lunedì, Ottobre 7, 2024

Unicredit, Commerzbank perderebbe clienti in caso di fusione tra le due banche

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L’eventuale fusione di Commerzbank in Unicredit sarebbe un boccone troppo amaro per la Germania. Se ne è parlato nel corso di una recente riunione, della quale Bettina Orlopp, CEO dell’istituto di credito tedesco, ha parlato nel corso di un’intervista rilasciata ad un quotidiano locale. Secondo il manager tedesco, qualsiasi tipo di alleanza tra le due banche comporterebbe una perdita di clienti da parte dell’istituto italiano.

Nel corso dell’intervista – la prima rilasciata da Orlopp dopo la nomina a Ceo di Commerzbank – si è dimostrata pessimista sulle prospettive di fusione tra grandi banche. Nonostante queste perplessità, ad ogni modo, Unicredit starebbe insistendo per arrivare ad una fusione con Commerzbank. Mentre quest’ultima sta affinando le proprie difese.

Unicredit e Comerzbank, un matrimonio valido sulla carta

La posizione di Orlopp sarebbe molto chiara. Se una fusione appare buona sulla carta, non significa che possa essere realizzata bene e che, alla fine dei lavori, possa essere un successo e realizzare un valore per gli azionisti.

Bettina Orlopp ha rilasciato queste dichiarazioni pochi giorni dopo aver incontrato Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit. Al centro dell’incontro non ci sarebbe stato il progetto di una fusione, ma sarebbe stato un normale incontro con un investitore.

Orlopp ha confermato la politica che prevede l’indipendenza di Commerzbank. Ma soprattutto ha affermato, nel corso dell’intervista, che la banca tedesca perderebbe clienti se i due istituti di credito si fondessero, perché ci sarebbe molta sovrapposizione. Secondo Orlopp, inoltre, il rating di credito della Commerzbank potrebbe scendere.

Unicredit ha acquistato una quota del 9% in Commerzbank e ha dichiarato di voler acquistare altre azioni se avesse ricevuto l’autorizzazione regolamentare. Ha anche insistito affinché si aprissero discussioni per esplorare una fusione.

La strategia di Unicredit, ad ogni modo, appare chiara: è un tentativo di fusione bancaria paneuropea. Tuttavia, si scontra con ostacoli politici in Germania: siamo vicini, infatti, alle elezioni nazionali.

Il cancelliere Olaf Scholz, così come la dirigenza e i dipendenti della Commerzbank, hanno tutti espresso la loro opposizione a un’acquisizione. Alcuni investitori, di cui uno di grandi dimensioni, sarebbero favorevoli ai colloqui.

Orcel, che da tempo è interessato a fondersi con Commerzbank, ha affermato che un’unione sarebbe la soluzione migliore.

Cosa comporterebbe la fusione tra le due banche

Un’eventuale fusione tra le due banche, cosa comporterebbe? Stando alle aspettative di alcuni osservatori ci potrebbe essere un taglio ai costi del colosso tedesco nel caso in cui il gruppo italiano dovesse riuscire ad acquistarlo. Le conseguenze avrebbero un impatto principalmente sulla sede centrale, non sulle filiali.

Secondo quanto riportato da The Economist lo scorso 3 ottobre 2024 Orcel avrebbe respinto l’ipotesi di spostare la sede centrale di Unicredit in Germania, dove si troverebbe la maggior parte delle attività, qualora fosse in grado di concludere una fusione.

Unicredit aveva già dichiarato che non c’era motivo di spostare la sua sede centrale fuori dall’Italia dopo che il vicepremier italiano, Matteo Salvini, aveva affermato che la banca avrebbe dovuto mantenere la sua sede legale in Italia. Una questione delicata in Italia, dopo che alcune grandi aziende hanno trasferito la loro sede legale all’estero.

Il predecessore di Orcel, Jean Pierre Mustier, che aveva anche lui lavorato all’acquisizione di Commerzbank, aveva inizialmente studiato l’idea di creare una sub-holding quotata in Germania per ospitare le attività estere di UniCredit.

Le banche tedesche beneficiano di costi di finanziamento inferiori rispetto alle banche italiane, grazie alla reputazione creditizia della Germania molto più solida rispetto a quella dell’Italia.

Stando a quanto ha riportato The Economist, Orcel avrebbe dichiarato che il personale dirigenziale della sede aziendale sopporterebbe il peso maggiore dei tagli, il che implica poche chiusure di filiali.

Tra l’altro Unicredit è al lavoro per snellire le operazioni della sede centrale in Italia. Il personale della sede centrale che andrà in pensione anticipata sarà sostituito da nuovo personale nelle filiali e 600 dipendenti della sede centrale saranno riqualificati per essere trasferiti principalmente alla rete di filiali.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengohttps://www.pierpaolomolinengo.com/
Laureato in materie letterarie e giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002 [Link di verifica iscrizione all'Albo]. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin da subito, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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