Dati USA da mercato del lavoro puntano verso i tagli. Sussidi e costi ok!

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Written by Alessio Ippolito
Attivo nel settore del digitale dal 2008, ricopro il ruolo di CEO e fondatore di ALESSIO IPPOLITO S.R.L. Editore, un'entità che possiede una rete di oltre 70 siti internet, concentrata sul mondo degli investimenti finanziari. Registrato presso l'Ordine dei Giornalisti di Roma dal 22/02/2022. Attualmente, sono il direttore responsabile della rinomata pubblicazione sulle criptovalute, Criptovaluta.it. A marzo 2023, ho assunto inoltre la direzione di TradingOnline.com, espandendo ulteriormente il mio impegno nel giornalismo finanziario.
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Fact checked by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Due dati che suggellano i previsti tagli per settembre negli Stati Uniti. Dagli Initial Jobless Claims, le richieste di sussidio, viene fuori un numero – 249.000 – superiore alle aspettative che si erano fissate tra gli analisti a 236.000 unità. Una crescita anche rispetto alla precedente lettura, che segnala un rallentamento del mercato del lavoro che da Jerome Powell era stato definito, anche ieri sera durante la consueta conferenza stampa a margine del FOMC – come uno dei fattori da tenere in considerazione per la decisione sui tassi.

Il secondo dato è invece quello del costo del lavoro, che cresce dello 0,9% contro invece previsioni all’1,8% e con la lettura del dato precedente che era al +3,8%. Si tratta, in questo secondo caso, di un dato trimestrale e che dunque offre un respiro più ampio per le eventuali valutazioni. Respiro più ampio che spinge in avanti la causa di chi vorrebbe almeno 25 punti base di tagli per la prossima riunione del FOMC, che è prevista per il 18 settembre.

Dal mercato del lavoro due stampelle per i tagli, per quanto non servissero

Non che servissero ulteriori stampelle alla questione tagli sì, tagli no del prossimo settembre, ma i dati, per quanto comunque relativamente allineati a quelli delle previsioni – in particolare nel caso specifico delle richieste di sussidi – puntano in questa direzione. Il mercato del lavoro è – per utilizzare le stesse parole di Jerome Powell – in evidente raffreddamento e questo potrebbe dare una mano nella lotta all’inflazione che comunque JPow vede indirizzata per il verso giusto.

Tagli a settembre a questo punto scontati? Tolti questi due dati, ne rimangono almeno 16 di rilevanti da qui a settembre. Ma a questo punto sembrerebbe scontato puntare su almeno un taglio di 25 punti base senza il timore di essere smentiti. A meno, ancora una volta, di clamorose sorprese.

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