Fed: tassi giù di 50 punti base. Ora la reazione dei mercati

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Arriva la decisione sui tassi di interesse negli Stati Uniti: il FOMC ha deliberato per un taglio da 50, per una decisione che inevitabilmente ha finito per scontentare una parte del mercato. Si è arrivati infatti a questa riunione con il massimo dell’incertezza, tra chi spingeva per tagli ai tassi più sostanziosi e dunque dello 0,50% e ci riteneva invece appropriati tagli di soli 25 punti base ovvero dello 0,25%. I mercati hanno vissuto con grande concitazione l’attesa dei dati, per quello che è comunque l’inizio ufficiale del pivot negli Stati Uniti. Un taglio ai tassi che era atteso da tempo e che ha visto Fed arrivare in netto ritardo rispetto alla Banca Centrale Europea.

Più importante però del taglio ai tassi sarà ascoltare le parole di Jerome Powell e anche commentare i dot plot, ovvero le previsioni sui prossimi tagli che sono arrivate da Federal Reserve.

Ora parola a Jerome Powell

Ora la parola passa a Jerome Powell, presidente di Federal Reserve, che dovrà spiegare di fronte all’élite del giornalismo americano la sua decisione – o meglio – come questa è maturata all’interno del FOMC. Una decisione che è preludio del ciclo di politica monetaria espansiva che dovrà necessariamente arrivare una volta che si sarà usciti dal territorio restrittivo, nel quale comunque si rimane nonostante la decisione di oggi.

E sarà anche da indagare che tipo di reazioni ci saranno dai mercati alla riapertura asiatica, tenendo anche conto del fatto che presto deciderà – anche se appare più scontato il risultato per adesso – anche Tokyo. Ed è proprio il differenziale in riduzione tra Giappone e USA a causare le principali preoccupazioni (oltre a quelli di una possibile e incombente recessione). Sarà un’altra settimana di passione per i mercati, che non trovano pace dall’inizio di agosto e attendono di sbarazzarsi di diverse delle preoccupazioni che montano ormai da qualche settimana.

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