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Tesla: ancora tagli in Cina | Parte sfida a BYD

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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La guerra dei prezzi continua, anche in Cina. Tesla ha appena annunciato l’avvio di un programma che include diversi incentivi nella Repubblica Popolare, al fine di combattere contro concorrenti – in primis BYD – che arrivano sul mercato con veicoli dal prezzo molto invitante. Si parla di quasi 5.000$ di incentivi per Model 3 e Model Y, in aggiunta a piani per assicurazioni a prezzo calmierato, almeno secondo quanto Tesla ha comunicato direttamente con il suo account Weibo, quello che viene utilizzato appunto per le comunicazioni con il pubblico cinese.

Si tratta di un piano di incentivi sostanzioso, che conferma il momento molto particolare per il settore EV, tanto nel blocco occidentale composto da USA e Europa, quanto in Cina, con i produttori della Repubblica Popolare che sono il nemico commerciale da sconfiggere. Se negli USA, in Turchia e in Europa però si potrà forse contare su misure protezionistiche, in Cina sarà più difficile vedere i concorrenti come BYD sfavoriti da misure d’emergenza da parte del governo.

Un ricco piano di incentivi per i clienti cinesi

Tanti incentivi per chi comprerà una Tesla in Cina

Gli incentivi saranno sostanziosi e includono sia uno sconto importante sulle assicurazioni stipulate con società partner di Tesla, sia degli sconti sugli accessori e anche sulle colorazioni. A completare il quadro anche sconti sui piani di finanziamento, che per gli allestimenti più costosi – nel complesso – possono toccare i quasi 5.000$ di incentivi per modello acquistato. Tagli ai prezzi dunque importanti, per quanto spalmati su diversi optional, che potrebbero permettere a Tesla di diventare più competitiva nei confronti della concorrenza, certamente agguerrita, cinese.

Effetti di una domanda ridotta, di una competizione sempre più feroce e di un downtrend nella spesa dei consumatori cinesi che ha costretto il gruppo guidato da Elon Musk a cercare di riconquistare una fetta di mercato con tagli sostanziosi al costo delle proprie offerte. Questo anche in virtù di mosse simili da parte di BYD, che ha recentemente abbassato di circa il 15% il prezzo del suo prodotto di punta ibrido.

Torna dunque di grande attualità lo stato dell’arte del mercato EV, mercato che sembra – anche a causa della particolare congiuntura macroeconomica – in difficoltà dopo lo sprint del 2022 e del 2023, in particolare per i marchi americani e europei che iniziano a soffrire la concorrenza di gruppi cinesi che possono proporre sul mercato modelli performanti ad una frazione del costo. Gruppi cinesi che comunque stanno seguendo la scia degli sconti perché comunque operanti in un mercato che non sembra lasciare grosse prospettive di crescita, almeno per il 2024.

Tesla BYD
Sfida lanciata a BYD

Questione non solo politica

La situazione difficilmente si potrà risolvere a livello politico. L’Unione Europea ha da tempo avviato indagini su presunti aiuti di stato; la Turchia ha di fatto impedito la vendita di modelli prodotti in Cina, imponendo standard draconiani per l’assistenza; gli USA si muovono nello stesso verso – a tutela di un mercato locale della produzione di auto che vale centinaia di migliaia di addetti. Soluzioni che però non sembrano poter invertire il trend di mercato che ha fatto registrare l’ascesa della Cina come grande produttore di auto, in particolare appunto nel settore dei veicoli elettrici.

Gli sconti offerti da Tesla sono comunque il segno di un mercato in difficoltà per l’apertura del 2024, che potrebbe assestare un colpo anche all’ascesa apparentemente inarrestabile dei brand della Repubblica Popolare..

Con le tensioni commerciali tra occidente e Cina che sono ai massimi storici, la questione EV potrebbe fare presto da ago della bilancia, nonostante la torta per i produttori sarà nel 2024 difficilmente più sostanziosa di quella del 2023 – al netto dei possibili interventi, politicamente e economicamente poco percorribili anche in Europa.

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