorni dalla dichiarazione di Robert Holzmann, che ha confermato che BCE avrà tutta l’intenzione di attendere le decisioni di Federal Reserve.

Martedì poco dopo la mezzanotte sarà il turno della CPI anno su anno del Giappone, che avrà delle ripercussioni sia sulle mosse di Bank of Japan, sia in termini di possibilità di analizzare la situazione di Tokyo. Previsioni a 1,9%, in ribasso rispetto al dato precedente del 2,3%.

Mercoledì sarà i gran giorno del PIL USA per il quarto trimestre del 2023: anche qui è atteso un dato meno buono rispetto al precedente, con il consenso degli analisti che punta a +3,3% in chiusura dell’anno. Lo stesso giorno parlerà anche il membro di FOMC Bostic, seguito poi a poca distanza da Williams: tutto questo tra le 18:00 e le 19:00 ora italiana.

Sarà poi un giovedì di alta tensione per quanto riguarda i dati europei: ci saranno dati sull’inflazione in Francia, in Spagna e in germania, che aiuteranno a capire a che punto si è nel ritorno verso il 2% per alcune delle principali economie dell’area euro.

Venerdì ci sarà il dato sull’inflazione europea: alle 11:00 ne sapremo di più su quella mese su mese, anno su anno e anche sulla Core, con le preoccupazioni che montano per un dato meno buono delle aspettative e che finirebbe per rimandare ulteriormente la decisione sui tagli ai tassi.

cosa cambia mercati
Molti i dati in grado di spostare il mercato

Possibile alta volatilità sui principali scambi

Potrebbe esserci volatilità sui mercati in concomitanza delle principali notizie che abbiamo indicato poco sopra, per una settimana che sarà gradita a chi ha sofferto in modo importante i movimenti piatti degli ultimi giorni. La grande incognita riguarda la possibilità che il dollaro torni a rinforzarsi dopo che durante la scorsa settimana ha fatto registrare una candela weekly in rosso, cosa che non si vedeva per l’indice DXY da inizio 2024.

Questo mentre montano le operazioni a copertura di un’eventuale ritirata del dollaro, principalmente nei confronti dell’euro e dello yen. Tutto questo mentre per la divisa nazionale di Tokyo siamo ancora sopra la soglia simbolica dei 150, con i 152 che dovrebbero innescare, almeno secondo quanto si racconta ai piani alti, eventuali reazioni da parte del Ministero delle Finanze e della Banca Centrale. Sarà una settimana di alta tensione anche a Tokyo?

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