domenica, Ottobre 6, 2024

Volvo Cars rinuncia a diventare un produttore esclusivamente elettrico entro il 2030

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Volvo Cars getta la spugna e annuncia di rinunciare all’obiettivo di produrre e vendere unicamente auto elettriche entro il 2030. A determinare questo cambio di passo è il calo, a livello globale, della domanda di veicoli alimentati a batterie. Volvo Cars, di proprietà di Geely, è stato uno dei primi produttori di auto termiche a volersi impegnare in una completa transizione green. Ad oggi continua a rimanere il più ottimista sulle possibilità di muoversi in questa direzione.

Purtroppo il mercato non ha premiato le intenzioni e i buoni propositi. A livello globale le vendite di veicoli elettrici hanno rallentato: i consumatori sono preoccupati dai costi più elevati di questi modelli e dalla mancanza delle necessarie infrastrutture per la ricarica. Il mercato non brilla in particolar modo in Europa, dove la Germania e altri paesi hanno deciso di interrompere, in maniera anche brusca, l’erogazione di incentivi per acquistare dei veicoli elettrici.

Volvo rimanda la transizione green

Gli obiettivi di Volvo, ad ogni modo, sono confermati. Almeno quelli di lungo termine: se non sarà il 2030, l’ipotesi sul tavolo è di trasformarsi in un produttore di veicoli esclusivamente elettrici entro il 2040. Tra gli obiettivi previsti, tra l’altro, c’è quello di raggiungere una percentuale di prodotti elettrificati compresa tra il 50% ed il 60% entro il 2025. Nel secondo trimestre 2024 il mix è già al 48%: le Bev costituiscono il 26% delle vendite.

L’intenzione dell’azienda, ad ogni modo, è quella di riuscire ad introdurre nel proprio catalogo, ben prima della fine del decennio, delle auto completamente elettriche. Al momento sono presenti cinque modelli a batteria ed altri cinque sono in fase di progettazione. Questo permetterà a Volvo di trasformarsi in un produttore di veicoli unicamente elettrici nel momento in cui le condizioni di mercato lo permetteranno. Le strategie di prodotto a lungo termine rimangono orientate verso le auto elettriche. Il fatto di aver adeguato le ambizioni non impatterà direttamente sui programmi di spesa.

Volvo, tra l’altro, mette in evidenza un altro importante aspetto: sta continuando a sviluppare dei modelli ibridi plug-in e mild, in modo da riuscire a dotarsi di un portafoglio adeguatamente equilibrato. E che, soprattutto, possa costituire un ottimo ponte verso un futuro completamente elettrico.

Gli obiettivi di Volvo

Più ambiziosi, invece, gli obiettivi a breve termine. Volvo, infatti, prevede di superare il mercato delle auto di lusso entro il 2026. Ha, però, abbassato l’obiettivo di redditività per il 2025 e abbandonato quello di vendita. In altre parole il gruppo automobilistico ha messo mano al suo obiettivo di margine di profitto operativo, escludendo joint venture e società collegate , dal precedente 8% ad un 7-8%. L’obiettivo di vendita è stato fissato a 550-600 miliardi di corone svedesi (53,5-58,4 miliardi di dollari).

Le principali case automobilistiche hanno assistito a un rallentamento della domanda di veicoli elettrici, dovuto in parte alla mancanza di modelli accessibili e alla lenta diffusione dei punti di ricarica, ma anche alla necessità di prepararsi agli effetti dei dazi europei sulle auto elettriche prodotte in Cina.

Volvo, inoltre, ha reso noto che intende utilizzare un unico sistema software supportato da potenti chip di Nvidia per tutti i modelli futuri e si affiderà ai megacasting per ridurre i costi delle auto elettriche.

A partire dal suo modello elettrico di punta EX90, che Volvo inizierà a consegnare ai clienti questo mese, avrà un unico stack tecnologico per tutti i modelli di auto.  Il sistema su chip Drive Orin di Nvidia aiuterà Volvo a realizzare sistemi di sicurezza migliori per le sue auto e a migliorare costantemente i veicoli in circolazione tramite aggiornamenti via etere.

Volvo si affiderà alle megacasting, che come la gigacasting utilizza enormi presse per realizzare singoli pezzi di alluminio di grandi dimensioni per la sottoscocca del veicolo. L’utilizzo di singoli pezzi di grandi dimensioni riduce i costi poiché sostituiscono molti pezzi singoli che devono essere saldati insieme.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengohttps://www.pierpaolomolinengo.com/
Laureato in materie letterarie e giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002 [Link di verifica iscrizione all'Albo]. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin da subito, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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