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Yellen vola in Cile per fare accordi sul litio

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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La Segretaria del Tesoro statunitense, Janet Yellen, ha trascorso il suo pomeriggio in Cile visitando uno dei maggiori centri per la produzione di litio nel mondo. Il suo obiettivo è chiaro: stringere la collaborazione tra la nazione sudamericana e gli Stati Uniti, in modo da assicurarsi che le forniture di litio per i produttori di EVs americani non vengano a mancare. Il Cile è attualmente il maggior produttore al mondo di litio della qualità necessaria per costruire batterie di alta qualità, e si pensa che la nazione abbia ancora molti giacimenti non scoperti che potrebbero essere sfruttati. Si tratta anche di una nazione molto aperta agli investimenti dall’estero, mentre altri paesi hanno deciso di garantire lo sfruttamento dei giacimenti a imprese pubbliche.

Janet Yellen aveva iniziato la sua visita in Cile con due importanti appuntamenti, uno con il presiente Gabriel Boric e un secondo con il Ministro dell’Economia Mario Marcel. Un dato è stato particolarmente importante durante queste conversazioni: i $3 triliardi di opportunità d’investimento globali che, grazie alla transizione energetica, si prevedono tra qui e il 2050. Malgrado il mercato del litio stia attraversando un periodo di sofferenza per via dei prezzi bassi, che hanno anche portato a un’ondata di licenziamenti nelle imprese del settore, si prevede che questo minerale rimarrà molto importante e oggetto di forte competizione tra gli importatori nei prossimi decenni.

presentazione della notizia su Yellen che fa affari per il litio in Cile
Tra le due nazioni esiste un accordo di libero scambio da oltre vent’anni

Si cerca diversificazione della supply chain

Già con l’amministrazione Trump, e ora con l’amministrazione Biden, gli Stati Uniti hanno iniziato una lunga campagna per la diversificazione della supply chain in modo da dipendere meno dalle importazioni dalla Cina. Questo soprattutto quando si parla di materiali essenziali per le tecnologie di oggi, come il litio per le batterie elettriche. Anche per questo, la Yellen non ha esitato nel parlare di “sicurezza energetica nazionale” riferendosi agli obiettivi del suo viaggio in Cile. Oltre a essere il più grande esportatore di litio, il Cile è anche uno dei partner essenziali per le importazioni statunitensi di rame: un altro dei metalli di cui le batterie al litio non possono fare a meno.

La Yellen ha anche voluto chiaramente dire che l’obiettivo della sua visita in Cile non è quello di competere con la Cina, ma per molti analisti è impossibile non vedere questa correlazione. Malgrado la Cina abbia grandi giacimenti di litio, è il paese che produce più batterie al litio al mondo: la produzione nazionale non è sufficiente a coprire tutta la domanda che proviene dal settore manifatturiero. Già in diverse occasioni, imprese americane e cinesi si sono scontrate a suon di rilanci per assicurarsi i preziosi contratti di fornitura per il litio delle imprese cilene. Attualmente il volume di import-export tra Cile e Stati Uniti vale oltre $46 miliardi all’anno, rendendo gli USA un partner commerciale molto importante per l’economia locale.

foto di un giacimento di litio in Cile
In prossimità dei grandi laghi salati del Cile si trovano grandi giacimenti di litio

Un partner rilevante in America Latina

Attualmente gli Stati Uniti sono il secondo mercato di esportazione per il Cile, subito dopo la Cina. Gli USA però non vogliono rinunciare a un partner storico, con il quale a dicembre è anche stato siglato un importante accordo fiscale. Grazie a questo accordo e a un patto bilaterale firmato oltre vent’anni fa, che garantisce un libero mercato di scambio tra Cile e USA, per le imprese manifatturiere americane è molto conveniente fare affari con i fornitori cileni. Infatti i materiali che provengono da qui possono qualificarsi per ricevere gli incentivi dell’Inflation Reduction Act, a differenza di quelli che provengono dalla Cina. Sembra che gli USA vedano nel Cile un ruolo importante nella politica di friendshoring degli ultimi anni, cercando di portare la parte più importante possibile dei loro interessi commerciali in paesi che siano geopoliticamente allineati con il governo americano.

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