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Boom dei “Panda Bonds” cinesi: +62% nel corso del 2023

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Uno sguardo al mercato delle obbligazioni cinese fa notare un trend evidente: l’aumento vertiginoso delle emissioni da parte di aziende straniere nel corso del 2023. Il mercato dei cosiddetti panda bonds, cioè bond di emittenti internazionali denominati in yuan e quotati in Cina, vede un aumento del 62% nel volume di emissioni tra l’inizio dell’anno e oggi. I dati provengono da un’indagine di Wind Information, che ha pubblicato un confronto analitico con i numeri dello scorso anno. Fino a questo momento, nel 2023 sono stati emessi panda bonds per 126.4 miliardi di yuan di controvalore, contro 85.1 miliardi di yuan durante l’intero 2022.

Dietro a questo trend sembrano esserci diversi fattori, dal fatto che la Cina stia vivendo un momento economico difficile -che impone tassi d’interesse bassi- all’aumento della cooperazione tra i paesi BRICS. Un trend simile si è manifestato anche in altre nazioni, come il Giappone, dove la politica monetaria non ha visto lo stesso decollo dei tassi d’interesse della banca centrale che si è manifestato invece negli Stati Uniti e nell’Eurozona. A poco a poco, Pechino continua nella sua missione di sottrarre importanza alle Borse occidentali attraverso il rafforzamento dell’immagine dei mercati finanziari nazionali.

presentazione della notizia sull'andamento dei panda bonds nel 2023
L’Egitto è stato il governo più attivo nello sfruttare le condizioni favorevoli del mercato dei panda bonds nel 2023

I fattori dietro all’impennata dei panda bonds

Ci sono diversi fattori dietro all’aumento considerevole delle emissioni di panda bonds. Indubbiamente un punto importante è il fatto che i tassi d’interesse siano più bassi rispetto a quelli previsti dalla Federal Reserve o della Banca Centrale Europea. Per le società che intendono finanziarsi in Cina, questo offre due vantaggi: interessi più bassi da una parte, e la grande probabilità che il valore dello yuan tenda a calare nel corso degli anni facilitando i ripagamenti. Inoltre la Cina è notoriamente una nazione di grandi risparmiatori, che si ritrovano in questo momento ad avere uno scarso ventaglio di opzioni per investire.

Il crollo delle obbligazioni di emittenti cinesi, guidato da casi come quello di Country Garden ed Evergrande, fa sì che i bond nazionali non siano molto appetibili. La scarsa ripresa economica dopo l’allentamento delle restrizioni sulla pandemia ha fatto sì che anche il mercato azionario cinese sia in grande difficoltà; nel frattempo, il mercato immobiliare affronta uno dei peggiori periodi della propria storia. Tutto questo offre un incentivo importante a investire su bond di emittenti stranieri, che stanno in molti casi attraversando un periodo decisamente migliore di quello degli emittenti locali.

A emettere panda bonds a ritmo spedito, però, non sono tanto gli emittenti Occidentali -che possono guardare altrove, ad esempio al Giappone-, ma gli alleati geopolitici della Cina. In primo luogo i paesi BRICS: paesi che hanno un rating creditizio precario riescono a finanziarsi con i panda bonds, come nel caso dell’Egitto e di varie nazioni africane o dell’Asia centrale.

grafico dell'andamento dei tassi di interesse centrali in Cina
Il grafico mostra l’andamento dei tassi centrali cinesi negli ultimi 5 anni (Fonte: Trading Economics)

Le istituzioni cinesi favoriscono la crescita

Le autorità cinesi che si occupano di regolamentare i mercati finanziari stanno favorendo la crescita del mercato dei panda bonds. A luglio, ad esempio, è stato iniziato un programma sperimentale per migliorare il quadro regolamentare e per dare un impulso alle emissioni di grandi società internazionali. Ci sono già stati dei frutti di questo processo: Volkswagen ha emesso 1,5 miliardi di yuan di panda bonds ($205 milioni) il 21 settembre scorso.

Nel frattempo si stanno semplificando il processo di registrazione delle nuove emissioni e quello per l’emissione di diverse serie di obbligazioni nello stesso momento. A poco a poco, la Cina sta cercando di aprire le sue Borse agli investitori internazionali allentando il controllo sui flussi di capitale in entrata e in uscita. In un anno segnato da poche notizie positive per l’economia e per i mercati cinesi, per lo meno sembra che i mercati obbligazionari stiano sforzando gli sforzi dei regolatori e le condizioni favorevoli dettate dalla politica economica.

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