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La Banca Mondiale è preoccupata per le economie emergenti

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Written by Moreno La Guardia
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Il nuovo presidente della Banca Mondiale, Ajay Banga, ha sottolineato l’importanza di iniziare ad assumere rischi per incentivare gli investitori privati ad impegnarsi attivamente nell’aiuto ai paesi in via di sviluppo nel affrontare il cambiamento climatico e ad abbandonare gradualmente le fonti energetiche basate sui combustibili fossili.

Durante un’intervista al programma “Fareed Zakaria GPS” di CNN, Banga ha affermato che gli attuali sforzi per espandere la capacità di prestito della Banca Mondiale e rivedere il suo modello operativo potrebbero potenzialmente sbloccare decine di miliardi di dollari, anche se non sufficienti per coprire l’entità stimata necessaria per garantire una transizione energetica equa.

Secondo Banga, il capitale proveniente dal settore privato è essenziale, poiché i finanziamenti provenienti dai governi, dalle organizzazioni filantropiche, dalla Banca Mondiale e da altre istituzioni di sviluppo multilaterali non saranno mai sufficienti per aiutare i paesi poveri ad adattarsi e a mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Ajay Banga, ex CEO di Mastercard, ha assunto il suo incarico il 2 giugno.

Immagine di copertina, "Banca Mondiale, La situazione delle economie emergenti preoccupa il nuovo presidente", sfondo della sede della Banca Mondiale a Washington D.C.
Il presidente ha sottolineato l’importanza di incentivare gli investimenti privati.

Il nuovo presidente della Banca Mondiale

Il presidente di origine indiana è stato scelto dagli Stati Uniti per il ruolo principalmente a causa della sua precedente esperienza nel settore privato. La sua nomina ha l’obiettivo di sfruttare il suo bagaglio di competenze per identificare e superare le barriere che limitano gli investimenti, al fine di massimizzare l’impatto della banca.

In un’intervista a CNN, Banga ha sottolineato l’importanza di lavorare in stretta collaborazione con altre istituzioni finanziarie multilaterali e organizzazioni di sviluppo. Durante le sue visite in questa settimana, sarà accompagnato da Ilan Golfajn, il presidente della Banca interamericana di sviluppo.

Banga ha enfatizzato la necessità di un impegno collettivo, affermando che ci sono molte sfide da affrontare e che è fondamentale coinvolgere tutti. Ha sottolineato che evitare di creare divisioni e lavorare insieme è cruciale per ottenere risultati concreti.

Immagini dei tassi di interesse che aumentano.
Il rapido innalzamento dei tassi di interesse da parte della FED potrebbe ripercuotersi negativamente sulle economie emergenti.

L’economia globale è “fragile”

Il più recente rapporto sulle Prospettive Economiche Globali della Banca Mondiale avverte che le politiche monetarie restrittive attuate negli Stati Uniti avranno un impatto significativo sulle economie emergenti e in via di sviluppo (EMDEs), potenzialmente scatenando crisi finanziarie e recessioni in tutto il mondo.

L’adozione di una politica monetaria più restrittiva da parte della Federal Reserve potrebbe causare effetti negativi sulle EMDEs, tra cui un aumento dei tassi di interesse interni e una svalutazione delle valute, aggravando l’inflazione. Ciò complicherebbe notevolmente il processo di accesso a finanziamenti e capitali per imprese e governi di questi paesi.

Le conclusioni della Banca Mondiale emergono in un contesto in cui l’economia globale è stata definita “estremamente fragile“. L’aumento dei tassi di interesse sta rallentando la spesa dei consumatori e gli investimenti delle imprese, contribuendo a un sistema finanziario instabile. Le previsioni indicano una riduzione del tasso di crescita globale stimato al 2,1%, rispetto al 3,1% dell’anno precedente.

Oltre alle azioni della Fed, le turbolenze nel sistema finanziario statunitense a seguito di vari fallimenti bancari questa primavera potrebbero rappresentare una minaccia per i Paesi in via di sviluppo ed economie emergenti (EMDEs).

A causa delle tensioni bancarie negli Stati Uniti, che hanno rallentato l’innalzamento dei tassi di interesse, le EMDEs potrebbero trovarsi di fronte a una diminuzione delle esportazioni con conseguenti prospettive di crescita in calo. Da fine 2021, molte altre EMDEs hanno sperimentato una perdita di accesso al mercato e un’aumentata possibilità di insolvenza.

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