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Rendimento dei Treasury-10Y vicino al massimo dal 2007

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Written by Moreno La Guardia
Durante le prime fasi della mia carriera giornalistica, mi sono concentrato prevalentemente sull'universo delle criptovalute. Successivamente, ho ampliato il mio campo d'azione approdando a TradingOnline.com, dove mi occupo attualmente delle tematiche legate al settore tecnologico e all'innovazione.
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I rendimenti decennali dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti hanno registrato un lieve calo dopo aver toccato i massimi degli ultimi dieci mesi la scorsa settimana. I rendimenti hanno sfiorato livelli che avrebbero rappresentato i più alti dal 2007.

L’attenzione dei mercati è ora rivolta all’incontro della Federal Reserve a Jackson Hole nella prossima settimana, un evento di grande rilevanza.

I professionisti del trading stanno adeguando le proprie strategie in vista della probabile decisione della banca centrale degli Stati Uniti di mantenere i tassi d’interesse su livelli più elevati per un periodo prolungato mentre diversi esperti continuino a prevedere ulteriori rialzi. Questa mossa è guidata dai dati economici positivi degli Stati Uniti e dalla determinazione degli ufficiali della Federal Reserve nel ridurre l’inflazione e avvicinarla al loro obiettivo annuale del 2%.

Immagine di copertina, "Stati Uniti, Il rendimento dei Titoli del Tesoro sfiora il massimo del 2007", sfondo di un titolo del tesoro degli Stati Uniti.
Adesso i mercati attendono con ansia la prossima riunione della FED a Jackson Hole.

L’economia rimane solida

L’economia ha dimostrato una notevole solidità di fronte all’incremento dei tassi, conducendo la maggior parte degli investitori a non prevedere più una recessione nell’arco di quest’anno. Questo panorama suggerisce che la Federal Reserve non dovrà ricorrere a tagli dei tassi d’interesse per stimolare l’economia nel prossimo periodo.

Secondo George Ball, presidente di Sanders Morris Harris, un’azienda di servizi finanziari, gli ultimi 15 anni caratterizzati da tassi di interesse estremamente bassi sono stati un’anomalia storica, e vi è la convinzione che l’economia possa prosperare anche a tassi più elevati, diversi da quelli ai quali gli investitori si sono abituati.

Phillip Colmar, global strategist presso MRB Partners, una società specializzata in strategie di investimento, ritiene che il livello attuale dei rendimenti non avrà un impatto significativo sull’economia. Colmar suggerisce che rendimenti più elevati potrebbero rappresentare un punto di ingresso più interessante per gli investitori.

Da oltre un anno, i rendimenti dei debiti a breve termine risultano generalmente superiori rispetto a quelli dei titoli a lungo termine. Questo fenomeno, noto come inversione della curva dei rendimenti, storicamente ha previsto l’arrivo di una recessione. Tuttavia, nonostante ciò, un rallentamento dell’economia non si è ancora concretizzato e la curva dei rendimenti ha iniziato a riprendersi.

Grafico che mostra l'andamento dei Treasury-10Y negli ultimi 25 anni.
Il rendimento dei titoli del tesoro USA con scadenza a 10 anni è cresciuto nettamente nell’ultimo periodo.

L’inflazione continua a essere un problema

Gli investitori stanno valutando attentamente quale potrebbe essere il prossimo sviluppo dell’inflazione e della politica monetaria della Federal Reserve, a seguito della pubblicazione di mercoledì dei verbali dell’ultima riunione della banca centrale tenutasi a luglio.

Nel resoconto, i responsabili delle decisioni politiche hanno messo in luce la persistenza delle preoccupazioni in merito all’inflazione, che potrebbero spingerli a intraprendere misure di restrizione della politica monetaria, a seconda dell’andamento dell’economia. Ciò suggerisce la possibilità di ulteriori aumenti dei tassi di interesse nel futuro.

Questo scenario si presenta mentre molti investitori avevano nutrito speranze e previsioni che l’aumento di 25 punti base dei tassi di interesse, annunciato durante la riunione di luglio, avesse segnato la fine della campagna di incremento dei tassi da parte della banca centrale. È da notare che la Federal Reserve aveva già aumentato i tassi fin dall’inizio del 2022, con l’intento di temperare l’andamento dell’economia e ricondurre l’inflazione entro la fascia target del 2%.

Dopo la riunione di luglio, sono stati divulgati dati aggiornati sull’inflazione, che hanno dipinto una situazione variegata. L‘indice dei prezzi al consumo di luglio ha registrato un incremento in linea con le previsioni, pari al 0,2% su base mensile, mentre l’indice dei prezzi alla produzione per lo stesso mese ha superato di poco le aspettative, segnando un aumento dell’0,3% rispetto al mese precedente.

Per quanto riguarda le richieste di sussidio di disoccupazione relative alla settimana terminante l’12 agosto, queste sono risultate lievemente al di sotto delle stime. Nel frattempo, l’indice di produzione manifatturiera della Federal Reserve di Filadelfia per il mese di agosto ha riportato un aumento rispetto a luglio, superando anch’esso le aspettative.

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