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Gas, problemi in Norvegia riducono l’export verso l’UE
Il gas naturale fa ancora parlare di sé, specialmente in Europa. La Norvegia, che insieme agli Stati Uniti è il principale esportatore di gas verso l’Unione Europea, vede calare drasticamente i suoi livelli di export in seguito alla chiusura di un grande impianto. Si tratta del centro di processamento del gas naturale di Kaarstoe, operato da Gassco ed Equinor, che per motivi di sicurezza ha dovuto addirittura essere evacuato. Secondo le fonti norvegesi la causa sarebbe una perdita di gas, che potenzialmente potrebbe causare un incendio se non messa in sicurezza. Al momento non è ancora chiaro quanto tempo sarà necessario prima che l’impianto torni a essere pienamente operativo, ma i suoi volumi di output erano già stati ridotti nelle settimane scorse per altri problemi tecnici.
Il tema della sicurezza delle forniture di gas naturale in Europa è tornato a essere molto attuale, soprattutto dopo le notizie in arrivo dagli Stati Uniti. All’inizio del mese l’amministrazione Biden ha deciso di sospendere l’approvazione delle licenze in sospeso per l’export di gas, e di tutte quelle che verranno presentate in futuro. La Casa Bianca non ha dato indicazioni sui tempi necessari per prendere una decisione finale, ma si parla di diversi mesi. Di conseguenza il ruolo della Norvegia sul mercato europeo è ancora più importante di prima: per questo motivo le quotazioni di Amsterdam hanno subito risposto all’annuncio norvegese, con prezzi in rialzo nel pomeriggio dopo i minimi toccati in mattinata.
Ancora poco chiaro l’impatto sul mercato
Per il momento le due società che si occupano dell’impianto hanno fornito poche informazioni su quello che ci si possa aspettare nelle prossime settimane. Un portavoce di Gassco si è limitato a comunicare che lo stabilimento è stato evacuato e che una parte di questo è stata chiusa preventivamente, mentre Equinor ha aggiunto che una parte dell’impianto è ancora attiva. Le due società hanno rifiutato di rispondere a ulteriori richieste di chiarimento da parte della stampa, forse indicando che loro stesse stanno ancora cercando di scoprire i dettagli di questo avvenimento. In particolare non è stato spiegato se la produzione di gas continuerà, se verrà fermata del tutto o ridimensionata parzialmente.
Gli ultimi dati sulle esportazioni di gas naturale norvegese mostrano comunque dei dati in calo: mercoledì l’export è stato di 319 milioni di metri cubi, contro i 341 milioni di metri cubi dei giorni precedenti. Ciò che non è chiaro è se questo dato sia già impattato dai problemi allo stabilimento di Kaarstoe, o soltanto da un’altra manutenzione straordinaria che si sta verificando in quello di Aasta Hansteen. Nelle prossime ore diventerà chiaro quanto le notizie di oggi stiano effettivamente impattando i volumi di esportazione.
Prezzi ancora poco sensibili alla notizia
Per il momento la reazione del mercato europeo del gas naturale c’è stata, ma è stata contenuta. Questo è anche il risultato dei dati sulla domanda di energia in UE, che rimane segnata da un calo dell’attività industriale e da temperature sopra la media. Queste due condizioni stanno indubbiamente riducendo la necessità di gas naturale e sono evidenti anche in Italia, dove i prezzi del gas sono estremamente più bassi rispetto a quelli di un anno fa. Sembra che la notizia della manutenzione straordinaria dello stabilimento di Kaarstoe non arrivi in un momento particolarmente sensibile per l’equilibrio dei prezzi, anche considerato che dovrebbe trattarsi di un fattore con impatto limitato al breve termine. Su un orizzonte più lungo si guarda invece alla questione delle importazioni di GNL dagli Stati Uniti, che invece potrebbero diventare un tema centrale per il mercato nel corso dei prossimi mesi.