Poco più di un mese fa, vicino a Sidney, un controllo di routine su materiale riciclato proveniente da un parco pubblico ha rilevato la presenza di amianto. Pareva essere un problema isolato, ma la EPA -l’agenzia per la protezione dell’ambiente- ha deciso di prenderlo seriamente e di lanciare un’indagine su larga scala per scoprire se ci fossero altre situazioni del genere nel paese. L’indagine ha toccato oltre 30 città australiane e negli ultimi giorni ha portato a un’ondata di riscontri positivi, causando un’imminente necessità di prendere provvedimenti contro un problema che nessuno pensava si stesse manifestando.
Il problema dell’amianto è un problema tristemente noto all’Italia, che ospitava alcune delle più grandi industrie di questo metallo nel secolo scorso. La comunità scientifica ha poi scoperto che le fibre di amianto, sottilissime e molto leggere, possono essere inalate inavvertitamente. Possono rimanere nei polmoni per decenni, causando malattie respiratorie come l’abestosi e insorgenze tumorali. Per questo nel nostro paese si è fatto un lungo lavoro di bonifica, lavoro che in base alle notizie degli ultimi giorni ora toccherà all’Australia.
La più grande indagine ambientale in decenni
Per l’EPA, lo sforzo è costante: l’ente per l’ambiente ha deciso di setacciare l’intera nazione fino a identificare ogni possibile luogo contaminato da amianto. Una presenza significativa di questo metallo è stata già trovata in diversi parchi pubblici, al punto che le autorità locali hanno iniziato a recintare preventivamente i parchi. Le transenne verranno rimosse soltanto dopo che ogni singolo parco avrà ricevuto un’ispezione completa con esito negativo, oppure dopo la rimozione di ogni traccia di amianto. Si teme persino che l’Università di Sidney sia colpita da questo problema: durante il prossimo fine settimana, verrà messa a setaccio dall’EPA per verificare se i dubbi siano fondati.
Nel frattempo le autorità hanno già identificato la presenza di amianto in altri tipi di infrastrutture, tra cui tristemente anche in scuole e supermercati. Soltanto a Sidney si sono identificati 41 casi di luoghi contaminati da amianto, mentre centinaia di test hanno già dato esito negativo. Nel frattempo si attende per questo fine settimana l’arrivo di Taylor Swift, in un attesissimo concerto che dovrebbe tenersi in un’arena ancora non sottoposta a controlli. Le autorità hanno fatto sapere che il concerto si terrà come previsto, prendendo alcune precauzioni ancora non specificate. In seguito all’evento, la struttura verrà controllata come tutte le altre.
La notizia tocca le alte sfere
In questo momento l’Australia è alle prese con una situazione non facile sul fronte economico, trattandosi di un’economia che deriva gran parte del suo prodotto interno lordo dall’esportazione di materie prime. Con i prezzi delle commodities in calo, di recente sono stati addirittura introdotti miliardi di dollari in sussidi per l’industria del nickel. Difficile che i cittadini possano incolpare le scelte del governo per l’andamento delle materie prime, mentre si cercano responsabilità sulla questione dell’amianto: l’ex capo della Environment Protection Authority ha fornito prove di diversi avvisi alle autorità governative, alcuni addirittura risalenti al 2013. Sembra che però a questi avvisi non sia stato dato il giusto peso, trascurando una situazione che ora si sta trasformando in un caso di rilevanza nazionale. Per il momento il governo ha semplicemente dichiarato la sua intenzione di concentrare tutte le risorse necessarie alla soluzione del problema, che probabilmente richiederà controlli e bonifiche ancora per diversi mesi.