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Acciaio, la produzione cinese è ancora debole. Ed è difficile che si riprenda

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A luglio la produzione di acciaio della Cina è crollata. Con ogni probabilità il calo è destinato a proseguire nel corso dei prossimi mesi: a determinare questo trend è la domanda debole e la necessità dei produttori di ottenere profitti. Le acciaierie, tra l’altro, tentano di conformarsi alle linee guida di Pechino, che assicurano che la produzione annuale non è destinata a registrare alcuna crescita.

Stando ai dati ufficiali diffusi nel corso di questi giorni, nel corso del mese di luglio sono stati prodotti qualcosa come 82,94 tonnellate di acciaio, il 9,5% in meno rispetto a giugno. Siamo arrivati al livello più basso da dicembre 2023.

Acciaio, cala la produzione in Cina

Nel corso dei primi sette mesi del 2024 la produzione di acciaio cinese ha raggiunto i 613,72 milioni di tonnellate, in calo del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nel caso in cui il settore siderurgico non dovesse riuscire a raggiungere una produzione totale per il 2024 superiore a quella del 2023, il comparto è destinato ad indebolirsi ulteriormente.

Nel corso dei primi sette mesi del 2024, la produzione giornaliera di acciaio è stata pari a 2,88 milioni di tonnellate: nel caso in cui il tasso fosse mantenuto per il resto dell’anno, la produzione annua si attesterebbe a 1,05 tonnellate.

Stiamo parlando, sostanzialmente, del secondo dato più alto mai registrato a partire dal 2020, quando sono state prodotte 1,07 miliardi di tonnellate di acciaio. Verrebbe superato quanto prodotto nel 2023 (1,02 miliardi di tonnellate) e volumi registrati nel 2022 (1,01 miliardi di tonnellate) e nel 2021 (1,03 miliardi di tonnellate).

Se si considerano anche i 996 milioni di tonnellate prodotte nel 2019, è chiaro che la produzione di acciaio della Cina è rimasta sostanzialmente stabile intorno a 1 miliardo di tonnellate nel corso degli ultimi cinque anni.

Ciò è dovuto in gran parte al fatto che la domanda di acciaio si è stabilizzata e le autorità di Pechino hanno anche incoraggiato un limite informale alla produzione per limitare l’inquinamento derivante dal processo di fabbricazione dell’acciaio, che richiede carbone e molta energia.

Oltre a non aver superato la produzione dell’anno precedente, le acciaierie cinesi stanno lottando contro margini bassi: i dati della società di consulenza MySteel mostrano che solo il 5% dei produttori è attualmente redditizio.

Produzione di acciaio, i problemi di proprietà

A condizionare la produzione dell’acciaio è principalmente il settore immobiliare cinese: gli investimenti, infatti, sono crollati del 10,2% nel corso dei primi sette mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Nel tentativo di arginare le cattive notizie, Pechino ha adottato delle misure di stimolo, tra le quali ci sono alcuni criteri per concedere i prestiti più elastici. Queste misure, però, fino a questo momento non hanno contribuito ad aumentare la fiducia nel settore immobiliare.

Esiste anche un elemento stagionale nella produzione di acciaio cinese, che tende a raggiungere il picco nei mesi estivi, quando le acciaierie aumentano la produzione per soddisfare la crescente domanda nel settore delle costruzioni.

Tuttavia, con l’edilizia in crisi, sembra che la produzione di acciaio nel 2024 abbia raggiunto il picco a maggio ed è probabile che continui a scendere, data la mancanza di ottimismo sulla ripresa del settore immobiliare.

Un altro canale che ha fornito un certo sostegno è stato quello delle esportazioni di prodotti siderurgici, che nei primi sette mesi dell’anno sono aumentate del 21,8%, raggiungendo i 61,23 milioni di tonnellate.

Tuttavia, tale guadagno equivale a un incremento di soli 10,34 milioni di tonnellate, che, sebbene gradito alle acciaierie in difficoltà, non è sufficiente a fare una grande differenza per un settore con una produzione annua di circa 1 miliardo di tonnellate.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengohttps://www.pierpaolomolinengo.com/
Laureato in materie letterarie e giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002 [Link di verifica iscrizione all'Albo]. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin da subito, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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