Unicredit continua a scalare Commerzbank. Ma gli ostacoli non mancano

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Written by Pierpaolo Molinengo
Attivo come autore dal 1989, si è iscritto all'albo nel 2002, quando ha iniziato ad occuparsi di economia, concentrando dapprima i suoi studi sul mercato immobiliare, fisco e mutui per poi allargare il suo focus sui mercati emergenti e sui rapporti Usa-Russia.
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Unicredit continua a crescere in Commerzbank. Attraverso alcuni strumenti finanziari è arrivata ad acquistare un ulteriore 11,5% del colosso bancario tedesco, dopo aver chiesto alle autorità di vigilanza la possibilità di raggiungere una quota sino al 29,9%. Attraverso una nota, Unicredit spiega che il regolamento dei nuovi strumenti finanziari potrà avvenire solo dopo aver ottenuto le necessarie approvazioni. Considerando il 9% iniziale, la posizione complessiva di Unicredit ammonta ora a circa il 21%.

Ma cerchiamo di capire meglio cosa sta accadendo.

Unicredit continua a crescere in Commerzbank

L’Agenzia delle Finanze tedesca, lo scorso 20 settembre 2024, ha dichiarato che lo Stato non ha intenzione di cedere altre azioni della Commerzbank. La strategia che ruota intorno ad una delle principali banche tedesche è orientata all’indipendenza. Una presa di posizione che sembrerebbe essere sfavorevole ad un’eventuale acquisizione del secondo maggiore istituto della Germania da parte del gruppo italiano.

Inutile negarlo, l’operazione condotta da Unicredit costituisce uno dei piani più ambiziosi per una fusione bancaria paneuropea. A mettersi di traverso all’operazione, però, ci sono non pochi ostacoli politici, in vista delle prossime votazioni nazionali tedesche.

In tarda mattinata le azioni Commerzbank hanno pagato dazio e sono arrivate a perdere il 5% a Francoforte, mentre a Milano Unicredit ha sfiorato un -1,6%. Guardando, però, l’andamento del titolo su un breve periodo, dall’11 settembre le azioni dell’istituto tedesco hanno guadagnato il 24%: proprio in quella giornata Unicredit aveva annunciato la propria intenzione di aver acquistato il 9% di Commerzbank e aveva espresso il proprio desiderio di procedere verso una fusione. La banca italiana, invece, aveva guadagnato il 5%.

Alcuni analisti ritengono che l’annuncio dell’agenzia tedesca – ente del Ministero delle Finanze – renda improbabile, almeno nel breve periodo, che Unicredit faccia una proposta di acquisizione di Commerzbank.

L’inaspettata acquisizione di azioni Commerzbank da parte di UniCredit ha colto di sorpresa Berlino, scatenando l’opposizione dei sindacati e spingendo Commerzbank a mettere in atto una strategia difensiva per timore che una fusione potesse comportare ingenti perdite di posti di lavoro e soffocare i prestiti alle piccole e medie imprese.

Con oltre 25.000 clienti aziendali, quasi un terzo dei pagamenti del commercio estero tedesco e oltre 42.000 dipendenti, la Commerzbank è un perno dell’economia tedesca.

Il governo tedesco, che detiene ancora il 12% di Commerzbank dopo aver venduto il 4,5% delle sue azioni a UniCredit, svolgerebbe un ruolo chiave nella riuscita dell’accordo.

Commerzbank Vs Unicredit: la fusione è un rischio

Commerzbank ha avvisato il governo tedesco che una potenziale fusione con Unicredit potrebbe rappresentare un rischio per le imprese che costituiscono la spina dorsale della Germania. A riportarlo è il Financial Times.

Stando a quanto riferiscono alcune fonti citate da FT,  i dirigenti della banca tedesca ritengono che un’eventuale alleanza con Unicredit possa ostacolare i prestiti alle piccole e medie imprese tedesche, che svolgono un ruolo importante nell’economia tedesca.

Secondo le indiscrezioni raccolte dal Financial Times, dopo una fusione, le decisioni in materia di prestiti e le capacità di gestione del rischio potrebbero essere trasferite all’estero, compromettendo i servizi ai clienti nazionali che da decenni hanno rapporti bancari con Commerzbank. I dirigenti della Commerzbank hanno dichiarato al FT che un possibile approccio Italia prima di tutto da parte di Unicredit in tempi di tensione finanziaria potrebbe svantaggiare i clienti tedeschi e danneggiare l’economia in generale.

La risposta di Unicredit non si è fatta attendere. Il gruppo bancario italiano ha dichiarato al FT che queste argomentazioni travisano il funzionamento interno del gruppo, aggiungendo che si tratta di una banca paneuropea con entità giuridiche completamente autonome in tutti i mercati.

Per il momento non sarebbero giunti dei commenti da parte del governo tedesco per chiarire quale possa essere la sua posizione su questo delicato argomento, alla luce della presa di posizione dei dirigenti Commerzbank.

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