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USA, nasce il primo impianto commerciale di cattura di CO2

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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La startup californiana Heirloom ha lanciato il primo impianto commerciale di cattura diretta della CO2 al mondo. Sorge a un’ora di macchina da San Francisco, e da fuori si nota solo l’imponenza delle grandi strutture impiegate per rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera e trasformarla in calce. Attraverso dei grandi ventilatori, le torri di Heirloom “succhiano” l’anidride carbonica dall’atmosfera rimuovendo il principale gas serra responsabile del riscaldamento globale.

Normalmente, gli impianti di cattura diretta dell’anidride carbonica sono installati direttamente su impianti altamente inquinanti come quelli legati alla produzione di vetro, cemento o acciaio. Questo, ad esempio, è il tipo di progetto che ENI e Snam stanno realizzando in Italia. In questo caso si discute molto sulla sostenibilità del processo, che può disincentivare la vera transizione energetica di queste filiere e causare ritardi nell’implementazione di fonti di energia rinnovabile al posto dei combustibili fossili.

Heirloom, invece, ha sviluppato un progetto che non si basa sul catturare il gas prodotto da un impianto industriale ma di rimuovere direttamente la CO2 già presente nell’atmosfera. Inoltre non prevede speciali filtri fatti di materiali realizzati in laboratorio, come nel caso di Snam, bensì sfrutta le proprietà della calce con un processo chimico naturale che non richiede solventi o altri prodotti potenzialmente inquinanti.

presentazione della notizia sul primo impianto di ricattura della CO2 negli USA

Una tecnologia totalmente sostenibile

Il processo impiegato da Heirloom per il processo di cattura dell’anidride carbonica si basa sulla calce. Questa sostanza, abbondante in natura e venduta per appena 10€ per tonnellata, è l’inizio e la fine del processo. Si comincia trasformando la calce in carbonato di calcio, semplicemente riscaldandola. Questo processo richiede molta energia per raggiungere la temperatura necessaria; Heirloom utilizza esclusivamente energia rinnovabile per riscaldare la calce, in modo da mantenere un impatto totalmente neutro durante questa fase critica del processo. Trasformare la calce in carbonato di calcio libera CO2, che Heirloom ricattura e immagazzina sotto terra.

Una volta che la calce è stata trasformata in carbonato di calcio, quest’ultimo lega naturalmente l’anidride carbonica per ritrovare stabilità nella molecola della calce. L’unico ingrediente necessario affinché avvenga questa reazione, oltre all’aria, è semplice acqua. Di conseguenza, l’output finale del processo è la stessa calce di partenza oltre a una grande quantità di anidride carbonica che è stata catturata e immagazzinata sotto terra. Solitamente per lo stoccaggio si scelgono dei giacimenti esausti di gas o petrolio, che presentano già tutte le infrastrutture necessarie per mantenere la CO2 al sicuro e lontano dall’atmosfera. Heirloom ha fissato l’ambizioso target di catturare 1 miliardo di tonnellate di anidride carbonica entro il 2035.

foto di sacchi di calce

La sostenibilità economica del progetto

Heirloom stipula delle partnership con i suoi clienti, essenzialmente facendosi pagare per rimuovere anidride carbonica dall’atmosfera. Questo può aiutare gli enti pubblici a migliorare la propria sostenibilità ambientale, e può aiutare le imprese private a fare un efficace offset delle loro emissioni di CO2. Soprattutto in California, dove la carbon tax è molto alta, può essere conveniente utilizzare un processo di cattura dell’anidride carbonica. Inoltre si migliora l’immagine dell’azienda all’esterno e ci si avvicina agli obiettivi climatici che le varie aziende hanno fissato. Questo fa sì che esista una domanda di mercato fatta da imprese e enti pubblici disposti a pagare per il servizio.

Quando Heirloom ha firmato i primi contratti con i clienti nel 2021, il prezzo pattuito era 2.000$ per tonnellata. Attualmente si stima che il costo vivo del processo industriale sia di 1.100-1.500$ per tonnellata, ma a lungo termine l’amministrazione Biden vorrebbe portarlo a meno di 100$. Il costo principale rimane quello legato all’energia che viene impiegata nel processo: più l’energia diventa economica, più scende il prezzo finale della separazione della CO2.

Secondo gli scienziati, bisognerà rimuovere miliardi di tonnellate di anidride carbonica per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dalle Nazioni Unite. Soprattutto per le nazioni che hanno fissato l’obiettivo di raggiungere il net zero, come nel caso degli Stati Uniti, la tecnologia di cattura diretta dell’anidride carbonica è considerata una variabile molto importante.

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