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Country Garden: richiesta di liquidazione | Cosa succede ora?

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Uno dei creditori di Country Garden, tra le più importanti società di sviluppo immobiliare in Cina, ha depositato richiesta di liquidazione di società a Hong Kong. In ballo ci sarebbero oltre 200 milioni di dollari di prestiti che non sono stati restituiti, in aggiunta agli interessi maturati. La prima udienza è fissata in tribunale per il 17 maggio prossimo e non è chiaro se potranno o dovranno aggiungersi altri creditori alla richiesta di liquidazione. Con questo tipo specifico di richiesta i creditori possono richiedere l’interruzione delle attività e la liquidazione degli asset al fine di coprire i creditori per quanto possibile.

È un’altra tegola su un settore immobiliare cinese che oltre a essere cruciale per l’economia di Pechino, non sembra avere per ora possibilità di tornare ai fasti di un tempo, e anche di chiudere una stagione fatta di crisi e fallimenti anche per i più importanti player del comparto, come nel caso di Evergrande.

Arriva una richiesta di liquidazione

Tutti con il fiato sospeso fino al 17 maggio

Ci sono poco più di 8 settimane a separarci dalla prima udienza presso la High Court di Hong Kong, presso la quale Ever Credit ha depositato istanza di liquidazione ai danni di Country Garden, che fino al 2022 è stata la principale società di sviluppo immobiliare cinese. A innescare la procedura è stato il mancato pagamento di poco più di 200 milioni di dollari, ai quali però dovranno aggiungersi anche gli interessi maturati. Questo è quanto si evince dal filing depositato presso il regolatore di borsa locale.

Un segnale pessimo per il settore immobiliare cinese, che vale(va?) 1/3 del PIL e che sta attraversando un lungo e duro momento di crisi, con centinaia di migliaia di appartamenti e edifici nella Repubblica Popolare in attesa di capitali per essere portati a termine, fallimenti a catena e timori di effetti che potrebbero allargarsi anche a comparti esterni a quello immobiliare. Nonostante i diversi tentativi del governo cinese di sostenere il settore, sia favorendo accesso al credito, sia intervenendo sul costo dei mutui per le famiglie, il guado è ancora profondo, la riva ancora lontana e con ogni probabilità si potrà e di dovrà assistere anche ad altre situazioni di crisi.

Tutto questo a poche settimane dalla liquidazione di Evergrande, altra società storica del comparto immobiliare cinese, anche per proporzioni, che in molti, a questo punto sbagliandosi, ritenevano essere il segnale della fine di questa terribile crisi.

Il gruppo ha già fallito dei pagamenti in ottobre e avrebbe, secondo quanto riportano i dati forniti da Bloomberg 10 miliardi di debiti fuori dalla Cina ancora scoperti.

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Il titolo ha reagito con perdite in doppia cifra (-12,5% nella sessione di oggi), con i bond che vengono scambiati sui mercati secondari a 8 centesimi sul dollaro, segno di una crisi nella cui soluzione non sembra credere ormai più nessuno. La palla ora passerà alle corti, con il percorso di possibile salvataggio che si fa sempre più complicato, sempre più duro e per molti sempre più impossibile.

Vale la pena di ricordare che questa petizione più che portare automaticamente alla liquidazione sarà un ulteriore fattore di pressione verso Country Garden al fine di soddisfare nel miglior modo possibile le pretese anche di altri creditori.

Country Garden intanto sminuisce, parlando di azione radicale da parte di un singolo creditore che non impedirà però all’azienda di continuare nella consegna di immobili e più in generale per le operazioni di tutti i giorni. Vedremo se a stretto giro arriveranno altre richieste da parte dei creditori, mentre è in corso, lo ricordiamo, un complicato tentativo di ristrutturazione del debito della compagnia.

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