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Kazuo Ueda: “Faremo il necessario” | Yen ancora sotto attacco
Kazuo Ueda, governatore della Banca del Giappone, è costretto a apparire di nuovo in pubblico per cercare di placare mercati che cercano lo scalpo dello yen. Il governatore della banca centrale di Tokyo ha sottolineato ancora una volta che le pur legittime preoccupazioni sullo stato finanziario dell’istituto non saranno comunque di ostacolo a interventi ritenuti eventualmente necessari, tanto a tutela dello yen, quanto per il raggiungimento del target di inflazione al 2%.
Parole che sono una novità, almeno fino a un certo punto, perché ora il re è nudo anche per chi non ha seguito da vicino le evoluzioni della politica monetaria giapponese. E perché ora qualcuno comincia a dubitare che le casse della Banca Centrale del Giappone siano solide a sufficienza per continuare a tenere a galla una situazione potenzialmente insostenibile.
Ueda prova a rassicurare i mercati: si farà il necessario per raggiungere gli obiettivi
Kazuo Ueda si presenta per l’ennesima volta in pubblico a rassicurare mercati che continuano a avere un outlook molto negativo nei confronti dello yen e più in generale sulla tenuta dell’economia giapponese. Ueda si è mostrato serio e risoluto – e ha affermato che non si dovrà tenere conto di eventuali perdite per la banca centrale. Se ci sarà bisogno di mettere un freno agli stimoli all’economia che ormai si protraggono da tempo immemore, si farà, a prescindere da quanto costerà.
E per non apparire troppo hawkish, ha voluto aggiungere che c’è ancora del tempo prima che una tale opzione sia effettivamente sul tavolo. Cosa che farà tirare un sospiro di sollievo a qualcuno, ma meno a chi riteneva che fosse possibile un pronto rimbalzo dello yen sulle principali piazze internazionali. Una situazione che in generale pesa doppio, data anche la forza del dollaro USA che deriva da una Federal Reserve con meno lacci e lacciuoli che ne limitano la libertà d’azione.
Non un problema significativo
Kazuo Ueda ha trovato anche il tempo, ci si trovava pur sempre in un seminario accademico, di spiegare perché eventuali tassi più alti non costituirebbero un grosso problema per quanto riguarda le casse della Banca Centrale. Se è vero che i pagamenti per le riserve depositate dalle istituzioni si farebbero più gravosi, è altrettanto vero che aumenterebbero i rendimenti dei titoli di stato che – in grande quantità – la banca centrale finirebbe per detenere, dopo la naturale scadenza di quelli attualmente detenuti.
Conto potenzialmente corretto, per quanto si dovrà andare a indagare sull’effettiva composizione delle dotazioni di Bank of Japan. Sul fatto che questo sia in grado di tranquillizzare i mercati, ci sarà da nutrire qualche dubbio ulteriore.
Ueda ricorda anche gli obiettivi
A ulteriore conferma delle proprie dichiarazioni, Ueda ha ricordato ai presenti che l’obiettivo primario della banca centrale è la stabilità dei prezzi. Le questioni che riguardano le casse della Banca Centrale non potranno in alcun modo ostacolare il raggiungimento di tale obiettivo. Una politica monetaria adeguata, pertanto, rimarrà il centro dell’azione di Bank of Japan.
Le scelte delle prossime settimane si ripercuoteranno sul valore dello yen sulle piazze internazionali. Sempre Ueda aveva indicato la possibilità di intervento da parte della Banca Centrale del Giappone, di concerto con anche Federal Reserve, al fine di stabilizzare il cambio e evitare eccessiva volatilità. E, aggiungiamo noi, anche al fine di evitare ulteriori ribassi per una valuta che è stata la peggiore performer del 2023 tra quelle di un certo spessore.
Il Giappone e la sua YCC rimarranno al centro delle discussioni tanto degli analisti quanto degli economisti, con i dubbi che circondano le possibilità e le capacità di azione di Bank of Japan che saranno ancora al centro delle decisioni di investimento.