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Fed: c’è chi prezza ulteriore rialzo | Dollaro continua trend positivo?

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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E se la prossima mossa di Federal Reserve sarà un rialzo dei tassi, e non un taglio come si aspettano i mercati ormai da settimane? La questione è stata riproposta da Bloomberg all’interno di un suo speciale pubblicati pochi minuti fa – e che riprende anche quanto avevamo riportato qui su TradingOnline.com tramite le dichiarazioni di Lawrence Summer, ex Tesoro USA, che aveva invece indicato appunto come mossa più probabile di Federal Reserve proprio un possibile rialzo.

Il ragionamento, che è in verità ancora minoritario sui mercati, è che l’inflazione sembrerebbe essere più sticky, più persistente del previsto e che potremmo non essere in territorio sufficientemente restrittivo per permetterle di tornare vicina al target del 2%. Per quanto però tale posizione sia minoritaria, inizia a trovare spazio sia sulle principali testate, sia tra gli investitori, che iniziano a prezzare la possibilità che nel 2024 ci sia un rialzo, nel complesso, intorno ai 25 punti base. Questo almeno è quanto raccontano i dati che sono stati recuperati da Bloomberg tramite il mercato delle opzioni. Un dato certamente nuovo, che varrà la pena di analizzare.

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Un cambio di narrativa in arrivo?

La grande sorpresa

Si tratterebbe certamente di una grande sorpresa. I mercati hanno ormai da mesi prezzato eventuali tagli ai tassi di interesse negli Stati Uniti, in parallelo con il ritorno dell’inflazione su livelli più vicini al target del 2%. Ritorno che però si sta dimostrando essere più lento del previsto e che dunque si sposerebbe con l’avviso che Jerome Powell ha diffuso lo scorso 31 gennaio. Un avviso che invitava i mercati alla cautela, in particolare per quegli operatori che si stavano muovendo dando per scontati addirittura più di due tagli nel 2024, a partire già da marzo.

L’ipotesi tagli a marzo per ora sembrerebbe essere completamente sfumata, a meno di sorprese dai dati che verranno diffusi prima del prossimo FOMC e che saranno relativi all’inflazione di febbraio. Sorprese sulle quali però al momento non conta più nessuno.

Il grafico, che abbiamo ricavato dal Probability Tracker di Fed Atlanta d’altronde parla chiaro. I mercati ritengono come maggioritaria la possibilità di 1-2 tagli nel corso del 2024, con l’ipotesi 3-4 tagli che viene subito dopo. Fortemente minoritarie, in ordine di probabilità, le ipotesi che vanno dai 6 tagli in su. Indicativo il fatto però che nelle possibilità prezzate dal mercato ci siano anche quelle di nessun taglio e, prezzata al 6%, l’ipotesi di un rialzo o più.

Prima di abbandonarsi a questa nuova narrativa però c’è da segnalare un aspetto importante: non ci sono state avvisaglie e comunicazioni, neanche tra le righe, da parte dei governatori di Fed nel senso di possibilità di ulteriori rialzi dei tassi.

Le aspettative ultime – contenute nel dot plot di fine 2023 – rimangono quelle di 75 punti base circa di tagli, che andranno poi valutate a seconda dei dati che arriveranno in futuro.

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Le aspettative dei mercati sul taglio ai tassi negli USA

Segnale di forza per il dollaro

È anche su questo cambio di narrativa che si poggia la forza relativa del dollaro, valuta che si sta muovendo in senso opposto al sentiment negativo che era venuto a formarsi sui mercati a fine 2023. È ancora un greenback forte, con il quale tanto l’euro e in misura principale lo yen dovranno fare i conti.

Con la riapertura odierna delle piazze americane, dopo il weekend lungo dovuto al Presidents’ Day, i mercati offriranno la loro risposta anche alla luce di questa nuova narrativa di incertezza sui futuri tagli di Federal Reserve. Sul fatto che l’idea di nuovi rialzi possa prendere piede, nutriamo i nostri dubbi, a meno di non avere letture di CPI e CPI Core sconvolgenti per le prossime settimane.

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