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LVMH: trimestrali battono aspettative | Titolo vola in borsa

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Ottima performance per il gigante del lusso francese LVMH, che nella prima parte degli scambi in Europa fa registrare una crescita delle quotazioni del 10%. Il boom arriva dopo un periodo di fortune alterne non solo per LVMH, ma per il settore del lusso in generale, colpito da un calo della domanda in Cina e in altri mercati di riferimento. Calo della domanda previsto – e che aveva portato anche a dichiarazioni di allarme da parte di diretti interessati – che però non sembra essere stato registrato dalle trimestrali.

I dati finanziari del gruppo, comunicati nella tarda serata di ieri, hanno infatti battuto le stime per quanto riguarda i ricavi e la crescita delle vendite, segnalando così un buono stato di salute per il gruppo più importante al mondo per quanto riguarda il lusso, e che include marchi di enorme rilevanza per quanto riguarda l’abbigliamento e il settore beverage principalmente. Si placano così tanto le polemiche quanto le analisi che indicavano una crisi profonda per il gruppo guidato da Bernard Arnault, che si è detto soddisfatto della chiusura del 2023 da parte appunto della holding che guida.

Le trimestrali di LVMH battono le previsioni

LVMH batte tutte le previsioni: il mondo del lusso torna a ruggire

Si tratta di dati che hanno superato pressoché tutte le previsioni e proiezioni, anche quelle più ottimistiche. LVMH ha infatti battuto le stime – per uno scarto in doppia cifra – tanto per quanto riguarda le vendite quanto per i ricavi. Il gruppo ha fatto registrare vendite per 86 miliardi di dollari circa, con una crescita organica anno su anno del 13%.

La crescita è maggiormente imputabile, secondo i dati che sono stati riportati dall’azienda, al settore abbigliamento e pellame, seguito da profumeria e cosmetica. In calo il comparto bevande, che però ha un peso specifico ridotto all’interno del colosso del lusso francese.

Si dice soddisfatto della performance del 2023 del gruppo il CEO Bernard Arnault, che conferma un 2023 di appeal straordinario per i brand e le Maisons che fanno parte di LVMH. C’è da rimanere però vigili, conferma, per il 2024, che pur se iniziato nel migliore dei modi sarà anche un anno di grandi sfide per il settore, date le condizioni geopolitiche e macroeconomiche. Si teme una riduzione della spesa per queste categorie merceologiche negli USA e soprattutto in Cina.

Beverage LVMH
Indietro il settore beverage, che però impatta poco sulle finanze del gruppo

Battute le previsioni, per una situazione economica illeggibile

Le previsioni parecchio lontane dai dati che sono arrivate anche per LVMH testimoniano un periodo di grande difficoltà per gli analisti, all’interno di una congiuntura economica che presenta non poche difficoltà e particolarità. Le analisi da libri di testo non sembrano funzionare in un contesto di economie, almeno negli USA e in Europa, ancora forti (anche sul fronte del lavoro), nonostante un anno terribile sul fronte dei tassi. Anche la narrativa della domanda cinese e degli appetiti della Repubblica Cinese per il lusso in forte ritirata non sembra essere ancora rispecchiata nei dati. Una situazione appunto di difficoltà enorme per gli analisti – e per chi ne ha seguito le analisi negli ultimi mesi.

LVMH avrà anche perso lo scettro di società con la maggiore capitalizzazione di mercato in Europa in favore di Novo Nordisk, ma ha mostrato, con i dati che chiudono il 2023, una certa resilienza a condizioni economiche che almeno sulla carta dovrebbero essergli sfavorevoli.

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